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Le fate ignoranti: recensione dei primi due episodi della serie su Disney+
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Le fate ignoranti: recensione dei primi due episodi della serie su Disney+

Tags: disney plus, Ferzan Özpetek, le fate ignoranti
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Le fate ignoranti: recensione dei primi due episodi della serie su Disney+

Tags: disney plus, Ferzan Özpetek, le fate ignoranti

Nel 2001 in Italia con sole cinquanta copie usciva un film militante. Uno di quelli che entrava nelle case, che incuriosiva gli spettatori, che andava comprendendo una fetta inesplorata di personalit? che col nuovo secolo facevano la loro comparsa non volendo pi? nascondersi, ma prendendosi lo spazio che meritavano nella vita reale e all?interno dell?immaginario. Quella stessa pellicola che, due settimane dopo, raggiunse le trecento e pi? copie sul territorio nazionale, un successo che ancora oggi ne fa un manifesto queer e la capacit? per il cinema italiano di saper osare andando in profondit? nelle storie delle persone, soprattutto di quelle i cui destini si uniscono.

Era Le fate ignoranti di Ferzan ?zpetek l?opera spartiacque per la visione di una comunit? e una famiglia LGBT che cominciava ad affacciarsi con sempre meno timore sovrastando la citt? di Roma dall?alto di una terrazza. La stessa, idealmente, che non poteva mancare nella riproposta del racconto che dopo vent?anni vede il suo ritorno nella forma seriale venendo rilasciato in otto puntate sulla piattaforma di Disney Plus. Il desiderio di riabbracciare le anime di quei pranzi della domenica che ci hanno fatto sentire cos? accolti. Il mescolarsi delle vite, delle esistenze delle persone che l?autore ha riportato fin dai primi episodi come lo ricordavamo nel film, che ricalcano la bellezza di quello che fu uno specchio importantissimo umano e artistico totalmente incastonato nel proprio tempo, ma che sembra riuscire ad adattarsi anche ad una nuova contemporaneit?.

Dal film alla serie tv

Il timore che suscita la ripresa di un cult viene presto dileguato quando durante la visione delle due prime puntate ci si accorge della poeticit? della serie che risulta avvicinabile a quella appartenente alla pellicola e che aggiunge l?opportunit? di allungare i modi del racconto attraverso la combinazione di pi? episodi. Le fate ignoranti si prende perci? i propri spazi, li diluisce con piacere, ne approfitta per non mettere fretta ai propri protagonisti di cui si ha cos? la possibilit? non solo di scrutarne le azioni, ma di poterne cogliere i pensieri che vagano nella loro testa grazie a quei silenzi sospirati.

La storia subisce qualche inevitabile cambiamento trasposta nella nuova dimensione della serialit?, ma va rassicurando la vicinanza che il prodotto suscita attraverso il riconoscimento di personaggi e situazioni che riprendono fedelmente l?opera da cui partono, non sembrando solamente una ripetizione vacua, bens? un voler vedere ad oggi cosa ? accaduto e cosa ? rimasto di quel passato. Come lo si trasforma nel presente, quali possono esserne le differenze. Se la modernit? che ?zpetek presentava nei primi anni del Duemila pu? essere replicabile eppure al contempo pi? progressista sapendo abbinarsi anche a questa nuova epoca e a questa nuova pelle.

Le fate ignoranti: amicizia, famiglia, destini

Come Margherita Buy e Stefano Accorsi rappresentavano la perfetta combinazione per l?incrociarsi di due anime che credevano di non avere nulla in comune, ritrovandosi invece parte di qualcosa di insieme conosciuto e sconosciuto rispetto all?altro, sul medesimo cammino vengono introdotti Cristiana Capotondi e Eduardo Scarpetta nei ruoli degli inediti Antonia e Michele. Con Luca Argentero perno del loro incontro nel ruolo di Massimo, la cui presenza viene ampliata e stravolta per non rimanere pi? solamente come un fantasma, ma restituendo i contesti dell?uomo e della donna che lo hanno amato e che lui, a suo modo, ha ricambiato a propria volta. E se la necessit? era quella di saper ricreare l?atmosfera di condivisione e alleanza del gruppo familiare di Michele, la serie de Le fate ignoranti centra il proprio cast ritrovando una variet? di volti e caratteri che incorporano quei principi di accettazione e fratellanza dentro a cui lo spettatore si sentir? avvolto, scambiando pietanze e rivelazioni con i personaggi seduti a tavola cercando di interrogarsi su tutti i sapori che pu? avere l?amore.

Aspettando di poter indagare ancora pi? internamente nei protagonisti e intrigati dall?occasione di rinnovamento che la serie potrebbe aver apportato per una storia che gi? in quel 2001 sapeva sporgere il suo sguardo al di l?, con le prime puntate Le fate ignoranti ritrova un Ferzan ?zpetek ispirato e un?umanit? che ? quella che va fondendosi inaspettata. ? la vita che prende direzioni impreviste, ? il sentire di doversi incontrare anche se per i motivi pi? avversi. ? la morte che non ? la fine, ma un nuovo inizio. Perire per poter ricominciare e riscoprirsi come non ci si era mai conosciuti.

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