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L'uomo nel buio - Man in the Dark: recensione del sequel horror
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L'uomo nel buio - Man in the Dark: recensione del sequel horror

Tags: L'uomo nel buio, Man in the Dark, Stephen Lang
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Tags: L'uomo nel buio, Man in the Dark, Stephen Lang

Sinossi di L’uomo nel buio – Man in the Dark:

Torna il veterano Norman Nordstrom (Stephen Lang) questa volta intento a dover salvare la vita alla figlia, diventata l’oggetto di attenzione di un gruppo di trafficanti di organi. Ma le cose non sono esattamente come sembrano.

Recensione di L’uomo nel buio – Man in the Dark:

Non lasciatevi ingannare dal titolo: L?uomo nel buoi – Man in the Dark ? il secondo capitolo del film del 2016 dal nome, proprio, Man in the Dark. Non una decisione di marketing particolarmente furba o azzeccata per i due film thriller/horror, che in originale hanno invece la pi? semplice nomea di Dont? Breathe e Don?t Breathe 2 cos? da poter rendere immediato quel senso di prossimit? che lega le due pellicole distanti nel corso del tempo, ma vicine per protagonista e proseguimento della sua storia. A lavorare alla stesura e direzione del sequel del primo film sono ancora una volta Fede ?lvarez e Rodo Sayagues, quest?ultimo che prende il posto alla regia appartenuto con la pellicola precedente al collaboratore, entrambi impegnati nuovamente nella scrittura di un?opera tesa ad offrire violenze esagerate e continui colpi di scena.

? infatti su costanti plot twist che sia il film del 2016 che questa nuova pellicola vanno basandosi. L?intenzione di voler arricchire una sceneggiatura che i due autori desiderano corposa e mai pronta a concludersi, portando i personaggi a spingersi oltre i limiti delle loro possibilit? pur di continuare a intrattenere e stupire gli spettatori. Che il ritorno del veterano Norman Nordstrom dell?attore Stephen Lang fosse nell?aria era riscontrabile gi? dal finale ansiogeno e privo di reale libert? che accompagnava il personaggio della giovane Rocky interpretata da Jane Levy. Ma ? la maniera inversa con cui i cineasti vogliono mostrarcelo che dona al racconto la marcia necessaria per incamminarsi in questa inedita storia, in una sorta di ribaltamento che vorrebbe Norman completamente vittima eppure in grado di non creare quella dissonanza per cui si comincia a provare empatia per un micidiale omicida.

Quando non c’? empatia (ed ? un bene)

L?uomo nel buio – Man in the Dark torna a presentare inizialmente come vittima quel protagonista non vedente creando come un ponte di collegamento col suo racconto antecedente e rimettendo in questione la sua volont? di ritornare padre a qualsiasi costo. Se nel film del 2016 l?uomo aveva perso una figlia e cercava con metodi non convenzionali e difficilmente perdonabili di poter diventare un?altra volta genitore, nel seguito lo vediamo padre della giovane Phoenix (Madelyn Grace) intento a fare di tutto pur di salvaguardare la vita della ragazzina.

Un ribaltamento inaspettato che ? solamente preludio di nefandezze che il film andr? scoperchiando pian piano, in una ripresa della bussola morale difettosa del protagonista, a cui vanno ad aggiungersi le azioni indecorose dei personaggi che cercheranno di aggredire l?uomo e la sua rinnovata famiglia. Un turbinio di dissolutezze che la pellicola non perdona a nessuno degli individui che vede scorrere sullo schermo, men che meno quel protagonista mai innocente che prosegue il delineamento della sua storia cinematografica ai bordi dell?indecenza, ponendo il pubblico di fronte a un lavoro dove non ci sono n? afflitti, n? prevaricatori, ma soltanto carnefici.

La violenza senza scampo di L’uomo nel buio – Man in the Dark

Questa completa mancanza di senno, di virtuosit? e di correttezza all?interno delle due pellicole con Stephen Lang permettono ai film di potersi svagare enormemente nella ricerca dell?ingiustizia e del dolore da poter infliggere ai suoi personaggi. Diletto per il pubblico che arriva proprio dall?impossibilit? di poter discolpare alcuna delle singole personalit? presenti nelle opere e poter cos? azzardare con i modi pi? crudeli con cui farli fuori. Una violenza che si spinge inverosimilmente non lasciando nessuno intaccato o libero dal pi? piccolo male. Una lotta tra serpi che combattono per stuzzicare gli spettatori, giocando ognuno le sue mosse pi? letali.

Con ancora pi? svolte e continui cambi di posizione tra chi sta soccombendo e chi invece pu? colpire facendo pi? male, L?uomo nel buio – Man in the Dark continua coerentemente sul cammino intrapreso dai suoi autori e la follia del protagonista Norman Nordstrom. Un film che pu? realmente divertire gli appassionati dell?horror/thriller/splatter, che non vorrebbero mai trovarsi sulla strada del veterano cieco, a meno che non comprenda una poltrona e dei pop corn all?interno di una sala cinematografica.

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