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La Battaglia di Hacksaw Ridge: fede
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La Battaglia di Hacksaw Ridge: fede, violenza e guerra. La nostra recensione

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La Battaglia di Hacksaw Ridge: fede, violenza e guerra. La nostra recensione

La Battaglia di Hacksaw Ridge, ultima opera dell’attore e regista Mel Gibson con Andrew Garfield, uscir? nelle nostre sale il 2 febbraio, distribuita da Eagle Pictures. Presentata fuori concorso alla 73ima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, la pellicola La Battaglia di Hacksaw ? stata candidata a ben 6 Oscar tra cui Miglior Attore e Miglior Regista.

La lunga attesa ? terminata: dopo quasi 10 anni, Mel Gibson torna dietro la macchina da presa per dirigere La Battaglia di Hacksaw Ridge, film che racconta la vera storia di Desmond Doss, l’uomo che durante la Seconda Guerra Mondiale si arruol? nell’esercito statunitense ma si rifiut? di utilizzare qualsiasi tipo di arma.

“La fede profonda ? parte integrante del personaggio di Desmond Doss, ? guidato da qualcosa notevolmente pi? grande di lui, una fede profonda che lo spinge a gettarsi nel fuoco nemico per proteggere e salvare altre vite” queste le parole di Mel Gibson. Come dargli torto, d’altra parte un gesto d’amore verso il prossimo cos? grande pu? essere giustificato e mosso solo da una forza sovrumana.
Nella primavera del 1945, quando la guerra nel Pacifico ? arrivata ai suoi ultimi ? e pi? letali ? giorni, e l?esercito degli Stati Uniti a Okinawa ha affrontato alcuni dei combattimenti pi? feroci in assoluto, un solo soldato rimane in piedi fuori dalla massa.
Lui, Desmond Doss, appunto, un obiettore di coscienza, che nonostante avesse giurato di non uccidere, ha lavorato con coraggio come medico, senza armi, nella fanteria … ed ha continuato da solo a salvare la vita di decine di suoi commilitoni (ben 75 compagni) caduti sotto il fuoco senza sparare un solo proiettile.
Un personaggio idealista e coraggioso, quello interpretato dal bravissimo Andrew Garfield, che a molti (me compreso) ha ricordato la figura di un altro eroe gibsoniano, Braveheart. C’? da dire che sono entrambi personaggi storici reali, molto diversi: uno impavido e combattivo mentre quest’ultimo si rifiuta di uccidere. Il coraggio non manca n? a Desmond Doss n? a William Wallace, seppur opposti, comunque eroi.

Nel ruolo del protagonista de La Battaglia di Hacksaw Ridge ritroviamo un inedito Andrew Garfield che rende il personaggio con innocenza e purezza. Per tale ruolo Garfield ha ottenuto la sua prima candidatura agli Oscar come miglior attore protagonista. Candidatura pi? che meritata: una trasformazione notevole, quella dell’attore, che ha saputo prepararsi con pazienza e saggezza, visitando la citt? natale di Desmons Doss e leggendone tutti i libri scritti, diventando quasi un ricercatore. Il film espone ed indaga sia la vita intima della famiglia Doss che i turbamenti del medico ma cerca anche di ricreare un epico combattimento, quello di Okinawa.
Mel Gibson incarna perfettamente le caratteristiche del regista adatto ad un tale progetto; per un film di genere, ha combinato grandi temi, fede, violenza e guerra (gi? da lui narrati), al viaggio interiore del protagonista. “Era un cooperatore nel senso che con passione voleva unirsi alla guerra, ma voleva essere qualcuno che non togliesse la vita, ma la salvasse”, dice Gibson. D’altronde Doss non si ? mai definito un obiettore di coscienza, lui si definiva un “cooperatore di coscienza” e credeva con tenacia che avrebbe potuto contribuire senza dover necessariamente uccidere altri esseri umani.
Come sceneggiatore de La Battaglia di Hacksaw Ridge, invece, il produttore Bill Mechanic ha voluto il premio Pulitzer Robert Schenkkan, il quale ha saputo ricostruire il profilo del protagonista partendo dalla realt? in cui ? vissuto esplorando con maestria la fede incrollabile di Doss e concentrandosi su quanto fosse sbagliato uccidere, anche in una guerra che credeva di combattere da solo.

La storia che Mel Gibson racconta ha la potenza di una profezia. Le urla della battaglia di Okinawa risuonano fino ai nostri giorni, quasi come fossero un’ eco di guerra su tutto l’Occidente.

“In un mondo impegnato a farsi a pezzi da solo, non mi sembra una cattiva idea cercare di rimetterlo insieme pezzo dopo pezzo”, queste le parole di Desmond Doss che mai come in questo momento storico ci sembrano p? appropriate.

 

A cura di Alessandro Gerardi
Photo e Video Credits: Eagle Pictures

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