2018

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My Red Carpet
A Beautiful Day - La nostra intervista a Joaquin Phoenix a Roma
Tags: a beautiful day, intervista joaquin phoenix, Joaquin Phoenix
Sguardo ? profondo, occhi che sembrano aver visto tutto quello che c?? da vedere, narratori di un?anima saggia e genuina.?
Una chiacchierata, pi? che una vera e propria intervista, a cuore e a mente aperti, tra let?zia e malinconia, tra carriera e vita quotidiana.
In che modo un attore come lei riesce a conciliare la persona e l?icona?
Quando lavoro, lavoro. La mia vita diventa lavoro e tutto quello che faccio in quel momento gira attorno al quello.
Le persone con cui lavoro diventano miei amici. Ma quando torno a casa, quando torno alla mia vita, porto fuori il cane, gli do da mangiare, pulisco casa. La mia vita torna subito ad essere quella di sempre.
Amo fare film, ? molto importante per me ma anche la mia vita personale ? importante. A volte credo sia pericoloso mettere il lavoro sopra ogni cosa e dimenticarsi del resto. E vedo che questo accade a diversi attori, che vengono assuefatti dalla loro carriera e la cosa mi spaventa. Certo, la carriera ? importante ma non deve interferire con le mie relazioni personali e con la mia famiglia.
Chi ? il suo eroe?
Probabilmente mia madre.
? una donna incredibile, quello che fa ? fantastico.
Ha 74 anni e gira il mondo per la sua organizzazione. ? una persona eccezionale, e cerco di diventare come lei.
Visti i film da lei interpretati, come Quando l?amore brucia l?anima ? Walk the line o il mockumentary I?m Still Here, la musica ? un po? il leitmotiv della sua carriera.
Com?? il suo rapporto con la musica? Suona qualche strumento?
Ho imparato a suonare la chitarra per Quando l?amore brucia l?anima-Walk the line ed ? parecchio che non la suono.
? buffo, ci stavo pensando l?altro giorno: non lo so, forse sto invecchiando, ma mi sono rattristato un po? pensando a quando ero giovane, a quando compravo un cd con i miei amici, mi sedevo l? con loro, e lo ascoltavamo tutti insieme, per tutta la sua durata. Ogni singola canzone.
Adesso mi rendo conto di ascoltare meno musica e quando lo faccio c?? questa sensazione che mi fa dire ?Ah s?, cavoli! Ricordo questa sensazione! Adoro la musica!?.
Ma a volte non la stessa cosa di quando ero un ragazzino. Forse perch? quando ero piccolo non era semplice ascoltare la musica: all?epoca non era cos? semplice procurarsela. Venivi a sapere che sarebbe uscito il nuovo cd dei Public Enemy, ma si dovevano aspettare mesi per averlo. E ci si precipitava al negozio di dischi.
Per?io adoro la musica, tutti i miei fratelli sono musicisti: mia sorella Rain fa parte di diversi gruppi, ? una cantante; mia sorella Liberty ha una band della quale non ricordo il nome ma che fino a ieri ha fatto il tutto esaurito; mia sorella Summer ? una pianista. Cantavo per strada quando ero ragazzino e , s?, la musica fa davvero parte della mia vita.
Qual ? il suo cantante preferito?
Beh, direi che John Lennon ? il mio preferito e, cavoli, amo tanto Bowie!
Non le piacciono cose pi? recenti, tipo le band anni ?90, tipo i Backstreet Boys?
Beh,? c’? qualche canzone che ? un po? impossibile non farsi piacere. Il pop ? divertente, ma in certi contesti. Quando ascolto questo genere non mi fa emozionare. Anche se ? bello divertirsi e talvolta uscirsene con ?Backstreet?s Back, Alright!?
Nei film di James Gray, come I padroni della notte, Two lovers e C?era una volta a New York, i suoi personaggi sembrano dei fantasmi, hanno molti tormenti interiori e sembra che i film li rispecchino.
In che modo ha lavorato con James Gray, come si sono creati gli ambienti ad hoc per costruire i suoi personaggi?
James ? una persona che tiene molto ai particolari e a quello che possono dire riguardo i personaggi e le loro esperienze. A volte si metteva a suonare sul set per creare una certa sintonia, per far s? che l?ambente potesse influenzare positivamente l?interpretazione. ? qualcosa a cui James tiene molto.
Come sceglie i copioni che le arrivano? Come li seleziona?
Davvero non lo so. Onestamente ? qualcosa di istintivo. ? come cercare di spiegare quando ci si innamora, ? come quando sei con una persona cordiale e gentile e vorresti essere come lei, ? come dire ?oh s?, questo ? ci? che stavo cercando?.
A volte ? un sentimento che non si riesce a spiegare. Accade talmente velocemente che non ce se ne rende conto. Se scelgo una sceneggiatura, di solito lo so subito. ? questione di chimica.
C?? un ruolo che le piacerebbe interpretare o reinterpretare? Ce n?? qualcuno al quale ? particolarmente affezionato?
A dire il vero, non ho un ruolo dei sogni e di quelli che ho interpretato ognuno mi ha colpito in modo diverso.
Ma ? l?esperienza che conta, come quella di lavorare con Philip Seymour Hoffman e Paul Thomas Anderson. ? stata una delle esperienze migliori della mia vita. Li amo molto e lavorare con loro ? stato qualcosa di magnifico. Penso a quei momenti, a quando giravamo i film insieme e li trovo fondamentali.
La domanda ? banale: ?c?? un film che le piace molto?
Ah, non saprei! Ho visto Il Dottor Stranamore un sacco di volte, lo stesso vale per Il Padrino, Toro Scatenato e Fratellastri a 40 anni. Se mi capita di vedere un film lo guardo e non posso fermarmi.
Ci sono film di registi, come Paul, che non si possono non vedere e rivedere. E quella ? la cosa pi? bella: quando un film lascia una sensazione di rimando e quando li rivedi provi sempre nuove sensazioni. A volte un film che si vede da bambino lo si percepisce in un modo e una volta che lo si rivede da adulto si sviluppa una relazione differente. Ed ? bello notare come un film sia in grado di mutare le emozioni e di darne cos? tante.