Recensioni
l-accademia-del-bene-e-del-male-recensione-film-netflix-charlize-theron
Cristiana Puntoriero

L’Accademia del Bene e del Male: recensione del fantasy Netflix con Charlize Theron

Tags: l'accademia del bene e del male, l'accademia del bene e del male recensione
l-accademia-del-bene-e-del-male-recensione-film-netflix-charlize-theron
Recensioni
Cristiana Puntoriero

L’Accademia del Bene e del Male: recensione del fantasy Netflix con Charlize Theron

Tags: l'accademia del bene e del male, l'accademia del bene e del male recensione

Dalla saga fantasy di genere fiabesco, è ora su Netflix L’accademia del bene e del male. Come sarà questo adattamento cinematografico?

Il dualismo fra ciò che è bene e ciò che è male è l’appoggio narrativo di ogni fiaba o favola che si rispetti. Distinguere senza ambiguità e chiaroscuri i personaggi cattivi da quelli buoni, fa sì infatti che il pubblico di riferimento delle storie tramandate, ovvero i bambini, comprenda il mondo e il suo funzionamento, cogliendo con semplicità e intelligibilità quali azioni siano moralmente oneste e quali invece dannose. Crescendo però sappiamo tutti quanto questa netta duplicità sia solo una forma-contenitore di un’ambivalenza impossibile da classificare così facilmente, perché non esistono i (solo) buoni, come non esistono i (solo) cattivi.

Come spesso forse non esistono nemmeno i film brutti e quelli belli, gli scult e capolavori d’autore, ma ci sono a volte solo le operazioni da via di mezzo, che riescono ad intrattenere nella loro estetica accattivante portandosi a casa il risultato, pur sobbollendo una certa insofferenza.

L’accademia del Bene e del Male, l’ultima fatica per Netflix del regista Paul Feig, schernito abbastanza per il suo precedente remake al femminile Ghostbusters, prende di mira questa inequivocabile distinzione fra virtù e corruzione creando apposta un mondo potteriano di una scuola simbolica frutto dell’immaginazione, nella quale vengono allevati promettenti detentori del bene fiabesco ‒ come le fate, le principesse, i principi e le bacchette magiche, ‒ contro quelli del male ‒ ovvero le streghe, i lupi mannari, gli orchi e le pozioni.

A portarci in questo mondo fantastico ci vengono d’aiuto le amiche d’infanzia Sophie (Sophia Anne Caruso) e Agatha (Sofia Wylie), giunte lì per scappare dal villaggio di Gavaldon, dove entrambe condividono una giovinezza mediocre: la prima sogna di diventare una principessa (ne ha tutto l’aspetto), mentre l’altra, dal look più oscuro, abita accanto al cimitero, sopportando accuse di stregoneria dal resto degli abitanti.

Sta di fatto che le protagoniste, forse per il caso forse per un progetto ben più grande, vengono scambiate di collocazione, ritrovandosi a vivere nell’accademia sbagliata: Sophie è assegnata alla Scuola del Male diretta dall’algida Lady Pocus (Charlize Theron), mentre Agatha è inviata alla Scuola del Bene, sotto la guida della solare professoressa Colombine (Kerry Washington). Su questo equivoco si avvia il loro percorso di crescita-conoscenza, quello che il film di Feig tratto dal romanzo di Soman Chainani ci mostra e ci illustra in tutta la sua spettacolarità netflixiana, incontrando il fantasy e lo young-adult con diversi riferimenti al videoclip e al teen-movie.

accademia del bene e del male recensione netflix
Foto: Netflix

Ma se questa (si perdoni il termine) ‘baracconata’ mimetizzata da giostra volante doveva essere la mossa di riscatto, bisogna ammettere che il regista de Le amiche della sposa e di Un piccolo favore non può aspettarsi alcun plauso unanime. Affossato da una lungaggine ingiustificabile (due ore e 28 sono veramente insostenibili), dinamiche poco sorprendenti e qualche spunto ironico e sarcastico che risveglia senza straordinarietà il torpore a cui si è sottoposti, in special modo se non si è incondizionatamente appassionati del genere, L’accademia del Bene e del Male sembra non avere neanche grandi ambizioni, sfruttando il suo cast stellare non tanto nella creazione di personaggi graffianti e pienamente accattivanti, ma nel travestirli à la Tim Burton con costumi, parrucche e parecchio eyeliner, senza l’acume sufficiente ad incastrare quei personaggi sopra le righe con il loro aspetto (davvero?) stravagante e ultra favolistico (Michelle Yeoh, tu quoque).

Difficile dunque rimanere soddisfatti difronte a un film estremamente infantile e infantilizzato, che eppure fa di tutto, fra effetti speciali e sontuose scenografie, per mostrare ed esporre agli abbonati i potenti mezzi della piattaforma su cui viene distribuito, lasciando nello spettatore la demoralizzazione (ma quantomai certezza) che no, non tutti i film anticipati con roboante attesa nel mega trailer d’inizio stagione (vedi TUDUM e altri) valgono la stessa considerazione di altri progetti magari minori, che arrivano un po’ in sordina ma lasciandoci l’esperienza visiva ed emotiva di aver assistito a qualcosa che non sia un mero passatempo pre natalizio da salotto.

Articoli recenti

Confidenza: recensione del film di Daniele Luchetti con Elio Germano
Top News
Alessio Zuccari
Confidenza: recensione del film di Daniele Luchetti con Elio Germano
Riviera International Film Festival 2024: Io e il secco apre questa edizione
News
Federica Marcucci
Riviera International Film Festival 2024: gli ospiti di quest'anno
Sei nell'anima
Film
Federica Marcucci
Sei nell'anima: il trailer del film sulla vita di Gianna Nannini
Barbie-prima-tv-sky-cinema-streaming-now
News
Alice Gigli
Barbie: prima TV su Sky Cinema e in streaming su NOW
STAY CONNECTED