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Heartstopper: 5 motivi per vedere la serie tv Netflix
Tags: heartstopper, netflix, serie tv, streaming
E? il primo giorno di scuola di un liceo maschile inglese e due ragazzi, opposti per caratteri e inclinazioni, si dicono timidamente “Ciao” per la prima volta. I neo compagni di banco Charlie e Nick s?intendono al primo sguardo, legano da subito una rara complicit?, solo che il primo vorrebbe essere qualcosa in pi? di un amico, mentre l?altro, lentamente, scoprir? di esserne irrimediabilmente attratto.
Comincia cos? una storia d?amore come ne esistono tante e proprio per questo speciale, un? amicizia che diventa qualcosa in pi? e che d? forma a Heartstopper, il teen-drama Netflix tratto dalla graphic novel di Alice Oseman e, dalla sua uscita in piattaforma, successo di pubblico e plauso di critica. Non stupisce infatti che gli otto episodi della serie siano riusciti a conquistare il cuore dei giovani abbonati quanto quello degli addetti ai lavori, deliziati da un racconto adolescenziale lontano, ? e alcuni diranno: finalmente!?? , dalle inquietudini e dalle trasgressioni di narrazioni contemporanee tipo Euphoria, ?lite?o via dicendo, trovando una riscoperta vincente dei toni molto pi? delicati seppur attenta a temi concreti di visibilit? e diversit?. Capiamo allora quali sono i motivi per vedere Heartstopper.
Non capita spesso ultimamente di vedere sul piccolo schermo una (consueta) cotta adolescenziale sbocciare cos? con pazienza in un sentimento d?amore vero e proprio. Quella in Heartstopper ? una tenerezza senza clamori e trasgressioni, fatta di mani sfiorate e baci sotto la pioggia, messaggi inviati dalla propria cameretta in bilico fra l?incertezza delle parole da usare e la frenesia della risposta. Una scelta inedita e contro corrente che ci riporta indietro di molti anni, quando nelle prime storiche serie tv l?amore era ancora attesa e titubanza, imbarazzo ed esitazione. Una rarit? di garbo e di dolcezza declinata al maschile come se ne vedono poche.
Nella graphic novel originale di Alice Oseman la storia di Charlie e Nick ? impreziosita di colori pastello e cuoricini sospesi in aria, stelle e foglie autunnali che svolazzano sui personaggi quasi ad abbellire ed esaltare le emozioni vissute. E la serie, scritta e adattata dalla stessa Oseman, presta fede all?andatura da cartoon del materiale originale, ravvivando la realt? con effetti visivi che non solamente richiamano i fumetti ma danno agli episodi un tocco personale e riconoscibile, inteso anche a mo? di accensione emozionale ai sentimenti tortuosi ed elettrici che intercorrono fra i due.
Accettazione e conoscenza sono le parole chiave usate da Heartstopper per ampliare la rappresentazione queer delle nuove generazioni. Evitando il sensazionalismo e il clamore, ma inserendo nell?intero arco narrativo personaggi dalle identit? fluide e in divenire, la serie parla di ragazze transgender e bisessualit?, di omosessualit? e omofobia con toni realistici e diretti, rispettosi e inclusivi. La serie riesce cos? a raccontare temi attualissimi con un ritrovato tatto e altrettanta curiosit?, cercando il pi? possibile di rispecchiare e intercettare chi nei personaggi della Oseman pu? finalmente riconoscersi.
Spogliato da inutili sovrastrutture e concentrando al minimo personaggi e location, il teen-drama Netflix fa della semplicit? la sua via diretta di comunicazione. Un modus operandi snello e vincente, che convoglia e bilancia il suo potenziale nel messaggio di amore e normalit?, stabilendo s? una strada privilegiata con il suo target di riferimento, ma nello stesso tempo anche in grado di prestarsi a prodotto di tipo ‘famigliare’. Accogliendo nella comprensibilit? dei temi trattati anche adulti e genitori, Heartstopper fa sua una misura di sobriet? che ripaga la visione, e che valorizza un operazione intenta a spiegare il barcollante processo di formazione attraverso la raffigurabilit? colorata delle emozioni.
Agevolato da un cast davvero somigliante ai personaggi disegnati a matita, molti di loro giovanissimi alla prima esperienza sul set, Heartstopper si affida a un gruppo di interpreti dai visi imperfetti e dalla palpabile complicit?. Se da un lato infatti gli esordienti Joe Locke e Kit Connor coronano sullo schermo l?idillio romantico di Charlie e Nick, l?unica attrice nota che arriva di sorpresa gi? dai primi episodi ? il premio Oscar Olivia Colman. Nel ruolo di Sarah, mamma di Nick, l?attrice britannica interpreta con riservatezza una piccola parte che non intende per nulla oscurare i due attori principali, eppure fondamentale per dar forma ad una genitorialit? aperta all?ascolto e all?accoglienza.