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Encounter: recensione del film con Riz Ahmed su Prime Video
Tags: amazon prime video, film, octavia spencer, Recensione, Riz Ahmed
Sinossi ufficiale di Encounter:
Un veterano dei marine, Malik, ? convinto che sia in corso una invasione di microrganismi alieni, diffusi dagli insetti. Protetto dall’insetticida che si spruzza addosso, raggiunge i suoi figli che vivono la sua ex e il suo nuovo compagno e li porta via nella notte. Insieme a loro affronta un lungo viaggio nel cuore dell’America, ma incontra diversi problemi lungo il percorso che mostrano ai figli la sua precaria condizione mentale. Inoltre l’FBI mette in piedi una imponente caccia all’uomo per catturarlo, a cui cerca di partecipare anche la sua responsabile della libert? vigilata, l’unica convinta che l’uomo non sia una reale minaccia per i suoi figli.
Lo scorso anno Riz Ahmed ? stato il formidabile protagonista di un film a suo modo unico. Dopo l’indiscussa qualit? della serie HBO The Night Of e prima ancora Il Fondamentalista Riluttante, Sound of Metal ha elevato ancor pi? la sua bravura grazie ad una prova d?attore sottile e devastante, in cui l?attore inglese di origine pakistana interpretava Ruben, un ragazzo ex tossicodipendente e batterista di un duo metal, che all?improvviso perdeva l?udito e con esso le coordinate essenziali a (ri)posizionarsi in una nuova dimensione priva dello stesso senso che fino a un attimo prima era tutta la sua vita.
Ma se nel dramma di Darius Marder Ahmed era costretto a subire le inaspettate conseguenze di uno squilibrio auditivo, e dunque prettamente corporeo, nel secondo film di Michael Pearce ? piuttosto un?alterazione mentale a scheggiare la sua realt?, e il mostro ? o sarebbe corretto dirli al plurale ? qui ? un deragliamento psicologico ancora non riconosciuto, il quale viene fuso e confuso con fenomeni paranormali.
Road movie fantascientifico, thriller psicologico e riflessione pacifista sulla mente post-bellica, Encounter rispecchia e riverbera la stessa crisi d?identit? del suo protagonista Malik, un ex marine delle forze speciali tornato dai figli a seguito di numerose missioni e intrappolato in una certezza cospirazionista che gli fa credere che il mondo sia preda degli alieni, parassiti prima degli insetti e poi risucchiati nel corpo degli uomini attraverso una semplice puntura.
Ossessionato da zanzare e scarafaggi, formiche e cavallette Malik sente di dover proteggere lui e i suoi due figli, portandoli quanto pi? possibile lontano dalla civilt? in un viaggio in macchina percorso nei desolati confini tra California e Nevada. Convinto di fare del bene, l?uomo in realt? ? stato affidato all?agente di custodia Hattie Hayes (Octavia Spencer), chiamata dalla polizia con il compito di seguirlo nel suo percorso di libert? vigilata dopo l’uscita in carcere, nel quale ha appena finito di scontare una pena detentiva per aggressione e violenza aggravata ad un ufficiale.
Sviluppato su diversi piani, quello drammatico/famigliare del reale, e quello sci-fi della minaccia paranormale, Encounter interseca psicologia e apocalisse in un?ambiziosa mescolanza non proprio riuscita, preferendo il dettaglio e la suggestione agli effetti speciali. Il compasso della suspence e dell?ambiguit? gira infatti tutto attorno alla performance del protagonista e a quella che la sua mente crede di essere un atto di protezione nei confronti dei figli: smaniosa e nevrotica, amorevole e affettiva la doppia natura del senno di Malik si fa portatrice del significato intero del film, un traslato simbolico della malattia psicotica che passa attraverso l?invisibilit? del virus, e ancor pi? della cospirazione aliena.
Ma nonostante l?ammirevole metafora, e ancor pi? l?interesse intrinseco del regista per i meccanismi angusti e rivelatori del cervello umano, il film superata la prima parte e la sequenza microscopica del regno degli insetti nell?incipit, tende nel proseguo a sfaldarsi in s? stessa, tradendo le aspettative e scoprendo l?ibrida inconsistenza del mix di generi e tematiche che vorrebbe trasporre su schermo. L?impressione di un operazione stratificata ma intrappolata nel suo nucleo rimane, soprattutto per la scricchiolante apertura di un finale molto meno coraggioso del suo inizio, in cui all?azzardo del brivido ? stato preferito quello pi? andante delle lacrime.
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