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Martina Barone

I Migliori Film del 2022: da Licorice Pizza a Nope, lasciando fuori Avatar 2...

Tags: Avatar: La via dell'acqua, licorice pizza, nope
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I Migliori Film del 2022: da Licorice Pizza a Nope, lasciando fuori Avatar 2...

Tags: Avatar: La via dell'acqua, licorice pizza, nope

Un anno pieno di cinema, da quello più mainstream a quello in chiave autoriale, tra animazione, biopic e horror

Sarà anche una classifica dei migliori film dell’anno un po’ mainstream, ma è senz’altro lo specchio di un cinema per il largo pubblico che quest’anno ha trovato ancora una volta la maniera di saper parlare a tutti. La voglia di arrivarci, il desiderio di raggiungere gli spettatori, che hanno potuto trovare la follia insensata di Everything Everyewhere All At Once e due rivisitazioni delle più grandi icone dello spettacolo del secolo scorso: Marilyn Monroe e Elvis Presley.

Un anno che ha voluto parlare di cinema al cinema. E che, per questo, ci ha conquistato. In cui teniamo fuori giusto Avatar 2 – La via dell’acqua, il quale gioca in una sua personale categoria. Per le nostre sorprese del 2022, invece, cliccate qui.

I film sono stati stilati in ordine alfabetico. 

Blonde di Andrew Dominik

Blonde
Credits: Netflix

Tra i film più bistrattati del 2022 c’è anche il più denso, il più corposo, il più pregno di cinema. Blonde strabocca di arte visiva, esagera nella rappresentazione di un inferno che era interiore nella persona di Norma Jean e che l’alter ego Marilyn Monroe cercava di mascherare. È un racconto tragico perché tragica è stata la vita di questa donna, ma soprattutto la carneficina che i media e il pubblico hanno provocato. Un corpo, null’altro. Solo questo. Nel Blonde di Andrew Dominik, invece, Norma/Marilyn è ben altro: è simbolo di una prevaricazione nello show business che non dovrebbe mai più esistere. È l’aver reso un’icona del cinema la materia stessa che l’ha distrutta.

Bones and All di Luca Guadagnino

Bones and All
Credits: Vision Distribution

Arrivare fino all’osso. Lo fa Luca Guadagnino, lo fa la sua rivisitazione di Bones and All, tratto dall’omonimo romanzo. Lo fa un film che dovrebbe essere teen e lo è mentre ricerca però comunque il respiro dell’autorialità, quello che si trasforma in sangue che scorre all’arrivo del compimento più alto del patto d’amore tra i suoi due cannibali protagonisti. Un’opera che ci insegna che non siamo soli al mondo. E che quando si ama lo si deve fare pienamente. Con il corpo, con la mente, con la pelle, con l’olfatto. And All

Elvis di Baz Luhrmann

Elvis
Credits: Warner Bros.

In una costellazione di biopic musicali Elvis di Baz Luhrmann ci ha mostrato la via. Ci ha detto come essere storia vera e come essere cinema. Ci ha detto come prendere da fatti reali e quanto sia importante trovare un taglio specifico per ogni racconto e renderlo così unico, speciale. È in tal modo che l’autore australiano realizza il proprio cinecomic, traslando la figura del cantante più famoso al mondo e rendendolo un supereroe. Tramutando in un super-attore anche il protagonista Austin Butler, la cui voce profonda è arma letale tanto quanto i suoi fianchi ondeggianti. Quelli che erano dell’Elvis reale e che lui ha reso vivo nel contesto cinematografico.

Everything Everywhere All At Once di I Daniels

Everything Everywhere All At Once
Credits: I Wonder Pictures

Il cinema indipendente trionfa nel 2022 grazie alla fantasia visionaria e scellerata della coppia dei The Daniels. Everyething Everywhere All At Once è l’opera più libera che sia mai stata creata, perché anche ben calibrata e inserita in un tessuto narrativo che segue vie rette e precise di racconto. È un film sulla famiglia, sulla ricerca di sé, su quante possibilità abbiamo e quanto dobbiamo tenere stretta la vita che desideriamo. Ma è, sopra a ogni cosa, il miglior multiverso che si sia mai visto. Su qualsiasi linea temporale. 

Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson

Licorice Pizza
Credits: Eagle Pictures

Il miglior uso del figlio di un attore. Il miglior uso di una cantante contemporanea. Il miglior ritratto dell’essere giovani. Il miglior utilizzo di Life on Mars di David Bowie. Sono così tanti i motivi per cui Licorice Pizza è uno dei migliori film dell’anno. Un’opera impeccabile, ma non per questo poco emotiva. Il ricordo di cosa vuol dire struggersi per amore, mentre tutt’attorno la vita sembra una meravigliosa follia cinematografica.

Nope di Jordan Peele

Nope
Credits: Universal Pictures

Pochi film hanno teorizzato l’autorialità e il cinema per il grande pubblico allo stesso tempo. Pochi sono stati in grado di essere sia tesi da dover studiare e assieme parco di divertimento in cui perdersi e svagarsi. Nope lo ha fatto. Jordan Peele lo ha fatto. Forse è stato l’unico. Tra la riflessione sull’immagine e come questa si traduce in spettacolo, Nope è un trattato da dover analizzare, mentre lo show è davanti ai nostri occhi. Il cinema per tutti che vuole scavare nelle proprie origini. Quelle di un cinema fatto di maestranti. E, ora, da autori horror.

Pinocchio di Guillermo del Toro 

Pinocchio di Guillermo Del Toro
Credits: Netflix

Un titolo d’animazione, che il caso vuole essere anche di un gigantesco cineasta. Guillermo Del Toro porta a compimento il suo sogno Pinocchio e non ha il timore di trasformarlo, in alcune sue sequenze, in un incubo. Un insegnamento sul fatto che si è esseri umani solamente perché il nostro tempo sulla terra è limitato e che non bisogna perciò sprecarlo se si vuole stare vicino ai nostri cari. Perché si può anche essere immortali, eppure le lancette dell’orologio non per questo saranno indulgenti. Un film d’animazione fieramente disobbediente, per capire che è con l’incontro con la Morte che anche un burattino di legno può diventare un bambino vero.

The Fabelmans di Steven Spielberg

The Fabelmans
Credits: 01 Distribution

Ogni autore vuole raccontare la propria storia e anche Steven Spielberg lo ha fatto. Con una differenza: che The Fabelmans non è l’unica opera che, nel corso della sua carriera, ha riportato i temi cari all’autore, bensì ne è una summa, fin proprio dagli inizi. Una narrazione di famiglia, come quella di qualsiasi sua pellicola, ma stavolta rivolta ad una dimensione personale. Quella di un percorso fatto di traumi, ma anche di folgoranti scoperte. Come il fatto che quello che ci fa paura non dobbiamo evitarlo, ma trasformalo in immagini e cinema così da poterlo controllare. Proprio come con i nostri sogni.

Top Gun: Maverik di Joseph Kosinski

Top Gun Maverik
Credits: Eagle Pictures

L’operazione di Top Gun: Maverik non è solamente quella della nostalgia, ma il rimettersi in carreggiata stando al passo con i tempi. Rendendosi conto che i personaggi, anche se iconici, non possono rimanere fermi e statici nel loro tentativo di essere riportati in pista, bensì devono presentare una nuova storia, un cambiamento dovuto agli anni passati, una consapevolezza maggiore su quale è stato il loro passato e come decidono di rapportarsi al futuro. Top Gun: Maverik lo fa. Non essendo solo requel (revival + sequel), non essendo solo omaggio, ma essendo film completamente nuovo che non dimentica però il suo passato. 

Triangle of Sadness di Ruben Östlund

Triangle of Sadness
Credits: Teodora Film

Il nubifragio capitalista il quale si accorge che, chiunque detiene un minimo di potere, andrà ristabilendo le medesime dinamiche dello stato antecedente, senza misericordia, senza fare sconti. Senza ricostruire dai rimasugli un briciolo di umanità. Irriverente e frizzante come ogni qualvolta, Ruben Östlund con Triangle of Sadness si diverte nel distruggere i suoi personaggi e il costrutto sociale che si sono creati attorno. Un’opera sferzante, come spesso sa essere il cinema di questo ammirevole autore svedese.

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