Recensioni, Film in uscita, Top News
Immaculate - La prescelta: recensione del film horror con Sydney Sweeney
Alessio Zuccari

Immaculate - La prescelta: recensione del film horror con Sydney Sweeney

Tags: Alvaro Morte, Benedetta Porcaroli, Immaculate - La prescelta, Michael Mohan, sydney sweeney
Immaculate - La prescelta: recensione del film horror con Sydney Sweeney
Recensioni Film in uscita Top News
Alessio Zuccari

Immaculate - La prescelta: recensione del film horror con Sydney Sweeney

Tags: Alvaro Morte, Benedetta Porcaroli, Immaculate - La prescelta, Michael Mohan, sydney sweeney

L’attrice esplosa con Euphoria è protagonista nei panni di una suora al centro di un complotto religioso occulto e sacrilego. E il film di Michael Mohan ha un gemello per temi e genere davvero recente.

Attenti all’effetto déjà vu. Se Immaculate – La prescelta di Michael Mohan vi torna familiare, forse è perché di recente avete visto Omen – L’origine del presagio (qui la nostra recensione) di Arkasha Stevenson. È uno di quei curiosi casi in cui due film pensati, entrati in produzione presumibilmente negli stessi periodi ed usciti poi a ridosso l’uno dell’altro, condividono quasi tutto. Il genere cinematografico di appartenenza, l’horror. La protagonista, una suora. Il tema di fondo, il dominio maschile sul corpo della donna. L’ambientazione, un convento italiano. Persino le medesime location, Villa Parisi di Frascati e la Cattedrale di Nepi.

Forse, però, tutta questa serie di coincidenze e traiettorie parallele ci permette anche di riflettere su quanto e perché il genere del nun horror, i film dell’orrore con suore, ambientati in conventi o luoghi di clausura e costrizione, siano un genere piuttosto florido. E forse lo è, declinato nella maniera in cui lo declinano Immaculate – La prescelta e Omen – L’origine del presagio, perché riecheggia bene con i temi della contemporaneità. Un insieme di stilemi e simbolismi che si pongono in dialettica ideale con le riflessioni portate avanti attorno al ruolo del femminile nella nostra società, al posizionamento che le donne hanno oggi nei confronti delle istanze che le circondano e delle spinte, religiose o laiche che siano, che vorrebbero ancora decretarne sul corpo, sulla libertà individuale e sulle possibilità di scelta personale.

Una nuova scream queen

Immaculate - La prescelta: recensione del film horror con Sydney Sweeney
Photo Credits: NEON

Una piramide tematica, questa, che Omen – L’origine del presagio affrontava con una maturità e una lucidità che dire insperata è forse poco. Stevenson era riuscita a trovare nell’angusto steccato del franchise uno spazio di manovra geniale, da horror fine e implacabile. Immaculate – La prescelta veleggia in un’altra direzione ed è una cosa in chiaro sin da subito, interessato a sfoltire di molto le ragioni della sceneggiatura di Andrew Lobel – che è la parte più imputabile e gracile – e tirare dritto sulle sensazioni del genere di appartenenza.

È una costruzione più essenziale e intrattenitiva, sviluppata attorno alla figura della Sorella Cecilia di Sydney Sweeney, suora novizia con un trauma ‘miracoloso’ alle spalle che arriva in un convento italiano per prendere i voti e finisce invece per ritrovarsi oggetto delle oscure attenzioni del clero del posto. Attenzioni che vedono in lei appunto una prescelta, come da sottotitolo, adatta a dei progetti ben poco spirituali dove il fanatismo religioso incrocia la distorsione genetica.

Attorno a Cecilia il film tratteggia i caratteri di una scream queen fatta e finita (nell’epilogo, letteralmente), chiamando a raccolta un interesse più ludico che cerebrale. Non è un male; la presenza di un cast così eterogeno e assortito divisticamente in maniera regionale fa poi ancora di più il gioco della pellicola – Alvaro Morte, Benedetta Porcaroli, Simona Tabasco, ma anche Dora Romano (pure lei in Omen – L’origine del presagio!) e Giorgio Colangeli.

Ragionare su ruolo del personaggio e dell’attrice

Immaculate - La prescelta: recensione del film horror con Sydney Sweeney
Photo Credits: NEON

Ma ad essere un bene è soprattutto il fatto che Immaculate – La prescelta si abbandoni e plasmi addosso alla propria interprete principale, quella Sweeney che presta grande espressività ed esasperazione a un’opera che la ingaggia sempre frontalmente e le consegna un ruolo non docile. Mohan la conosce già dalla loro precedente collaborazione, The Voyeurs, ed instaura con Sweeney e il suo personaggio un dialogo sopra il corpo di Sorella Cecilia che coinvolge però anche il corpo di Sweeney stessa. Lo fa in relazione a quella che è la percezione divistica attuale dell’attrice, a quella determinata pulsione scopica che gli spettatori hanno – consciamente o meno – nei suoi confronti.

È interessante quindi come la regia in diverse occasioni costeggi Sweeney e l’idea di una bellezza e di una nudità sempre suggerita di Cecilia, con contrappunto a quelli che sono i commenti, le gelosie e le azioni degli altri personaggi verso di lei. C’è chi la desidera, chi la invidia, chi la respinge e chi vuole sopprimerne la figura. Peccato, tuttavia, che il film non riesca mai davvero ad approfondire una partita a scacchi solo imbastita e risolta poi con convenzioni di copione abbastanza affrettate (il film dura un’ora e mezza scarsa), magari efficaci e dritte nel risultato, eppure depotenziate nel portato riflessivo che si ferma abbastanza presto nel triangolare personaggio-attrice-donna.

Questo qui è probabilmente il maggiore scarto tra Immaculate – La prescelta e Omen – L’origine del presagio, che separa i punti di arrivo e di indirizzo di pubblico cercati da due opere che approcciano questioni pressoché identiche ma con differenti infiltrazioni in profondità. Ciò non toglie che Mohan e soprattutto Sweeney colgano nel punto che vogliono cogliere, con piglio stimolante pur se non compiuto del tutto.

Immaculate – La prescelta è al cinema dall’11 luglio con Leone Film Group.

Guarda il trailer ufficiale di ImmaculateLa prescelta:

Articoli recenti

Torino Film Festival 2024: ecco il programma completo della manifestazione
Top News
Alessio Zuccari
Torino Film Festival 2024: ecco il programma completo della manifestazione
the day of the jackal
News
Federica Marcucci
The Day of the Jackal arriva l'8 novembre su Sky e NOW
il-ragazzo-dai-pantaloni-rosa-intervista
News
Federica Marcucci
Il Ragazzo dai Pantaloni Rosa | Intervista Claudia Pandolfi e Samuele Carrino
Uno Rosso: recensione del film con Dwayne Johnson e Chris Evans
Recensioni
Alessio Zuccari
Uno Rosso: recensione del film con Dwayne Johnson e Chris Evans
STAY CONNECTED