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Io sono nessuno: non chiamatelo il nuovo John Wick
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Io sono nessuno: non chiamatelo il nuovo John Wick

Tags: Bob Odenkirk, Io sono nessuno, john wick
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Sinossi di Io sono nessuno:

Hutch (Bob Odenkirk) vive la sua monotona vita, ogni giorno uguale. Una sera, dopo che dei ladri tentano di rubare nella sua casa, per l’uomo cambia qualcosa. Hutch vuole infatti tornare a quello che era un tempo, non un impiegato semplice e pacato.

Recensione Io sono nessuno:

John Wick ha stabilito, fin dal suo momento di uscita nel 2014, quasi un nuovo stile. Nulla di trascendentale vista la stretta appartenenza al genere action di cui, per?, ? diventato un capostipite nella concezione contemporanea. Un?opera di genere che ha segnato in maniera pressante la visione dei film d?azione venuti in seguito, che tra l?emulazione e i tentavi di scopiazzatura hanno tutti in ogni maniera cercato di replicare la messinscena pensata dell?ideatore Derek Kolstad e messa poi in pratica dal regista Chad Stahelski. Le mirabolanti coreografie di John Wick hanno spinto il cinema, soprattutto hollywoodiano, verso una direzione dove l?action non era pi? semplice scambio di cazzoti, ma vera e propria spettacolarit? che trasformava il sangue versato in possibilit? di espressione estetica.

? cos? che un intero filone di opere similari ? andato incanalandosi dietro alla storia del personaggio interpretato da Keanu Reeves. Ma al fronte di opere che potrebbero solamente tentare di riprendere gli stilemi e le trovate narrative e visuali del suo ex assassino, riescono talvolta a fuoriuscire dei prodotti che allo stampo intrattenitivo e ormai sfruttato del protagonista John Wick riescono ad aggiungere una propria personale verve e un temperamento che ne fa pellicole a loro modo uniche e intraprendenti. ? il caso di Atomica bionda con Charlize Theron, che in un primo momento ? stata definita proprio la controparte femminile del suo collega Reeves. E lo ? quello di Bob Odenkirk con il suo Io sono nessuno che, pur con un rimando immediato al film di John Wick, grazie al suo regista Il’ja Naj?uller riesce a sbaragliare qualsiasi supposizione di imitazione o plagio.?

Bob Odenkirk ? il miglior “Nessuno”

La manualit? di Naj?uller si riscontrava gi? nel 2015 con il suo semplice, ma in termini sperimentali interessante lavoro svolto con il debutto al lungometraggio Hardcore!, che faceva della soggettiva da videogioco la condizione a cui lo spettatore doveva sottostare per la visione della pellicola. Proprio come Stahelski, anche Il’ja Naj?uller non ha cominciato da subito con l?ambito cinematografico, spaziando tra il mondo musicale e la regia per videoclip che dal 2011 lo ha tenuto impegnato fino all?arrivo al grande schermo quattro anni dopo. Una variet? di capacit? mediali che si riscontrano dapprima nel suo film d?esordio, ma che in misura forse minore seppur pi? incisiva e qualitativamente valida si riversano anche nel peculiare Io sono nessuno. Un mondo da esplorare non originale che, per?, il cineasta ancora in erba tenta spavaldamente di affrontare, svincolandosi da subito dai riferimenti a quel John Wick come si poteva immaginare e decidendo di dare immediatamente alla propria pellicola una distinta personalit?.

La scelta migliore che si potesse mai fare per Io sono nessuno ? l?aver affidato il ruolo di protagonista all??anonimo? Bob Odenkirk. Sebbene tutti conoscano oramai il suo volto grazie alla serie televisiva Better Call Saul, ? l?animo sempre sospeso tra l?effimero e l?evanescente a contraddistinguerlo, unico interprete che potrebbe scambiare il proprio essere ritenuto quasi invisibile come una qualit?. Un arrivare sempre in sordina, facendo dimenticare quasi di lui finch? non si ripresenta davanti agli occhi. Odenkirk ? comparso in opere quali The Disaster Artist, The Post, Piccole Donne e Dolemite Is My Name. Film di successo in cui a volte ? difficile saper ricollocare l?attore, la cui mimesi maggiore ? un?aderenza a dei personaggi secondari che riesce sempre ottimamente ad interpretare e, ogni qualvolta, comparendo e scomparendo nel nulla come il Mr. Cellophane di John C. Really in Chicago.

Io sono nessuno e le proprie trovate narrative e registiche

? esattamente secondo questa suggestione che rendere protagonista Bob Odenkirk d? gi? un?impronta a Io sono nessuno, al suo personaggio principale, all?idea che vuole veicolare al proprio pubblico. Un uomo ignoto, discreto, probabilmente inutile. In verit? solo una facciata che, per?, il personaggio non ? pi? deciso a sopportare e, probabilmente, neanche il suo interprete. Cos? Il’ja Naj?uller va risvegliando dal torpore immobile il suo protagonista che scattando per un nonnulla – qui ancora una volta un collegamento evidente con John Wick, anche se poi ne cambiano le motivazioni – riattiver? abilit? omicide e astuzie strategiche prive di morale o retorica. Solamente il far male per vuole far male. Una piccolezza che fa scattare nell?interiorit? dell?uomo la spinta per ritrovare quel s? che aveva pensato di poter reprimere, ma che si palesa dopo svariati anni per intrattenere lo spettatore e facendolo al massimo delle proprie abilit?.

Per Io sono nessuno la differenziazione maggiore con John Wick ? dunque l?aver marcato una propria mano registica che si manifesta nella accortezze del film. Nella scena iniziale che non solo per dare il senso di una routine vuota e monotona fa ripetere ai personali i medesimi gesti in pi? sequenze, ma ne utilizza una soltanto da montare pi? volte insieme. Nella ricerca da parte del protagonista di un se stesso che era rimasto sopito per troppo tempo, il quale aveva la necessit? di uscire, ma cerca di promettere ai suoi famigliari di migliorarsi. Nell?attenzione a dei personaggi di contorno che riescono quasi a rubare la scena al protagonista, con il padre di Christopher Lloyd le cui scene valgono la visione del film. Un divertimento incredibilmente curato pur nella sua apparente semplicit?. Un film che ha un proprio carattere e non ha bisogno di copiare dal lavoro degli altri per essere messo a punto. Sicuramente uno dei fratelli minori di John Wick, ma non per questo meno esplosivo. Un?opera che si apre e si chiude nello sfogo di un protagonista, che ci accompagna cos? nei lati turbolenti, roboanti e letalmente confidenziali della sua storia.?

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