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Fedeltà: recensione della serie italiana Netflix con Michele Riondino
Tags: fedeltà, Michele Riondino, netflix
Fedelt? ? la serie italiana Netflix tratta dal romanzo di Marco Missiroli pubblicato nel 2019. Un bestseller acclamato, che ha racimolato un ammirevole seguito e che la casa di produzione ha scelto per trasformarlo in un suo nuovo originale per la piattaforma streaming. A dare i volti di quei Carlo e Margherita nati sulla carta sono Michele Riondino e Lucrezia Guidone, che mettono in scena i tradimenti e le insicurezze di una coppia di innamorati arrivati ad uno stallo nella loro relazione, quello in cui i desideri assumono le fattezze di altre persone e l?unico modo per andare avanti ? cedere a quel momento di lussuria.
Una storia che, come viene riportata sullo schermo per la direzione di Andrea Molaioli e Stefano Cipani che si dividono la regia e sceneggiata a pi? mani da Elisa Amoruso, Laura Colella e Alessandro Fabbri, sembra inizialmente riservare un significato in pi? dietro alla difficolt? di saper costruire un senso di fiducia nelle relazioni, rivelandosi invece la solita questione di corna. Racconto di cui sono perfettamente a conoscenza i lettori del libro che si accingono alla visione della sua trasposizione seriale, che riesce comunque a lavorare su una suspence e una tensione che riescono a mascherare l?esilit? della narrazione in s?, flirtando fortunatamente pi? con l?atmosfera che con gli avvenimenti.
Al suo interno Fedelt? ha un assemblaggio talmente convenzionale da infastidire quasi uno spettatore che sperava in svolte meno prevedibili per i suoi personaggi. ? l?alone di incertezza iniziale quello che per? spinge il pubblico a seguire le puntate della serie, la possibilit? che i non detti tra Margherita e Carlo possano raggiungere un terreno inesplorato per la coppia, ma che riservano soltanto alla fine un epilogo troppo immaginabile e depotenziato anche nella maniera espressiva con cui viene rappresentato.
Il prodotto Netflix, dunque, funziona pi? quando ? il distaccamento dal racconto in s? a raggiungere gli spettatori, grattando sotto una superficie in cui i protagonisti celano i propri segreti e le relative ansie. ? pi? l?insinuazione, l?enigma, il fraintendibile che attrae invece della banalit? del tradimento stesso. ? il rapporto che inizia a sgretolarsi solamente su delle supposizioni. Un?attrazione che lega pubblico e serie su presupposti all?apparenza indecifrabili, riconducibili per? alle paure e all?attaccamento umano.
? per questo che la serie Netflix perde della sua fascinazione quando ci si accorge che dietro alle fragilit? del rapporto tra i protagonisti si nasconde realmente un?infedelt? che pu? esser pur racchiusa solamente in un momento, ma che ? destinata a far capitombolare comunque un intero rapporto. L?impianto eretto attorno ai personaggi convince fin quando non vediamo che dietro al tradimento non c?? riflessione approfondita, non c?? scontro reale e in cui i silenzi non aggiungono valore ai sentimenti e alle esistenze dei protagonisti, bens? li privano ancora di pi? della possibilit? di spiegarsi.
Pur nella semplicit? che alla fine rivela Fedelt? dopo averci illuso di poter affondare nel profondo di un legame come quello dei suoi protagonisti, che ? poi la vita di tante coppie che pur aggrappate all?amore finiscono spesso per soffocarlo, la serie ha comunque dei buoni interpreti che vengono incastrati con gusto all?interno della scatola episodica. Un prodotto le cui pagine da cui ? tratto potrebbero pur infilarsi pi? epidermicamente sotto la pelle di coloro che ne hanno letto il contenuto, il quale deve ritenersi ad ogni modo soddisfatto del discreto risultato raggiunto sulla piattaforma. Una storia come tante altre per un amore come tanti altri. Con tradimenti uguali a quelli di altrettanti.