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Corro da te: recensione del film con Pierfrancesco Favino e Miriam Leone
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Corro da te: recensione del film con Pierfrancesco Favino e Miriam Leone

Tags: Corro da te, miriam leone, pierfrancesco favino
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Corro da te: recensione del film con Pierfrancesco Favino e Miriam Leone

Tags: Corro da te, miriam leone, pierfrancesco favino

Sinossi ufficiale di Corro da te:

Bello, sportivo, single incallito e seduttore seriale, Gianni ? un quasi cinquantenne in carriera a capo di un importante brand di scarpe da running che vanta tra i suoi testimonial i pi? grandi atleti del momento. Disposto a tutto pur di conquistare la giovane donna di turno, per una serie di circostanze arriva a fingere di essere costretto su una sedia a rotelle ? questa volta puntando tutto sulla piet?, per lui l?unico sentimento che ? possibile provare nei confronti di un disabile. Ma quando incontra Chiara, una donna solare e dinamica, musicista per lavoro e tennista per passione nonostante l?incidente che l?ha resa paraplegica, inizia a provare per lei tutt?altro tipo di sentimenti.??Attraverso lei e i suoi amici, sportivi e vitali almeno quanto lei, Gianni non potr? far altro che cambiare prospettiva su molte cose: la vita, l?amore, la disabilit? in s?. Imparer? che l?unico vero handicap ? l?assenza di forza d?animo, per ritrovarsi infine totalmente cambiato sia come uomo che come businessman.

Recensione di Corro da te:

Bisogna stare molto attenti nel parlare di Corro da te. Il film di Riccardo Milani, scritto dal regista assieme agli sceneggiatori Giulia Calenda e Furio Andreotti, ha suscitato diverse critiche prima ancora della sua uscita. Polemiche nate attorno ad alcune frasi fatte pronunciare dalla protagonista Miriam Leone, nell?opera nei panni di Chiara, ma soprattutto seduta sulla sua carrozzina. Il personaggio femminile della commedia italiana, remake del film francese Tutti in piedi di Franck Dubosc, diventa la vittima del playboy Gianni interpretato da Piefrancesco Favino che pur di vincere una scommessa tenta di sedurre e portare a letto la donna fingendosi anche lui disabile. Un intento ignobile in cui la protagonista casca, ma senza rovinare la visione di chiunque voglia godere del film ? comunque bene specificare che Chiara ? assai pi? lungimirante di quanto si potrebbe credere e questo, in qualche modo, risolleva quasi le sorti della pellicola.

Solamente quasi poich? le discussioni aperte proprio attorno al ruolo dell?attrice sono nate fin dal primo trailer che ritrarrebbe, come spesso accade, una donna con una disabilit? che viene del tutto distorta e compatita all?interno dell?opera. Frasi come ?Mi fa sentire finalmente una donna? o ?Mi fa sentire intera? hanno turbato una comunit? – e non solo – che si ? vista narrata ancora un?altra volta nei termini di una diversit? impossibile da colmare, che pur con le dovute differenze tra abili e non-abili ? andata scadendo il quel pietismo che Corro da te cercava di evitare e di cui, invece, ? stato proprio accusato.

Tra disabilit? e commedia in?Corro da te

Sicuramente se alcune persone sono rimaste toccate dalle linee di dialogo pronunciate dal personaggio di Leone significa che di fondo la pellicola di Milani qualcosa l?ha sbagliata, anche se ingenuamente. Ma nel complesso Corro da te cerca realmente di allontanarsi da stereotipi sbagliati che potrebbero urtare la sensibilit? di un pubblico che, al contrario, l?opera vorrebbe abbracciare, facendo della consulenza per la realizzazione del film un punto importante per la stesura della sceneggiatura e ancor pi? per la messinscena di cui i due attori protagonisti sono il centro.

Tenendo quindi presente la critica nevralgica che ? impossibile ignorare e che bisogna comunque tenere come base per l?esposizione di qualsiasi riflessione, Corro da te ha ad ogni modo un proprio metodo con cui voler raccontare la disabilit? del personaggio di Chiara ritraendola in maniera ben pi? decorosa di quanto le prime impressioni avrebbero potuto dare. In linea con la filmografia di Riccardo Milani, anche la rivisitazione italica dell?opera di Franck Dubosc si immette nel filone di commedie che contraddistinguono la carriera del cineasta, andando a prendere caratteri sempre ben delineati come quello del personaggio di Favino, che nella sua assoluta arroganza trova l’opportunit? di redenzione in quanto non uomo, ma essere umano.

Tra “noi e loro”

Gli snodi di Corro da te si basano su di una narrazione che fila liscia pur nell?immoralit? delle gesta di Gianni ed ? proprio la negativit? del protagonista che permette la trasformazione di una visione egocentrica e abilista come quella che lo identifica spostandola nell?esplorazione e conoscenza del mondo dell?altro, a volte incredibilmente distante da noi. Il privilegio di un uomo come quello riportato da Favino diventa la corazza di falsit? e ignoranza che l?uomo riuscir? progressivamente a spezzare e che induce ad un?analisi su quanto noi, nel ruolo di spettatori, siamo disposti ad andare in fondo nella nostra stessa etica. Quella che ci spinge a dire che tra ?noi e loro? non c?? differenza, ma che tra le parole e i fatti finisce per innalzare un muro.

Un?osservazione che Corro da te non separa per? mai dal suo lato prettamente comico, che il film cerca di far ogni qualvolta uscire e che individua nell?operazione di Riccardo Milani il puro intento intrattenitivo. Quello ironico che, per?, come capitato in altri dei suoi lavori, ricerca realmente la meditazione che pu? derivare dalla risata e pu? funzionare anche viceversa. Una commedia che ci prova a far ridere, a far pensare, a mostrarsi rispettosa verso i suoi personaggi e che, in fondo, ce la fa anche. Con alcune pecche e certi tiri da dover aggiustare, ma in cui ci? che ? certo ? che la dignit? delle persone non viene mai data per scontata.

Corro da te ? in sala dal 17 marzo distribuito da Vision Distribution e Universal Pictures.

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