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13 Reasons Why: l'involuzione della serie nella seconda stagione - recensione NO SPOILER
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13 Reasons Why: l'involuzione della serie nella seconda stagione - recensione NO SPOILER

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13 Reasons Why: l'involuzione della serie nella seconda stagione - recensione NO SPOILER

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A distanza di pi? di un anno dalla prima stagione, 13 Reasons Why torna sugli schermi Netflix per ampliare e approfondire la storia di Hannah Baker e tutto ci? che ? avvenuto dopo il suo suicidio. Si ? discusso a lungo riguardo la scelta di continuare le vicende della serie, nonostante il finale semi-aperto della prima stagione.

Cinque mesi dopo la morte di Hannah inizia il processo tra la Olivia Baker e la scuola. I vari studenti devono ora presentarsi per testimoniare e raccontare la loro verit? sui fatti che hanno portato la diciassettenne a compiere il tragico gesto del suicidio. Ma qualcosa li perseguita: misteriose polaroid e messaggi di minaccia cominciano a circolare tra gli studenti della Liberty High. ?Hannah non era l?unica?

Un mistero improvvisato e poco accattivante

L?intento di generare mistero era chiaro sin dai poster e trailer della serie, ma a differenza del magnetico puzzle che costituiva la struttura della prima stagione, in questa seconda stagione di 13 Reasons Why la tensione e la suspense sono quasi inesistenti.
Invece che volgere lo sguardo verso il futuro, Netflix ha preferito ?ritornare sui propri passi?: ecco quindi che il passato di Hannah viene ampliato e riscritto pi? volte durante il corso della stagione.
La struttura schematica ritorna, ma ? molto pi? confusionaria e poco funzionale rispetto ad una volta: nonostante le cassette siano state sostituite dalle polaroid, quest?ultime sono ben poco accattivanti nel loro contenuto, a differenza dei nastri della prima stagione che ci svelavano man mano la ?verit?? di Hannah (il perch? di quelle virgolette lo scoprirete in seguito).

Le testimonianze in tribunale dei vari personaggi scandiscono gli episodi e tramite i loro racconti noi riviviamo il passato sotto forma di flashback, fin da subito ben poco credibili: gli sceneggiatori si sono accorti che per poter proseguire la serie dovevano aumentare i dettagli, e a quanto pare l?unica soluzione che hanno trovato ? stata l?ampliamento delle varie storyline tra Hannah e i testimoni. Il problema di questa scelta ? la ripercussione di queste aggiunte sull?integrit? del personaggio di Hannah: ascoltando la verit? dei vari testimoni, il suo personaggio subisce parecchie modifiche spesso in contrasto con il profilo psicologico mostratoci nella prima stagione. Alla visione di questa seconda stagione, le cassette di Hannah narrano solo delle mezze verit?. Seguendo questa scelta, si rischia di semplificare la depressione e colpevolizzare il suicidio della protagonista, quasi come se avesse compiuto il gesto come una sorta di ripicca.

La rovina dei personaggi

La colonna portante di 13 Reasons Why ? rappresentata dalla moltitudine di personaggi che popolano la serie: se nella prima stagione si voleva mostrare che ognuno, chi pi? chi meno, era allo stesso tempo vittima e carnefice, in questa seconda stagione c?? una pi? netta separazione tra buoni e cattivi. Si pu? anche capire il perch? di questa scelta (non era facile continuare una sceneggiatura su personaggi ambivalenti), ma l?effetto finale ? che la maggior parte dei personaggi si appiattiscono drasticamente, diventando ripetitivi nelle azioni o evolvendosi in modo innaturale e contraddittorio.
I personaggi nella seconda stagione non si sono evoluti, ma involuti?come la serie stessa.?

Il personaggio di Clay soffre di una grande staticit?: per tutto il corso della serie lo vediamo dialogare con una sorta di ?fantasma? di Hannah Baker, che lo consiglia o lo indirizza nelle sue scelte. Niente di cos? assurdo, il problema ? che se 13 Reasons Why si era caratterizzata in modo positivo per il suo realismo, come possiamo credere che nei luoghi pubblici NESSUNO lo veda dialogare tra s? e s??

E Clay non ? il solo personaggio a subire questa metamorfosi poco realistica: Tony perde la ?retta via? che lo rendeva ?il saggio? nella prima stagione, risultando incontrollabile e distaccato dagli eventi del tribunale;?Ryan?e Courtney e la loro sessualit? ?problematica? vengono affrontati in modo sbrigativo nelle prime puntate, per poi sparire per tutto il resto della stagione; Bryce?perde le sue sfumature e diventa il cattivo assoluto, rendendo il suo personaggio quasi ?irraggiungibile? dalla giustizia o dalla societ?. Altri, invece, riescono ad ottenere maggior credibilit?: affiorano tutte le fragilit? di Justin, caduto nell?abuso di droghe e ridotto a fare l?elemosina per la citt?; Jessica prende coscienza del suo ruolo di vittima, elaborandone il trauma e cercando di ottenere giustizia; Alex cerca di recuperare la memoria a seguito del suo mancato suicidio tramite un colpo di pistola in testa.
Sviluppati in maniera pi? decisa i personaggi di Zach e Tyler: il primo risulter? molto pi? presente nel passato di Hannah rispetto a quanto visto nella prima stagione, mentre il secondo prende una pericolosa piega che lo porter? a cercare vendetta verso i suoi bulli.
Nota positiva per Kate Walsh (Olivia Baker nella serie) che interpreta con forza e drammaticit? un personaggio femminile coraggioso e risoluto.

L’ostentazione del male

Anche gli intenti di sensibilizzazione e di critica sociale si fanno pi? discutibili, se non addirittura problematici: questa seconda stagione di 13 Reason Why ? all?insegna di un totale pessimismo. Argomenti difficili e delicati vengono comunque toccati, ma spesso si risolvono o escono di scena in modo frettoloso: la depressione di Skye, la precaria stabilit? psicologica di Clay, il senso di abbandono e la disintossicazione di Justin.
Inoltre, a seguito delle varie critiche subite da associazioni di genitori e scuole, soprattutto sul suolo americano, Netflix ha inserito numerose avvertenze all?inizio e alla fine di ogni episodio. Ma tali precauzioni risulteranno vane a confronto di una violentissima e scioccante scena nell’ultima puntata: veloce, sadica e gratuita, inadatta per una serie?teen,?anche tenendo conto degli intenti di denuncia di essa.?

A differenza della prima, 13 Reasons Why 2 dimostra, sopratutto nel finale di stagione, di non aver il coraggio sufficiente per compiere scelte drastiche e si perde nel pi? inutile e didascalico degli insegnamenti. Un vero peccato.?

Photo Credits:?Netflix

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