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Roberta Panetta
Bridgerton 3: la trasformazione di Penelope e i make over sul grande e piccolo schermo
Tags: bridgerton, bridgerton 3, bridgerton netflix
Di storie di makeover, trasformazioni di un personaggio attraverso il cambiamento del look, è pieno il cinema e il mondo delle serie tv. E nella classifica dei miei film preferiti di sempre non potevano certo mancare pellicole in cui, come avviene da Cenerentola a Pretty Woman, passando per Grease o Il Diavolo veste Prada, la protagonista cresce, matura e cambia il suo destino a partire dal suo aspetto. Una trasformazione esteriore che riflette, e rafforza allo stesso tempo, quella interiore. Una nuova immagine attraverso cui si esprime consapevolezza e affermazione di sé.
Non si parla di storie in cui, banalmente e superficialmente, una ragazza passa dal non curarsi a mettere tacchi alti e rossetto, ma di vere evoluzioni del personaggio, della sua immagine dell’io – le idee che ha di sé, di chi è e come vede se stesso – che ne influenza l’immagine e lo stile e allo stesso tempo ne viene influenzata.
L’essenza dell’appeal visivo di Bridgerton (leggi qui la recensione della prima parte della terza stagione) risiede, dalla stagione 1, nella capacità della serie di trasportare gli spettatori in un’epoca passata, infondendo allo stesso tempo un tocco di sensibilità contemporanea. Lo fa non solo utilizzando una colonna sonora che mixa pop e musica classica, ma ci riesce anche (e soprattutto) sfruttando al meglio il potenziale artistico dei grandi professionisti tecnici chiamati a vestire di toni pastello tutti i componenti della famiglia Bridgerton. Come ampiamente spiegatovi nei nostri approfondimenti CineChic sullo show Netflix, la capacità della serie di trasportare lo spettatore nella contemporaneità della storia che racconta passa dalle scenogragie, dagli oggetti di scena ma soprattutto dai costumi che indossano i suoi protagonisti.
John Glaser, costume designer di Bridgerton, ha raccontato nelle sue interviste che insieme al suo team ricerca meticolosamente riferimenti storici per stabilire una solida base per i costumi. Tuttavia, non si tira indietro nell’abbracciare gli elementi fantastici che rendono la serie un vero e proprio spettacolo per gli occhi.
Data la trama audace e molto contemporanea, il costumista ha dichiarato di non essersi limitato prendere ispirazione dalle tendenze dell’epoca, trovando il modo di rendere attuali gli abiti tipici del 1800.
Non uno show su Real Time. Il percorso di Penelope Featherington, dalla prima stagione alla terza, è contrassegnato da una crescita e una trasformazione significative.
Nei vecchi episodi, il guardaroba di Penelope è fatto solo di colori vibranti, sulle tonalità del giallo e dell’arancione, che riflettono la sua giovane esuberanza. Per chi ha inoltre letto il libro a lei dedicato – Un uomo da conquistare – sappiamo che i colori accesi e agrumati le venivano imposti dalla madre. Per Portia Featherington, infatti, una ragazza di giallo vestita trasmetteva allegria, e una giovane dama allegra avrebbe di certo avuto più possibilità di trovare un buon marito, unica sua preoccupazione per le sue figlie.
«Nella prima stagione, era molto colorata e aveva decorazioni intricate», ricorda Glaser. «Ma ora, poiché è diventata una persona più forte e molto più sicura di se stessa, abbiamo dovuto dimenticare completamente il suo vecchio guardaroba. Lo abbiamo modificato completamente, per renderlo a tratti più semplice, in modo che possiamo concentrarci su Penelope come persona, e conoscerla meglio». Una trasformazione estetica che coinvolge anche le sue acconciature, più morbide e armoniose, e i suoi gioielli, che stavolta sono sempre argento e oro bianco. Nemmeno a dirlo, poi, i colori utilizzati si avvicinano sempre più al colore che caratterizza la serie: l’elegante (light) blue Bridgerton.
La sua personalità la fa semplicemente brillare. Non si nasconde più dietro i suoi vestiti o qualsiasi altra cosa, ecco perché il makeover di Penelope è tra i più significativi mai realizzati.
BRIDGERTON 3, DAL 16 MAGGIO SU NETFLIX.