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Alessio Zuccari
Light & Magic 2: "Questa stagione racconta l'avvento del digitale, che ha cambiato tutto"
Cosa succede quando la vita mette una donna di fronte a un orizzonte improvvisamente più breve? Dying for Sex, la nuova serie FX in arrivo su Disney+ il 4 aprile, affronta questa domanda con una narrazione che mescola dramma e ironia, portando sullo schermo una storia vera e profondamente umana. Michelle Williams interpreta Molly Kochan, una donna che, dopo aver ricevuto una diagnosi di cancro metastatico al seno al quarto stadio, decide di stravolgere completamente la propria esistenza. Lascia il marito, abbandona la quotidianità rassicurante e si lancia in un viaggio di esplorazione sessuale senza remore, spinta dal desiderio di vivere pienamente il tempo che le resta. Basata sull’omonimo podcast di Wondery creato con la sua migliore amica Nikki Boyer, Dying for Sex non è solo la cronaca di una scoperta erotica, ma un inno alla libertà di scegliere come affrontare la propria fine, senza rimpianti e senza vergogna.
Un cast stellare per una storia fuori dagli schemi
A dare vita alla storia di Molly c’è un cast di grande rilievo, a partire dalla protagonista Michelle Williams, affiancata da Jenny Slate nel ruolo di Nikki, confidente e complice in questa avventura esistenziale. Al loro fianco, nomi come Jay Duplass, Kelvin Yu, Rob Delaney e persino la leggendaria Sissy Spacek. La serie porta la firma di Kim Rosenstock ed Elizabeth Meriwether, già note per New Girl e The Dropout, che qui sposano uno stile narrativo capace di bilanciare l’intimità della confessione con la vivacità di un racconto irriverente e senza filtri. Il risultato è una storia che si sottrae agli stereotipi delle narrazioni sulla malattia, trasformando il dolore in una spinta vitale e la fragilità in una celebrazione del desiderio.
Dying for Sex e il coraggio di riscrivere la propria storia
Non è la prima volta che il piccolo schermo affronta il tema della malattia in modo dissacrante e autentico: da Fleabag a The Big C, la serialità ha dimostrato di saper raccontare il dolore con ironia e profondità. Dying for Sex si inserisce in questo filone con un approccio che non teme di scandalizzare, ma che riesce soprattutto a emozionare. Il viaggio di Molly non è solo una scoperta della sessualità, ma un percorso di autodeterminazione, un atto di resistenza contro l’idea che la malattia debba ridurre una persona a paziente e vittima. Il racconto diventa così un’opportunità per riflettere sul modo in cui scegliamo di vivere e di affrontare la morte, ricordandoci che, anche nel momento più difficile, possiamo ancora decidere chi vogliamo essere. Con il suo mix di tenerezza, humor e provocazione, Dying for Sex si prepara a essere una delle serie più discusse e toccanti della stagione.