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Martina Barone
Natale a tutti i costi: recensione del film Netflix con Christian De Sica
Tags: Christian De Sica, Natale a tutti i costi, netflix
Christian De Sica, Angela Finocchiaro, Dharma Mangia Woods e Claudio Colica interpretano questa storia in cui due genitori attirano i figli a casa per le feste con l’inganno.
Nel cast: Christian De Sica, Angela Finocchiaro, Dharma Mangia Woods e Claudio Colica
Troverete di nuovo Christian De Sica in un film di Natale, ma questa volta cambia il formato e anche il contenuto. Giungendo in piattaforma e entrando tra i volti della schiera di Netflix, il comico romano diventa capofamiglia di un gruppo di persone che si vogliono bene, ma non possono far altro che tramutarsi in esseri meschini, tutto pur di poter passare le feste insieme. Oppure no.
L’attore è al fianco di Angela Finocchiaro nel remake italiano Natale a tutti i costi. L’opera è l’adattamento della pellicola Mes très chers enfants di Alexandra Leclère, la cui direzione passa per la variante nostrana nelle mani di Giovanni Bognetti, reduce dal 2016 con l’esordio al lungometraggio I babysitter e di ritorno alla macchina da presa dopo Il mammone, sempre del 2022 e sempre tratto da un originale francese quale Tanguy di Étienne Chatiliez.
Protagonisti insieme alla coppia sposata sono i figli interpretati da Dharma Mangia Woods e Claudio Colica, per un quartetto disadattato, quello in cui tante famiglie potrebbero rispecchiarsi e per cui è bello riappacificarsi, pur coscienti di fin dove possono arrivare le nostre cattiverie e diavolerie. La più ingegnosa e folle l’hanno combinata proprio quei due genitori che, stanchi di essere ignorati dalla loro prole, decidono di prendersi gioco di loro fingendosi ereditieri.
Uno scherzo che non potrà che rivoltarsi contro loro stessi, poiché i coniugi riavranno finalmente l’attenzione dei figli, anche se per i motivi sbagliati, ma questo li porterà a dover sganciare più soldi di quanti ne hanno realmente, rischiando a un certo punto di farsi scoprire e di rompere qualsiasi legame con i ragazzi. Lo stesso per cui l’intera messinscena è cominciata, e che nonostante ha dimostrato quanto i figli possano essere menefreghisti e anche ingrati, porterà a delle conseguenze che i genitori non volevano e che, soprattutto, non avrebbero potuto neanche immaginare.
Sarà per l’uscita in piattaforma, sarà perché le fondamenta sono di un altro film con tutt’altre radici europee, ma ciò che più di ogni altra cosa sorprende di Natale a tutti i costi è di trovare Christian De Sica in un contesto festivo, ma per nulla appesantito o involgarito dai lavori vacanzieri del suo passato. Il performer ha scelto per Netflix di poter dedicarsi a un’autentica pellicola di Natale, che non avesse cadute di stile o facili umorismi per conquistare l’approvazione o la popolarità data dal pubblico, facendo un esercizio di limitazione e circoscrizione, il quale giova effettivamente alla presenza e all’interpretazione dell’attore.
Seppur De Sica aveva cercato di mescolare la sua verve giullaresca alle uscite distributive natalizie più lontane dai cinepanettoni come per il caso di Poveri ma ricchi e del sequel Poveri ma ricchissimi, in cui però per qualche verso ricadeva sempre, con Natale a tutti i costi l’interprete trova una nuova dimensione che lo porterà comunque a condividere la sera del cenone o il giorno del pranzo insieme al pubblico italiano. Lo stesso che forse si sarebbe aspettato qualche strafalcione e grossolanità in più, ma che troverà invece una pellicola apprezzabilmente a-morale, in quanto arcigna e cinica.
Una commedia in cui viene dimostrato che quanto più grande è l’amore, più grosse sono le bugie che siamo disposti a sparare. Ma anche che siamo tutti inclini a tornare al nido familiare, se ad accoglierci e riscaldarci è qualche biglietto in più da cinquanta. O magari da cento, perché no. Le esigenze dei genitori e dei figli vengono disposte entrambe per una tavola imbandita fatta di vendette ed equivoci che sono quelli con cui si potrà intrattenere lo spettatore, ridendo delle empietà che i personaggi sono pronti a regalare.
Una visione leggera anche se, dopo i primi guizzi di ilarità, tende a presentare sempre meno spunti col suo proseguimento, pur utilizzando degli interpreti in parte e buffi nel ricreare questa anomala famiglia. Un film che ti fa domandare se davvero convenga diventare ereditieri, vedendo quanto in effetti i soldi possano più sgretolare che unire le famiglie.