Enrico Maria Artale, al suo secondo film dopo l’esordio Il terzo tempo del 2013, con El Paraíso (qui la nostra recensione) scrive e dirige un’opera intima e avvitata attorno a un affetto profondo ma morboso. Protagonisti sono Julio Cesar (Edoardo Pesce) e sua madre (Margarita Rosa de Francisco, premiata a Orizzonti del Festival di Venezia 2023, così come la sceneggiatura di Artale), legati da un rapporto che cristallizza il primo in una eterna pubertà e la seconda in un limbo fatto di droghe e dolori stretti in bocca.

In occasione dell’uscita del film, nelle sale dal 6 giugno con I Wonder Pictures, abbiamo avuto modo di scambiare qualche parola con Artale e Pesce. Abbiamo allora parlato della scelta registica di privilegiare l’utilizzo della camera a mano, strumento che crea prossimità con i protagonisti, e anche dell’utilizzo del corpo di Pesce, del suo modo di sfruttare la postura e la prossemica per instaurare un dialogo silenzioso ma che comunica più delle parole.

L’intervista al regista e al protagonista di El Paraíso: