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La storia del Frank e della Nina: recensione del film di Paola Randi
Alessio Zuccari

Venezia81 | La storia del Frank e della Nina: recensione del film di Paola Randi

Tags: Gabriele Monti, La storia del Frank e della Nina, Ludovica Nasti, Paola Randi, Samuele Teneggi, Venezia81
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Alessio Zuccari
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Adolescenza, sogni, toni da fumetto. La pellicola della regista italiana è una gradevolissima fiaba che artiglia il cuore.

Il Conte, il Frank, la Nina, Gollum, il Duce, il Comandante. Iniziare dai tanti nomignoli che abitano il nuovo film scritto e diretto da Paola Randi, presentato al Festival di Venezia 2024 nella sezione Orizzonti Extra, già ci si può fare un’idea del colore de La storia del Frank e della Nina. Che poi, il colore, è forse l’elemento chiave usato dall’opera per commentare le peregrinazioni dei suoi protagonisti sospesi tra fumetto e fiaba urbana: seguitelo sempre, vi darà la temperatura del film e la direzione dei punti di vista.

Triangoli d’affetto

La storia del Frank e della Nina: recensione del film di Paola Randi
Photo Credits: Fandango Distribuzione

Lo sfondo de La storia del Frank e della Nina è quello di una Milano immortalata lontano dai luoghi del glamour, della finanza, della società che va a mille. È una Milano popolare raccontataci da Gollum (Gabriele Monti), ragazzo che va al liceo e di cui noi siamo gli unici a conoscere che suono abbia la voce. Lui infatti non parla, non ha mai parlato. Le parole gli si strozzano in gola e proprio non ne vogliono sapere di venir fuori, se non in un disperato gorgoglio. E allora lui, che non si perde d’animo, si esprime scrivendo sui muri. Che scrive? Di tutto: dalle poesie alle ricette nelle confezioni di farmaci.

A noi racconta una storia che è appunto quella del Frank (Samuele Teneggi), adolescente inafferrabile, geniale, dal passato inesistente – vuole far credere lui –, e della Nina (Ludovica Nasti), sedicenne di origine rom sveglissima, ambiziosissima, che è finita sposa al Duce (Marco Bonadei), squallido criminaletto, e con subito una figlia in grembo che l’ha portata ad abbandonare gli studi. I tre incespicano l’uno nei piedi dell’altro e formano un triangolo di affetti impossibili (alla Nina intriga il Frank, a cui piace la Nina, per cui ha una cotta anche Gollum) e di dolore tenue, storto e buffo. Per una serie di ragioni che si accavallano l’una sopra l’altra, tra cui la volontà di Nina di prendersi almeno un diploma, finiscono per raccogliere problemi su problemi sui quali il gruppetto carica soluzioni altrettanto sbagliate.

Un film di notevole scioltezza d’animo

La storia del Frank e della Nina: recensione del film di Paola Randi
Photo Credits: Fandango Distribuzione

La storia del Frank e della Nina prende presto la tangente di una storia da vignetta, ma con umori così inclinati, in costante bilico tra tenerezza e apocalisse, da artigliare subito al cuore. È una fiabetta davvero gradevole questa di Randi, dalla notevole scioltezza d’animo, di piglio e di ritmo, dotata di una frizzantezza ironica che non è dono del caso. La sceneggiatura è disseminata di trovate semplici eppure geniali. Pensiamo al personaggio del Comandante (un tenerissimo Bruno Bozzetto): anziano carabiniere toccato dall’Alzheimer, dal quale Frank e gli altri si rifugiano per trovare riposo durante le loro frenetiche scorribande, che dà del lei alla bambina di Nina in siparietti da spezzare in due dalle risate. Una scrittura fresca e gioviale, di una generosità tarata sull’ampiezza di tono che chiama ad accogliere un pubblico ampio ma non da ingolfare con il pilota automatico.

Poi a mettere in scacco è la bravura dei tre giovani interpreti, diretti con estro dalla regista e che con altrettanto estro intercettano la vibrazione dei loro personaggi così lunari. Una menzione particolare va fatta a Nasti, classe 2007 (!), perno centrale nei pressi del quale pendola il film, con un carattere e un’energia propri di chi ha le carte in regola per farsi strada in questo mestiere. Che bello, La storia del Frank e della Nina. Sa a chi parlare e sa come farlo, mai dimentiche che qui, nelle cose del cinema, la vita va sempre a braccetto con sogni, gioie e dolori.

La storia del Frank e della Nina sarà al cinema con Fandango Distribuzione.

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