Festival
Il Red Carpet 2.0 - La nostra magica esperienza a Venezia.
My Red Carpet

Il Red Carpet 2.0 - La nostra magica esperienza a Venezia.

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My Red Carpet

Il Red Carpet 2.0 - La nostra magica esperienza a Venezia.

Terminata la Mostra del Cinema ? tempo di bilanci e ringraziamenti. E’ tempo di racconti e di risate ed ? per questo che abbiamo deciso di raccontarvi le nostre avventure e disavventure sul red carpet.
Partiti alla volta del Lido di Venezia con capelli da star e vestiti alla Sex and the City ci dirigiamo verso il Movie Village, tutto questo sabato 3 settembre, giorno in cui abbiamo avuto l’onore di assistere alla sfilata di Paolo Sorrentino e Jude Law e alla proiezione delle prime due puntate della serie tv diretta dal regista napoletano, The Young Pope.
Fin qui tutto bene, se non fosse per i 50 gradi all’ombra e per l’umidit? che aveva fatto diventare i nostri capelli (i miei in particolare) pi? crespi di quelli dei Jackson 5 messi insieme.?
Niente paura, ho pensato, ricorrer? ad uno chignon o improvviser? un’acconciatura alla Sarah Angius (per chi non lo sapesse, la Angius ? una fashion blogger con i capelli fighi, corposi alla #PanteneProVLisciesetosi). Una volta ritirato l’accredito, fatto un paio di foto al Palazzo del Cinema, alla Sala Giardino e alla Laguna ci dirigiamo in albergo per prepararci per la serata. Emozione alle stelle.?
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Doccia e make-up. Procedeva tutto secondo i piani. Rimanevano questi benedetti capelli da sistemare, vuoi mica farti vedere disordinata da Jude Law? Gel, pettine e coda pre-chignon. Da qui, la tragedia. L’unico e dico l’unico elastico che mi ero portata, ignara del fatto che OVVIAMENTE si sarebbe rotto, si rompe. I miei capelli pertanto risultavano leccati da una mucca, fissati da un gel che non lo avresti tolto nemmeno con uno scalpello perch? nella pubblicit? ti dicono che ha la tenuta del cemento e, per esperienza, vi dico che ha la tenuta del cemento.
No panico. No panico. Una soluzione ci sar?, rinunciamo all’acconciatura del secolo e improvvisiamo qualcosa… Macch?, l’ansia aveva preso il sopravvento e io francamente avrei voluto si materializzasse la Fata Madrina di Cenerentola. Niente zucca all’orizzonte, bisognava trovare una soluzione da soli e subito. Cos?, con un po’ di piastra, di forcine qua e l? invento un “hippy hairstyle”. S?, sarei andata sul tappeto rosso come una figlia del fiori. Pazienza.
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Passato tiepidamente il dramma dei capelli ecco la vestizione. Una blusa di seta e pizzo di?Zara, una gonna plissettata nera di?Fiorella Rubino e zeppe nere scintillanti (avevo rinunciato in partenza al tacco 12 perch? poco “comodi” su bus e vaporetto a Venezia). Cos’altro potrebbe accadere? Nulla, mi auguro.?Il cinturino delle scarpe NUOVE si rompe e non ? uno scherzo. E’ finita. Non vedr? mai Jude Law. Questo “My Red Carpet” non vuol essere proprio mio. Il mio accompagnatore, il nostro editor, mi invitava a calmarmi. Bello lui, camicia fresca, scarpe comode e pantalone. Cosa ne sanno loro di una riga dell’eyeliner storta, di un capello fuori posto o di una scarpa rotta. L’unica soluzione era quella di ricorrere ad un paio di scarpine glitterate basse, carine eh, ma rasoterra e poco “red carpet”.
E’ andata cos?, avr? avuto Saturno contro. Paolo Fox io e te poi facciamo due chiacchiere!
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Risate a parte e crisi isteriche dimenticate, sul tappeto rosso ci siamo arrivati (ho visto anche una signora con le infradito In Blu, di che mi preoccupavo io!!!), ci abbiamo camminato sopra, abbiamo visto star ben vestite e molto poco vestite. E fatemelo dire: Jude Law ? proprio un gran…bel ragazzo.
E’ stato tutto scintillante, come lo avevamo sempre immaginato. Una “Vip Experience” che, per chi come noi ama il cinema e il mondo dello spettacolo in generale, sar? indimenticabile e che ripeteremo negli anni.
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I giorni successivi li abbiamo trascorsi in serenit?, tra conferenze stampa, red carpet, foto, video. Abbiamo visto personaggi e critici cinematografici che per noi sono punti di riferimento da sempre: Vincenzo Mollica, Francesco Castelnuovo, Gianni Canova, Marta Perego, Denise Negri e tanti altri. Abbiamo respirato quell’aria magica che solo chi ha vissuto Venezia nei giorni della Mostra pu? capire e siamo tornati a casa con un bagaglio culturale arricchito e impreziosito.
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Ringraziamo di cuore La Biennale di Venezia per l’opportunit? che ci ? stata data.
Arrivederci al prossimo anno.?
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Ps: portatevi sempre due elastici e due o tre paia di scarpe.
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My Red Carpet – Roberta

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