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Finale a sorpresa, recensione: siete sicuri di aver capito il cinema?

Tags: antonio banderas, Finale a sorpresa, Penelope Cruz
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Finale a sorpresa, recensione: siete sicuri di aver capito il cinema?

Tags: antonio banderas, Finale a sorpresa, Penelope Cruz

Sinossi di Finale a sorpresa – Official Competition:

Una regista ha a che fare con due attori, un divo internazionale e un interprete del mondo autoriali. Sar? una lotta per ogni cosa, dalle prove al girato per la realizzazione dell’ambizioso film della cineasta.

Recensione di Finale a sorpresa – Official Competition:

Durante la 78esima Mostra del Cinema di Venezia viene presentato Finale a sorpresa, quinto film in co-regia tra Mariano Cohn e Gast?n Duprat dal titolo originale Competencia oficial. I cineasti erano gli stessi che si erano fatti apprezzare al medesimo festival cinque anni prima con il loro Il cittadino illustre, conducendo alla vittoria della Colpa volpi l?attore Oscar Mart?nez, che riportano nuovamente sugli schermi del Lido per l?opera con Pen?lope Cruz e Antonio Banderas. L?aria durante la visione di Competencia oficial ? elettrizzante. Capita spesso quando i film parlano di se stessi, in cui l?industria dei sogni viene posta al centro e soprattutto quando ? con aria sardonica e cinica che viene presa e martoriata. L?amore del cinema per il cinema viene riflesso nei cinefili eccitati dal vedersi quasi rappresentati pur quando a farsi protagonisti sono i vizi e le virt? di registi e star, come a poter esorcizzare quella loro stessa ossessione che ? la passione per la settima arte tanto da sentirsi superiori poich? capaci di poterne ridere, di prendere in giro ci? che adorano e ci? che fingono o credono di conoscere bene.

Succede dai classici Cantado sotto la pioggia ai contemporanei Birdman, accade nell?aria metafisica del bianco e nero di Mank fino alla buffonaggine di un cult della comicit? demenziale quale Tropic Thunder. Dissacrare ci? che si predilige, impugnare il fioretto e ridere delle sferzate che il cinema medesimo riesce ad infliggerei suscita un piacere sadomasochista nello spettatore che si sente immediatamente pi? acuto perch? in grado di poter riconoscere i suoi meccanismi e poterli cos? sfottere di riflesso. Ma ? con arguzia sopraffina che Finale a sorpresa sfrutta l?occasione di porre in versione meta-cinematografica l?occhio posto al di sopra della lavorazione del film della rinomata e indipendente regista Lola Cuevas (Cruz), che nella contrapposizione tra il divo internazionale (Banderas) e l?attore autoriale (Mart?nez) cerca lo scontro – la ?competizione? – da cui poter generare poi la sua grand?opera.

L’arte per Cohn e Duprat

Ci? che bisogna per? sapere di Cohn e Duprat ? l?ideologia con cui si approcciano alla stesura delle loro sceneggiature e alla forte ironia che le contraddistingue, e che nel burlarsi di quelle stesse componenti tendono in qualche maniera a farlo anche sul pubblico, sulla societ? e su tutto quell?insieme che si approccia e molto spesso non comprende approfonditamente che cos?? l?arte. Era proprio ne Il cittadino illustre che i cineasti applicavano il medesimo metro di giudizio sull?universo della letteratura, problematicizzando la figura dello scrittore inventato Daniel Mantovani, che in s? racchiude mille e pi? personaggi esistenti e mille e pi? fantasie con cui tendiamo ad immaginarli. Con Finale a sorpresa – Competencia oficial Mariano Cohn e Gast?n Duprat fanno lo stesso.

Approcciandosi stavolta alla bolla del cinematografo – dopo anche la parentesi solitaria di Duprat che sempre a Venezia era tornato nel 2018 a presentare fuori concorso il suo Il mio capolavoro sul mondo delle gallerie d?arte – gli autori non si sforzano nel ricercare i clich? di un mestiere meraviglioso seppur contraddittorio, che invece riportano volutamente sopra le righe per volerli pi? surreali che attinenti. Pi? irreali, che centrati. ? lo sfruttare proprio la bellezza della finzione per farci credere di essere pi? furbi, scaltri, forse anche intelligenti rispetto ai personaggi che vediamo inquadrati con i loro eccessi e le marcate nevrosi, quando in verit? siamo noi stessi come fruitori di quello star system che ne rimaniamo incastrati. Divertiti seppur affascinati, cauti forse nel volerne svelare troppo al punto tale da doverci svegliare dall?incanto cinematografico.

Finale a sorpresa – Competencia oficial: perch? scegliamo il cinema?

Finale a sorpresa – Competencia oficial ? quell?arte contemporanea che Gast?n Duprat aveva steso su tela con Il mio capolavoro mischiata alla verve letteraria del premio Pulitzer Mantovani ne Il cittadino illustre. ? un mondo le cui affinit? si incontrano e si espandono e che proprio nella contaminazione di un film in un altro creano un affresco pi? grande della filmografia dei registi, che restituiscono quello che per loro ? il cinema, l?arte, la letteratura, i romanzi, le opere, i film. Ed ? un miscuglio di ipocrisie e indignazione, di egocentrismo e individualismo in cui tutto si ripete, si ripete e si ripete e la copia di una copia ? a propria volta la vita che imita l?arte e l?arte che imita la vita.

La genialit? di Finale a sorpresa – Competencia oficial ? dunque palese nel suo essere cos? sibillina nelle coltellate con cui pugnala l?industria e l?immaginario mentre ci fa cascare nuovamente nella sua rete. ? il cinema che l?ha vinta, come ogni volta. ? preferire l?illusione al reale, come credere di aver capito tutto di un film di cui, invero, si ha forse intravisto solo la superficie, troppo colto da poter velare tutto il suo substrato. ? il preferire il cinema alla verit?, perch? fintamente idilliaco e meno (a volte) brutale.

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