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Roberta Panetta
The White Lotus 3 recensione: la satira sociale sbarca in Thailandia
Dopo il successo dell’anteprima italiana di C’era una volta a… Hollywood, Quentin Tarantino, Margot Robbie e Leonardo DiCaprio hanno partecipato alla conferenza stampa, catalizzando l’attenzione degli addetti ai lavori nella giornata di sabato. I tre, insieme ai due produttori David Heyman e Shannon McIntosh, hanno presentato il film ai giornalisti italiani, al Cinema Adriano di Piazza Cavour.
Con C’era una volta a… Hollywood, Tarantino riscrive la storia dell’America di quegli anni, e lo fa attraverso un’atmosfera malinconica, alternando dialoghi brillanti a violenza, nel suo tipico e inconfondibile stile.
Il film si sviluppa su pi? piani narrativi, in un continuo avvicendamento di realt? e finzione. Risveglia di nuovo gli intenti di quel cinema che ama raccontare se stesso, il proprio travaglio interiore, per giustificare la sua esistenza mediante un’accurata (e romantica) analisi.
Com’? stato girare un film sul cinema? La parola ai protagonisti…
“Non so se il cinema ha la facolt? di cambiare la storia, ma di sicuro pu? influenzarla”, ha dichiarato Tarantino in conferenza. E questo perch? il film potrebbe tranquillamente far parte di un?ideale trilogia sulla sua personale rivisitazione della storia, che arriva dopo i ben noti Bastardi senza gloria e Django – Unchained.
Il film ha debuttato in America con incassi sensazionali:?C’era una volta a… Hollywood ? stato un record al box office, il pi? alto mai registrato da un film di Tarantino nel suo week-end di apertura. Cosa pu? aver spinto gli spettatori ad andare al cinema? Non solo i nomi da capogiro del cineasta e del suo cast, ma anche un senso di nostalgia per gli anni che furono. E per quel cinema “artigianale” che ora non c’? pi?.?
“Penso che sia una combinazione di fattori. Sicuramente il pubblico ? entusiasta e non vede l’ora di vedere questi grandi attori sullo schermo, ma c’? sicuramente dell’altro. Credo che il film possa avere la capacit? di fare breccia nei cuori degli spettatori, ma credo anche che ci sia un’ottimo lavoro del marketing. Quindi s?, il successo della pellicola ? e sar? dovuto a una combinazione di fattori”.
Il cinema di oggi ? gi? molto diverso da quello degli anni ?90, quando iniziai. Un tempo ci si impegnava a (ri)creare dei set. Ci sono dei film con dei set meravigliosi, e tutto ? stato costruito da zero qui, come un tempo. All’epoca non c?era digitale. Come facciamo a catturare un?immagine che sia bella veramente? Certo, con il digitale puoi fare tanto, ? sicuramente affascinante, ma il risultato lo fanno le persone. Chi sa gestire un film a tutti i livelli fa una cosa fantastica. Con il digitale tutto questo si perde.?
Molte le domande anche per il protagonista della pellicola. Leonardo DiCaprio, autore di una perfomance maiuscola, ? Rick Dalton, un attore rimasto intrappolato nel ruolo di una serie tv western anni ’50 (Bounty Law) e che cerca di farsi spazio in una Hollywood che non riconosce pi?. DiCaprio, che di fatto ? uno dei divi del grande cinema moderno,?ha raccolto la sfida e ha parlato della costruzione del suo singolare personaggio:?
Prima di tutto occorre dire che la sceneggiatura di Quentin ? brillante. Viene portata alla luce questa insolita relazione tra stuntman e attore alla perfezione.?Loro osservano il cambiamento della cultura e del cinema mentre cercano di sopravvivere, ed ? ancora interessante il breve periodo di tempo in cui tutto si svolge, un paio di giorni. Il mio personaggio ? intrappolato nel ruolo della serie tv che lo rese famoso, ma non vi lavorava molto volentieri. Le prime conversazioni con Quentin sulla costruzioni di Rick vertevano proprio su questo, abbiamo dovuto immaginare questi momenti particolari con battute, atteggiamenti, bipolarismo e angoscia.?
A vestire i panni di Sharon Tate in C?era una volta a? Hollywood c?? la star di The Wolf of Wall Street, Margot Robbie. Sinuosa, sognatrice, dalla bellezza quasi sfumata, la sua Sharon Tate, nel film, si reca in una sala a vedersi recitare nella commedia brillante The Wrecking Crew, molto apprezzata da Tarantino. A tal proposito, l’attrice ha detto:
“Girando quella scena i ricordi di Quentin e della sua prima visione di quel film hanno preso vita. Io nel 1969 non c?ero, sono nata molto dopo, ma la sua precisione nel costruire il set ? tale che hai la sensazione di essere catapultata nel periodo che lui racconta”.