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Lizzo: attenti alle Big Grrrls - recensione della serie reality su prime Video con la cantante di "about damn time"
Tags: prime video, Recensione, serie tv
La sicurezza sul proprio corpo, ovvero riconoscerlo cos? com?? senza il bisogno di cambiarlo, ? conquista pi? facile a dirsi che a farsi. E le donne lo sanno bene. Lo sanno a qualsiasi et?, quando da adolescenti iniziano il confronto a perdere con gli standard inarrivabili mostrarti sullo schermo, sulle riviste di moda, nelle pubblicit?; a trent?anni, quando lo specchio delude le aspettative dell?immagine che rifletteva in adolescenza; a cinquanta o sessant?anni, quando il tempo che passa lascia i propri segni sul volto e per molte, accettarlo, vuol dire accettare d?invecchiare.
Perch?il corpo si trasforma continuamente e, nonostante ci venga detto da tutti (influencer su Instagram, frasi a effetto di prodotti di cosmetica, linee di moda a basso prezzo) di “amarci cos? per come siamo“, rimane costante in noi un senso di inadeguatezza ? ai canoni di bellezza, alla modella a cui il bikini sta alla perfezione, all?amica che mangia quanto senza ingrassare.
La cantante Lizzo, rapper nata a Detroit e cresciuta fra Houston e Minneapolis, arrivata al successo nel 2016 con la hit “Cuz I Love You“, di quel non essere all?altezza delle altre perch? troppo in carne per potersi esibire sul palco come fosse Beyonc? se n’? orgogliosamente infischiata, trovando proprio in quel suo essere fiera dell?essere curvy, sgargiante, fastidiosa agli occhi di chi si chiede come sia possibile mai ballare per ore con tutti quei chili addosso, la sua vena rivoluzionaria che riesce ad andare oltre le note attraversandone i testi.
Con Lizzo: Attenti alle Big Grrrls, la vincitrice del Grammy nel 2020 per il miglior Album contemporaneo, arriva sugli schermi di Prime Video portando con s? le sue Big Girls, le ragazze che da anni danzano assieme a lei nei concerti e nelle performance live, tutte accomunate da una straordinaria bravura nel sapersi muovere e da una corporatura dalle forme accentuate, vestite con body aderenti e tacchi, colori vistosi e pettinature curatissime cos? come farebbe una qualsiasi crew di una popstar mondiale da Madonna a Jennifer Lopez.
La docu-serie unscripted in otto episodi vede la cantautrice di “Juice” e “Good As Hell” alla ricerca di sei aspiranti danzatrici non professioniste provenienti da ogni parte dell?America, da ingaggiare come parte delle sue Big Grrrls in occasione dell’imminente tour mondiale. Un vero e proprio talent con tanto di eliminazione e di prove di selezione, che mescola assieme la parte del dietro le quinte tipica del reality show, mostrandoci la quotidianit? delle dieci nell?enorme villa con tanto di sala prove dentro la quale interagire e confrontarsi.
Riproducendo appieno lo spirito e la personalit? della qui mentore e presentatrice Lizzo, l?operazione appare sopra le righe, vistosa e chiassosa senza mezzi termini. Non c?? spazio per la timidezza n? la ritrosia nel mostrarsi; anzi, pi? si ha grinta, pi? si ? bad-ass, pi? si ? sicure di valere pi? delle altre maggiori sono le opportunit? di proseguire al livello successivo. Ma dietro tutto questo essere too much, il messaggio d?inclusione e di body-positivity viene divorato, rimanendo un sottinteso su carta ma non nell?espressione che rende il risvolto morale frivolo, simulato e fine a s? stesso.
Nonostante le aspiranti Big Grrrls portino nello show oltre al proprio corpo anche la propria storia di riscatto, sofferenze e assenze per creare il giusto psicodramma da sogno americano possibile anche per chi ha fatto pace con la bilancia, a prevalere sono le paillettes piuttosto che l?empowerment, il twerking e non l?amore verso s? stesse. Insomma, le storie appassionano poco, i percorsi meno, di danza ce n?? ma non ? protagonista, i mental breakdown come da copione e la sensazione che, forse, qualcosa in meno avrebbe giovato. Minutaggio, esaltazione emotiva, volte in cui viene detta la parola ?bi**h!?. Tutto, tranne i chili. Quelli no, vanno bene a qualsiasi cifra.
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