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La Mole delle Meraviglie in mostra al Museo del Cinema
Tags: La Mole delle Meraviglie, mostra, Museo del Cinema, Stefano Bessoni
La prima grande mostra del Museo Nazionale del Cinema, La Mole delle Meraviglie, espone più di 150 opere del grande genio creativo Stefano Bessoni, per molti l’unione italiana di Tim Burton e Guillermo Del Toro, che illustra e racconta le fiabe e le favole con uno stile tanto macabro quanto affascinante e incantevole.
Tra il fiabesco e il grottesco, la mostra accoglie i visitatori in un percorso itinerante tra burattini, illustrazioni, filmati e reperti d’archivio, al fine di raccontare in maniera meno accademica non solo la visione artistica di Bessoni, ma anche la grande avventura e collezione di Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo Nazionale del Cinema, di cui quest’anno ricorrono i 70 anni dall’istituzione.
L’idea base della mostra sono 5 personaggi realmente esistiti che hanno dei tratti in comune: la raccolta, la fascinazione per il reale scientifico e non scientifico, la catalogazione. Si tratta di Alessandro Antonelli, Charles Darwin, Cesare Lombroso, Peter Greenaway e la già citata Maria Adriana Prolo. Attorno ai vari padiglioni relegati a ognuno degli eccentrici personaggi, fanno da cornice numerose teche contenenti puppets realizzati da Bessoni per la tecnica di stop-motion e le illustrazioni di alcune fiabe rivisitate dal regista come Pinocchio e Alice nel Paese delle Meraviglie.
Stefano Bessoni presenta così la sua mostra La Mole delle Meraviglie: “Ho voluto raccontare la Mole Antonelliana come una mastodontica camera delle meraviglie, progettata e costruita da quell’architetto visionario che era Alessandro Antonelli, sognatore di un’architettura colossale e dal simbolismo drammatico. E come per magia, La Mole si trasforma veramente in wunderkammer della Settima Arte quando, all’inizio del nuovo secolo, viene destinata a Museo del Cinema, includendo tra le tante meraviglie il frutto della raccolta instancabile di Maria Adriana Prolo autentica e sincera cacciatrice di mirabilia e memorabilia legate all’arte del cinema e fondatrice del museo. Nella mostra, come nelle antiche wunderkammer, ho seguito la logica libera dello stupore e della meraviglia. Così, un sottile filo conduttore, costituito dalle mie personali fascinazioni, unisce le varie stanze tematiche dedicate a Maria Adriana Prolo, Alessandro Antonelli, Charles Darwin, Cesare Lombroso e Peter Greenaway in un percorso suggestivo fatto di illustrazioni, burattini, oggetti, reperti, preparati scientifici. La visita si amplia inoltre in estrose ramificazioni e suggestioni scaturite dai tanti elementi della mia ricerca espressiva, dal mondo della scienza e della falsa scienza fino alle fiabe e le tradizioni occulte. Considero il mio lavoro, in ogni sua accezione, una camera delle meraviglie dove rinchiudere tutto quello che in me desta stupore e meraviglia e trovo peculiare che la cinepresa sia chiamata camera, perché permette di catturare, immagazzinare e conservare, vincendo, in maniera del tutto aleatoria, il concetto di morte.”
La mostra è ospite anche del primo merchandising ufficiale del Museo Nazionale del Cinema per una mostra temporanea, gode infatti di due volumi: un catalogo, edito da Silvana Editoriale, con le opere in mostra, le introduzioni di Enzo Ghigo e Martino Gozzi e i testi di Domenico De Gaetano e altri autori; la Logos Edizioni invece, porta al pubblico il volume di Stefano Bessoni Maria Adriana Prolo. La signorina del cinematografo, edito in due lingue e che racconta la storia di colei che ha portato alla nascita del Museo Nazionale del Cinema.
Oltre alla mostra alla Mole Antonelliana, sono previste altre iniziative che vedono ancora protagonisti Stefano Bessoni e la sua arte: