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Cristiana Puntoriero
Murder Mystery 2: recensione del film Netflix con Jennifer Aniston e Adam Sandler
Tags: film, netflix, Recensione
Nick e Audrey Spitz sono ormai detective a tempo pieno, anche se la loro agenzia privata fatica a decollare, quando si trovano improvvisamente alle prese con un sequestro internazionale: il maragià loro amico è infatti rapito durante il proprio lussuoso matrimonio.
Disponibile su Netflix a partire dal 31 marzo, Murder Mystery torna con un secondo capitolo dopo quello uscito in tempo pre-pandemia nel giugno 2019. Diretto stavolta da Jeremy Garelick che assume le redini dal precedente Kyle Newacheck, la comedy mystery riarruola la fortunata coppia Jennifer Aniston e Adam Sandler per un sequel à la Agatha Christie ambientato a metà fra una paradisiaca isola tropicale e la città più romantica del mondo Parigi, riuscendo in quella che sembra l’intento principale dell’intera operazione Netflix: intrattenere e divertire.
Il film ritrova i coniugi investigatori Nick e Audrey Spitz, ex poliziotto lui ed ex parrucchiera lei, i quali vengono invitati alle nozze dell’amico Maharajah (Adeel Akhtar), pronto a convolare a nozze con la bella francesina Claudette (Mélanie Laurent). Nel corso nell’esorbitante cerimonia indiana, fra sfarzi decorativi, cibo prelibato e parenti di ogni rango, la performance in stile Bollywood s’interrompe bruscamente alla notizia del rapimento dello sposo; fatto che sconvolge tutti e obbliga l’agente dell’M16 Conner Miller (Mark Strong) a mandare in missione gli Spitz in Europa e risolvere il caso del sequestro di cui, pare, ci siano dietro pericolosi criminali. Ma sono le persone più vicini al Maharajah ad essere le sospettate: chi fra la sorella gelosa (Kuhoo Verma), l’ex fidanzata rancorosa (Jodie Turner-Smith), la sprezzante futura moglie e il collega imprenditore (Enrique Arce) è il responsabile?
Commedia leggera, anzi leggerissima, Murder Mystery 2 esiste (e a quanto pare continuerà ad esistere con un terzo capitolo), grazie alla rodatissima coppia di veterani della risata Aniston-Sandler, star note al grande pubblico, che qui mostrano le loro doti più scanzonate e divertenti fra battute, gag slapstick e siparietti da marito e moglie inesperti che si punzecchiano l’un l’altro cercando di venir fuori da situazioni al limite.
Il loro essere un po’ impacciati e decisamente non all’altezza del compito viene inserito, paradossalmente, ai fini comici nel contesto action fatto di inseguimenti e di spari, microchip e telefonate coi rapitori; tutto quello cioè che normalmente viene disegnato con un tono estremamente serio e di suspence, qui viene trattato invece con humor e disincanto, smantellando programmaticamente quella gravità che accompagna di norma la risoluzione del whodunit.
La ricetta perfetta di Muder Mystery 2 è quella appunto di aver giocato bene le sue carte e di averle mischiate altrettanto bene: l’affetto naturale che si prova nei confronti di due figure attoriali da anni sulle scene; la loro intromissione rocambolesca e buffonesca nei codici narrativi e strutturali del giallo e la richiesta, non scritta, allo spettatore di non pretendere null’altro che un’ora e mezza di spensieratezza in pieno stile Netflix ad alto budget ma a scarsa qualità.
Funziona dunque solo se siamo ai patti: c’è Jennifer Aniston e Adam Sandler, a cui si vuole da sempre un gran bene; ma c’è anche un livello medio-basso di idee, scrittura trascurabile e fiacco appagamento cinematografico a cui la grande N troppo spesso ci ha abituati. D’altronde, non si può avere tutto.