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Citadel: Diana, protagonista Matilda De Angelis: «In questa serie tutto è il contrario di tutto»
Alessio Zuccari

Citadel: Diana, uno spin-off «indipendente e radicato in Italia»

Tags: Citadel: Diana, Matilda De Angelis, prime video
Citadel: Diana, protagonista Matilda De Angelis: «In questa serie tutto è il contrario di tutto»
Citadel: Diana, uno spin-off «indipendente e radicato in Italia»

Citadel: Diana, uno spin-off «indipendente e radicato in Italia»

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Alessio Zuccari
Tags: Citadel: Diana, Matilda De Angelis, prime video

Abbiamo incontrato i protagonisti della serie Prime Video che debutterà come progetto parallelo all’originale statunitense.

Spie, sparatorie, inseguimenti. Sullo sfondo il Duomo di Milano distrutto. Un’esplosione? Un attentato? E’ una delle storie che si intrecciano dietro la superficie di Citadel: Diana, la serie spionistica di Prime Video che è il primo dei due spin-off di Citadel, lo show creato dai Fratelli Russo. Fra un mese, a novembre, arriverà anche Citadel: Honey Bunny, la versione indiana. E va bene il punto di raccordo centrale nel lavoro fatto negli Stati Uniti dai due registi di Avengers: Infinity War e Endgame, ma Citadel: Diana è un progetto radicato nella concezione e nello sguardo della tradizione italiana.

«Per approcciarmi a una serie simile innanzitutto non ho pensato a ciò che hanno fatto i Russo» commenta il regista dei sei episodi, Arnaldo Catinari, che abbiamo incontrato in conferenza stampa assieme ad altri componenti del team artistico e del cast. «C’era la necessità di ragionare su qualcosa che fosse di matrice italiana, con una riflessione a partire dai personaggi e con scelte basate sull’architettura e sui paesaggi tipici del nostro Paese». Ad esempio proprio la rappresentazione del Duomo a pezzi è centrale. «Si tratta di una scelta non stereotipata da un punto di vista figurativo» aggiunge lo sceneggiatore Alessandro Fabbri. «E’ un’immagine di partenza che diventa immediatamente un’immagine di pericolo, di sensazione di esposizione ai pericoli di un mondo in cui le cose sono andate storte».

«Era fondamentale fare un racconto indipendente e radicato in Italia» ribadisce poi Gina Gardini, showrunner. «Siamo però sempre rimasti in contatto con i Russo. Ad esempio, mentre loro giravano, noi sviluppavamo e stava cominciando ad avviarsi anche la serie in India, abbiamo cominciato a incontrarci in una writing room collettiva, dove poter avere uno scambio culturale e creativo diffuso tra tutti quanti».

Diana, professione superspia

Citadel: Diana, protagonista Matilda De Angelis: «In questa serie tutto è il contrario di tutto»
Photo Credits: Prime Video

Ma si diceva: nell’Italia di Citadel: Diana sta andando tutto a rotoli. Siamo nel 2030 e i governi sono sempre più contratti e allarmisti. Liberalizzazione delle armi, norme restrittive e ultravigilanza. In un clima simile non se la passa troppo bene nemmeno Manticore Italia, la divisione locale dell’organizzazione criminale segreta che è ai ferri corti con le controparti francese e tedesca. Ne fa parte anche l’agente Diana, figura che ben presto si rivela ribelle e con un asso nella manica. La interpreta Matilda De Angelis, in una prova fisica per lei senza precedenti.

«Non mi aspettavo che la fase di preparazione sarebbe stata così dura e difficile» spiega l’attrice. «Abbiamo spaziato dal parkour alle arti marziali, passando per il maestro d’armi. Io ho un passato da ginnasta artistica, che ho fatto per dodici anni, e mi piaceva l’idea di poter portare qualcosa del mio bagaglio personale dentro il personaggio. Questa è una serie incredibile analogica, perché tutto ciò che vedete è stato fatto realmente, con pochissimi effetti visivi. Era importante che potessi fare il 90% degli stunt da me, per i quali mi sono allenata quattro mesi».

In una serie di spionaggio è inevitabile poi che ci sia anche uno stretto rapporto con le armi da fuoco. «Esserci a contatto non è in assoluto piacevole» riflette De Angelis. «Sono oggetti che hanno un peso specifico, sia fisico che emotivo, molto grande. Ricordo la sensazione della prima volta in cui ho tenuto nelle mani una pistola, mi sudavano e il cuore mi batteva forte. E’ innaturale e inquietante tenere in mano un oggetto così piccolo e potenzialmente così letale. Ma poi Matilda si è fatta da parte ed è entrata in gioco Diana».

La famiglia Zani

Citadel: Diana, protagonista Matilda De Angelis: «In questa serie tutto è il contrario di tutto»
Photo Credits: Prime Video

In scena con Diana c’è Edoardo, l’erede dell’impero di Manticore Italia nei cui panni c’è Lorenzo Cervasio. «Per avvicinarmi alla serie d’ispirazione per me è stato Matrix, film che ho sempre considerato e continuo a considerare di spie» commenta Cervasio. «Mi sono posto molte domande su dove Edoardo si posizioni nei confronti del mondo complesso in cui vive. Perché lui pensa che questo mondo abbia bisogno di una guida, ma non sa ancora bene chi e come debba governarlo». Nel rapporto torbido che ha con Diana, pensa che il suo personaggio abbia i tratti dell’homme fatale? «Credo solo che la accolga nella sua vita in un momento propizio e che voglia vedere dove questo rapporto li condurrà, da ragazzo cresciuto in una famiglia ingombrante e che vive di fatto in una gabbia dorata».

Il padre infatti è il magnate delle armi Zani e attuale capo di Manticore in Italia, con il volto di Maurizio Lombardi. «Nel capire come entrare dentro Zani e nel suo rapporto con Edoardo ho dovuto affrontare due sfide: il non avere figli e nel trovarne, nella finzione, uno già grande. Così ho dovuto pensare il personaggio sotto il segno della responsabilità, anche quando è dura».

Citadel: Diana, composta da sei episodi in totale, sarà in streaming su Prime Video dal 10 ottobre.

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