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Alessio Zuccari
Griselda: Sofia Vergara presenta la nuova serie Netflix
Tags: griselda, netflix, sofia vergara
«La prima cosa che ha attirato il mio interesse su questa storia è che si trattasse di una donna colombiana. La Colombia è il Paese dove sono cresciuta e anch’io sono una donna colombiana». Così racconta Sofia Vergara il suo incontro con Griselda, la nuova serie Netflix di cui è produttrice esecutiva e protagonista. «Conoscevo bene il business del narcotraffico, è il mondo che avevo attorno. Anche mio fratello era in quel giro. Quindi non capivo e non potevo credere che una donna potesse davvero far parte di quel contesto e a quel livello».
L’attrice, che scherza e si sbottona, parla di Griselda Blanco, la “regina della cocaina”, prima narcotrafficante donna che a partire dagli anni Settanta ha creato un ponte della droga tra la Colombia e gli Stati Uniti. Una donna dalle profonde ambiguità, anti-eroina collassata sotto un’ambizione e una spietatezza alla quale non ha saputo mettere un freno. Un’anomalia, come spiega Eric Newman, creatore e produttore esecutivo dello show: «Non c’è mai stata altra donna che ha raggiunto quel livello e quell’importanza. Abbiamo provato a far combaciare questa storia con lo schema di serie come Narcos e Narcos: Mexico (Newman è sceneggiatore di entrambe, ndr), ma volevamo che la vicenda di Griselda funzionasse da sé. L’intento era quello di raccontare la storia di una donna in un mondo dominato da uomini. Volevamo evidenziare la difficoltà di affermarsi in un contesto così radicato nella cultura maschile sia dal lato dei narcos sia dal lato delle forze dell’ordine».
La gestazione della serie è stata lunga. «Ho studiato il personaggio Griselda per dieci anni, fin da quando era ancora viva» spiega Vergara quando ricorda il percorso che l’ha portata a proporre la serie a Netflix. «C’è voluto molto tempo per fare la serie. Griselda è un’anima affascinante e complessa, che ho adorato fin da subito proprio per il fatto di non riuscire a capirla appieno, ma anche per la sua indipendenza dagli uomini». Aggiunge ancora Newman: «Per noi questa era un’opportunità di cambiare completamente l’angolo rispetto a Narcos. Molti di noi hanno lavorato lì e poi sono venuti qui, ma per me in termini di racconto era fondamentale approcciare una storia più intima. Con Griselda non stavamo facendo un racconto di guerra al narcotraffico».
Per cercare di raggiungere questo approccio è però necessario intercettare il giusto tono e la giusta rappresentazione. «Il cinema è illusione per definizione. Dovevamo ricreare un’atmosfera e un’era. Lo abbiamo fatto con un grande lavoro dei nostri designers sulle location, le acconciature, i vestiti» interviene Andrés Baiz, regista di tutte le puntate della serie. «Raccontiamo questa storia tramite artisti, crew e cast latini americani. Anch’io sono un regista colombiano e questo è il nostro punto di vista che ci permette di portare nello show la nostra cultura, la nostra esperienza vissuta».
«Non avevo mai fatto un lavoro così differente da come sono io» risponde ancora Vergara. «Dovevo assomigliare a Griselda Blanco in tutto e per tutto. Sofia doveva scomparire, Gloria Delgado-Pritchett di Modern Family doveva scomparire. Per questo oltre al make-up abbiamo optato per vestiti e accessori da indossare che fossero realmente vintage. Se ci sudavi dentro finivano per puzzare terribilmente. Era importante che tutto fosse autentico per non risultare cheap e per far capire quale fosse il mood di quel periodo specifico».
Ma c’è, in fondo, qualcosa che accomuna questo personaggio così spigoloso e Sofia Vergara? Lei risponde con ironia e un pizzico di malizia: «Credo che letteralmente ucciderei per mio figlio. Forse ucciderei anche il mio ex marito… scherzo. E mi piacciono i soldi. Mi piace lavorare e guadagnare della mia professione».
Griselda sarà disponibile in streaming con i suoi sei episodi a partire dal prossimo 24 gennaio.