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Roberta Panetta
The White Lotus 3 recensione: la satira sociale sbarca in Thailandia
Successo internazionale nato con l’emittente spagnola Antena 3, La Casa di Carta ? la serie non in lingua inglese pi? vista della storia di Netflix.
Al centro dello show le avventure de El Profersor (?lvaro Morte) e della sua banda di rapinatori, un gruppo di moderni Robin Hood che si uniscono in una palese lotta contro il sistema organizzando il colpo del secolo alla Zecca di Stato a Madrid.
Dopo essere scappati con un miliardo di euro, El Profersor riceve una chiamata: uno dei membri ? stato catturato. L?unico modo per salvarlo e proteggere il segreto di tutti ? riunire la banda per organizzare un nuovo colpo, il pi? grande mai realizzato. Perch? questa volta non c’entrano i soldi, c’entra la famiglia.?
La Casa di Carta – Terza Parte inizia qui. I membri della banda si ritrovano a due anni di distanza dalla rapina del secolo. Hanno navigato per mari fino ad acque internazionali. Vivono in spensieratezza: chi su un’isola caraibica (Tokyo e Rio), chi in Thailandia (El Profesor), chi ha imparato a fare il genitore (Denver e Stoccolma) e chi ? dedito al divertimento e all’alcol (Nairobi e Helsinki).
Il messaggio che si cela dietro la lettura superficiale di questa serie-evento ? piuttosto presuntuoso: ? un?implicita critica al sistema, supportata dall?uso del canto partigiano ?Bella Ciao? e dal dichiarato obiettivo di essere devoti alla “Resistenza“. E se un membro della banda viene catturato, “la famiglia” non pu? rimanere impassibile.?
Durante la conferenza stampa, a Milano, il cast ha presentato i nuovi episodi, raccontando aneddoti sui personaggi e commentando il successo, all’inizio inaspettato, della serie tv.?
Il tema dell’emancipazione femminile ? tra i pi? importanti della serie, a tal proposito Esther Acebo (ex ostaggio M?nica Gaztambide) interviene raccontando che Stoccolma (suo nome in codice) ha subito una grande metamorfosi. Non ? pi? una segretaria, non ? soltanto un’amante, ? una madre e una donna che prende in mano le proprie scelte.??rsula Corber?, la sexy e audace Tokyo, voce narrante della serie, parla invece dell’importanza del femminismo e delle figure femminili de La Casa di Carta😕
Questa serie non ? particolarmente femminista, ma certamente ha figure femminili potenti. Sono donne, non sono dipendenti da nessuno e hanno una propria, forte personalit?. Sono persone e non solo personaggi.?
Alla banda de La Casa di Carta, in questa terza stagione, si aggiungono nuovi personaggi. A prendere la parola ? proprio un nuovo membro,?Luka Pero?, nella serie Marsiglia, che regala una lettura dettagliata del tema centrale:?
“Le grandi banche impoveriscono le classi medie, i politici fanno promesse che non mantengono, un pugno di persone ha in mano le ricchezze del mondo, i poveri aumentano e soffrono. La gente ? stufa della situazione politica, sociale ed economica e cerca dei nuovi Robin Hood. “.
I personaggi de La Casa di Carta non sono caricature, ed ? per questo che viene naturale simpatizzare per “i ladri che rubano ai ricchi per dare ai poveri”. Al di l? dell’essere dei delinquenti, vediamo che sono persone autentiche. L’empatia ? dietro l’angolo. Se poi a questo aggiungiamo la colonna sonora (Bella Ciao), il successo anti-fascista ? garantito.?
La terza parte della serie regala azione e adrenalina, ritmo e armonia: tutto ci? che abbiamo amato dei primi episodi, qui, ? amplificato. Gran parte del merito va al budget e a Netflix, come dichiarato da Miguel Herr?n (Rio). Ma c’? anche molta emozione e sentimento, perch? occorre muoversi per salvare un membro in pericolo.?
Mentre si pensa gi? alla quarta stagione, ? tempo di indossare l’iconica maschera di Dal? e, come dice El Profesor, “fare rumore”.?
La Casa di Carta – Terza Parte vi aspetta su Netflix, dal 19 luglio.?
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