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La ragazza del mare, la recensione del film biopic distribuito in streaming su Disney+ con protagonista Daisy Ridley.
Alessio Zuccari

La ragazza del mare: recensione del film con Daisy Ridley

Tags: Daisy Ridley, disney+, Joachim Rønning, La ragazza del mare
La ragazza del mare, la recensione del film biopic distribuito in streaming su Disney+ con protagonista Daisy Ridley.
La ragazza del mare: recensione del film con Daisy Ridley

La ragazza del mare: recensione del film con Daisy Ridley

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Alessio Zuccari
Tags: Daisy Ridley, disney+, Joachim Rønning, La ragazza del mare

L’attrice britannica è protagonista nel film biografico diretto da Joachim Rønning, dramma sportivo senza arte né parte.

Dopo essere stata scelta come protagonista del nuovo corso di Star Wars, probabilmente Daisy Ridley si immaginava un proseguo di carriera più incisivo. Ma le cose con la nuova trilogia ambientata in una galassia lontana lontana sono andate come sono andate, e pure Ridley è scivolata sua malgrado nelle retrovie delle nuove promesse di Hollywood. Tra tentativi abortiti di nuovi franchise divistici – Chaos Walking – e poi progetti non di prim’ordine, a quasi dieci anni da Il risveglio della forza ecco la di certo non fortunata attrice fare da protagonista in un immancabile biopic, La ragazza del mare.

Uscito in sala all’estero e destinato qui in Italia a planare invece nel listino di Disney+ (che fa anche da distributore), il film diretto da Joachim Rønning è un dramma sportivo patinato, tenue e senza spigoli. Lo scrive Jeff Nathanson a partire dal libro omonimo del 2009 di Glenn Stout e racconta aspirazioni, caduta e rivalsa di Trudy Ederle, nuotatrice olimpica che divenne anche la prima donna ad attraversare a nuoto lo stretto della Manica nel 1926.

Una sfavorita contro un mondo maschilista

La ragazza del mare: recensione del film con Daisy Ridley
Photo Credits: Disney+

Perché si sa: a tutti piacciono le storie sugli sfavoriti. Soprattutto negli Stati Uniti, terra del sogno a stelle e strisce. E soprattutto se in ambito sportivo, dove Rocky ha codificato al cinema l’archetipo dell’underdog, del nessuno che prende schiaffi, calci e spintoni da una vita che non può più togliergli nulla e alla quale può solo rispondere. Un ruolo tagliato su misura addosso a Trudy, giovane ragazza nata e cresciuta nei sobborghi di New York e figlia di immigrati tedeschi di umili origini (Kim Bodnia e Jeanette Hain).

Non è la figlia più brillante, non è la figlia più carina e nemmeno la più sana, perché quel ruolo spetta alla maggiore Meg (Tilda Cobham-Hervey). Ma è la più testarda e tenace, fissata con l’idea di praticare il nuoto anche a costo di rimetterci l’udito, indebolito dal morbillo patito in infanzia. Allora a forza di insistere conquista prima la fiducia dell’allenatrice Charlotte (Sian Clifford) e poi quella di una federazione sportiva maschilista e ben reticente all’idea di aprirsi all’ingresso femminile nel nuoto competitivo.

Un film addomesticato e senza picchi

La ragazza del mare: recensione del film con Daisy Ridley
Photo Credits: Disney+

La ragazza del mare procede quindi di ostacolo in ostacolo, di montaggio d’allenamento in montaggio di gara, ma con la sensazione di non porre mai davvero una barriera insormontabile, che possa apparire come scoglio particolarmente aguzzo contro il quale infrangersi. C’è un atteggiamento di fondo molto rassicurante e piano nel delineare un classico saliscendi dove però manca la fondamentale componente del timore concreto di non potercela fare. Ci si affida a quei sentimenti, a dire il vero abbastanza rivedibili, delle cose semplici, dell’olio di gomito e dei brutti e sporchi (il mentore Stephen Graham) contro gli incravattati signori difensori del “decoro”.

Così anche gli eventi davvero fuori dall’ordinario in cui Trudy è coinvolta vengono in realtà addomesticati alla luce di uno stupore molto morigerato, pacato, di serena gratitudine. Persino la partecipazione della ragazza come atleta alle Olimpiadi, la prima volta per delle donne del suo Paese in quella disciplina sportiva, assume i contorni di una gira fuori porta e poco altro. Non si coglie, perché è chiaro non lo si voglia fare, il carattere più sovversivo e arcigno di questa intera storia, di questa figura assennata fino al masochismo, che scorre via più come dimenticabile fiabetta dal lieto fine che lotta di genere, classe e bracciate in stile libero.

La ragazza del mare è in streaming su Disney+ dal 19 luglio.

Guarda il trailer italiano de La ragazza del mare:

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