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I segni del cuore, recensione: un film caloroso e semplice, ma da Oscar?

Tags: Coda, I segni del cuore, oscar 2022
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Sinossi di I segni del cuore:

Ruby (Emilia Jones) ? una teenager con la passione per il canto e una famiglia di sordomuti alle spalle. L’unica in grado di comunicare col mondo esterno, la giovane dovr? decidere se inseguire i propri sogni o rimanere attaccata ai suoi cari.

Recensione di I segni del cuore:

Luogo comune vuole che gli Oscar 2021 fossero segnati da una carenza di titoli forti e da una significativa presenza di cinema notoriamente indipendente. Quelli da ?film piccolo?, con poche o nessuna star, dove il nome del regista ha navigato per i territori del sottobosco hollywoodiano sfiorandolo senza per? volerci mai approdare. Osservazione causata, ovviamente, dalla mancanza di pellicole considerate, all?inverso, alquanto solide per ci? che riguarda la stagione dei premi, le quali puntano a conquistare tutto pur non dovendo necessariamente stringere in mano niente, ma sapendo comunque come far parlare di s?. Motivo sono i riflettori puntati sulle star, la risonanza dell?autore alle sue spalle, quelli che si dilettano a competere invece nella successiva award season 2022 ristabilendo come delle regole silenziose per decisioni esterne alla Academy che ha dovuto cambiare il suo metro di giudizio per colpa dell?anno di pandemia.

Il periodo dei premi 2022 ha ristabilito una piramide che vede spiccare in cima la grandezza di nomi come Steven Spielberg e Guillermo Del Toro al fianco dell?autorialit? riconosciuta di Jane Campion e Paul Thomas Anderson. Ma nelle retrovie, oltre la coltre di mainstream con il biopic Una famiglia vincente – King Richard e l?autobiografico Belfast, ecco comparire la pellicola underground della stagione dei premi la quale si fa strada tra colossi e narrazioni provenienti da tutti i paesi. ? I segni del cuore – in originale CODA – il film che, anche solo con la sua presenza, ha avviato un processo di sbaragliamento intento a creare scompiglio nelle candidature, vedendo la sua partecipazione come conferma della variet? che vuole promuovere l?Academy e facendosene testimone dell?annata.

Awards season: da Sound of Metal a I segni del cuore

Un?opera che, pur giocandosela da outsider, ha conquistato ampiamente la simpatia dell?industria cinematografica, diventando per questo tra i film pi? apprezzati all?interno del contesto delle premiazioni, a differenza di quanto fece il suo corrispettivo del 2021. I segni del cuore ha infatti una pellicola che le ? quasi speculare all?interno del panorama delle produzioni, pur dal contenuto e dalla realizzazione completamente diversa. ? Sound of Metal il film che port? agli Oscar l?anno precedente un racconto che, tra sceneggiatura e sound design, ha indagato le vibrazioni del suono e della sua improvvisa mancanza. Mentre ? I segni del cuore quello che, in maniera pi? convenzionale, tratta del confronto tra persone udenti e meno all?interno di un nucleo familiare. Opera che riprende dal francese La famiglia B?lier e si fa remake americano di un film che pulsa dell?anima del teen movie.

Poco di davvero originale ha questa variante statunitense di un?opera europea, che non pecca di mancanza di originalit? per l?aver preso da un?altra pellicola e avendola resa la sua variante per il mercato degli USA, ma semmai per non aver saputo aggiungere un pizzico di brio alle dinamiche private e pubbliche della teenager protagonista. La Ruby Rossi dell?attrice Emilia Jones deve dividersi tra il suo desiderio di cantare e l?aiutare economicamente e non solo la sua famiglia composta da sordomuti. Lei che ? l?unico tramite tra la loro sordit? e il mondo al di fuori, un ponte che la rilega a dover seguire solamente un dovere che ? quello che unisce ai propri genitori, ma che rischia di schiacciare chi siamo veramente.

Un’opera rassiurante e bonaria. Ma cos’altro?

Se il setting dell?operazione di rivisitazione di I segni del cuore favoriva una facile ripresa della storia e un adattamento al suolo americano, ? l?aver utilizzato superficialmente tale materiale ad inficiare nel lavoro globale della pellicola scritta e diretta da Sian Heder, il cui risalto per evidenti meriti o decantazioni di personalit? risultano misteriose. Il film, di una semplicit? misurata e una buona presa sul pubblico, si mostra essenziale nella delineazione dei rapporti tra i personaggi e nella crescita personale che intraprende la giovane ragazza. Un?opera il cui contenuto ? stato rivisitato e rimaneggiato tantissime volte, la cui peculiarit? ? nello scontro/incontro nella disabilit? della famiglia di Ruby che genera la frizione di cui si ha bisogno per alimentare il conflitto all?interno delle narrazioni.

I segni del cuore ? una pellicola accomodante e calorosa, bonaria e rassicurante. Ma ? anche un film come tanti altri, dove la scrittura pu? rivelarsi piatta e in cui a smuovere i sentimenti dello spettatore ? un canone prestabilito che si ripete esattamente come ci si aspetta. Una pellicola che, a onor del vero, ? anche troppo sommaria nell?esplorazione del rapporto tra la protagonista e il suo interesse amoroso, ma ancor pi? nell?inseguimento di quello che dovrebbe essere il suo sogno ossia il poter cantare, che in verit? non sembra mai importarle tanto. Una pellicola semplice, e va bene cos?. Ma che nell?ottica delle premiazioni sorprende per quanto riesca a conseguire pur non meritandolo del tutto. Comprese le sue candidature.

I segni del cuore ? disponibile su Sky Cinema.

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