Il film riporta sullo schermo l’amatissimo eroe Marvel qui interpretato da Anthony Mackie

Era il 2011 quando Cap debuttava sul grande schermo con Captain America: Il primo Vendicatore e, dopo il passaggio di testimone di Steve Rogers a Sam Wilson, Captain America: Brave New World è ufficialmente il primo lungometraggio avente come protagonista la nuova versione dell’amato supereroe di casa Marvel. Sequel della sere tv The Falcon and the Winter Soldier, il film segue il nuovo Cap avventurarsi in un mondo con poche certezze e che necessita di nuovi eroi.

Oltre a Anthony Mackie, che interpreta il protagonista, il cast vede anche la presenza di Danny Ramirez nei panni di Falcon e Harrison Ford in quelli di Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Completano il cast Shira Haas, Xosha Roquemore, Carl Lumbly, Giancarlo Esposito, Liv Tyler e Tim Blake Nelson.

Captain America: Brave New World è nelle sale dal 12 febbraio.

Il peso delle aspettative

Rileggere un personaggio non è mai semplice, soprattutto quando si parla di vere e proprie icone. Di questo la Marvel ne è ben consapevole per questo, dopo una fase – quella del Multiverso, un po’ zoppicante, sta provando a dare ai propri prodotti audiovisivi un taglio differente. In questo senso il Cap di Sam Wilson pare incarnare tutti i dubbi dei nostalgici della Saga dell’Infinito mostrandoci un personaggio che deve fare i conti con il peso delle aspettative. Una tematica che trascende realtà e finzione cinematografica andando a colorare il nuovo Cap di un’umanità tutta nuova e che aderisce perfettamente ai tempi incerti di un’America che tanto somiglia alla nostra.

Se infatti Steve Rogers si trovava a essere schiacciato dalle responsabilità che derivavano dall’essere un super soldato, Sam Wilson è un uomo qualunque che, pur impegnandosi durante per essere degno del suo ruolo, teme di non essere mai abbastanza. Lo stesso Ross non perde un’occasione per sottolinearlo pur dovendo egli stesso fare i conti con quelle fragilità che lo rendono umano… e non solo.

Un film di passaggio

Costruito come una spy story, Captain America: Brave New World è un film che punta a (ri)costruire l’iconografia di Captain America in attesa della fase successiva. Non è infatti un caso che sia lasciato un buon margine alla costruzione del rapporto tra il protagonista e Falcon/Joaquin Torres che già avevamo visto in The Falcon and The Winter Soldier in attesa del ritorno degli Avengers paventato dal Presidente Ross nel film e di fatto già annunciato dall’MCU con Avengers: Doomsday.

Sotto questo punto di vista è Captain America: Brave New World è un film di passaggio che getta le basi di una narrazione futura; allo stesso tempo sembra mancare di mordente a causa di una scrittura poco incisiva e di una regia che fa il suo senza troppi guizzi creativi. Lo scontro finale con Red Hulk ad esempio funziona, così come il complicato rapporto tra il protagonista e Ross, ma la sensazione è quella di assistere a un qualcosa di preparatorio in vista di qualcos’altro che non riusciamo ancora a intravedere. Forse siamo troppo nostalgici o forse dobbiamo abituarci a nuovi supereroi più aderenti all’incertezza dei nostri giorni.