2018
Nome di donna o in nome delle donne? Tullio Giordana racconta le molestie sessuali sul lavoro
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Nome di donna o in nome delle donne? Tullio Giordana racconta le molestie sessuali sul lavoro

Tags: cristiana capotondi, film molestie sessuali, marco tullio giordana, nome di donna
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Nome di donna o in nome delle donne? Tullio Giordana racconta le molestie sessuali sul lavoro

Tags: cristiana capotondi, film molestie sessuali, marco tullio giordana, nome di donna

? uscito l?8 marzo in sala l?ultimo lavoro di Marco Tullio Giordana Nome di donna, con protagonista Cristiana Capotondi nel ruolo di Nina.

Nome di donna ? ambientato nella campagna lombarda, luogo in cui Nina si trasferisce per lavorare in una residenza per anziani facoltosi. Sembra il lavoro perfetto: ha il diritto ad una casa, viene remunerata a dovere e la figlia si integrata molto bene a scuola. Presto, tuttavia, il personaggio della Capotondi dovr? fare i conti con il dirigente della struttura e con lo strano rapporto che lo lega alle sue dipendenti. Quando decider? di denunciare le ingiustizie che accadono nel luogo di lavoro e che profumano di ricatto sessuale, si trover? tutti (in particolar modo TUTTE) contro, e dovr? decidere se iniziare una battaglia molto pi? grande di lei. Una storia di molestie sessuali sul lavoro che arriva nei cinema nel pieno della cronaca cocente.?

Il tema di Nome di donna ? uno dei pi? sentiti ultimamente, ma nonostante la contemporaneit? dei fatti, esso non ? da considerarsi un instant movie poich? scritto dallo stesso Giordana con Cristiana Mainardi pi? di tre anni fa. Il fatto che un film su un argomento cos? delicato sia scritto da un uomo non deve indurre all?errore o al pregiudizio; Giordana ha sempre dichiarato di odiare la complicit? cameratesca tra maschi, tra quelli che si vantano del proprio ego.

Ed ? fondamentale che finalmente un film italiano tratti il tema con tutta l?importanza che si merita. Le premesse, poi, ci sono tutte: le molestie ritenute dai pi? complimenti o un vizietto, le difficili situazioni delle donne che le subiscono, l?omert? e il coraggio di denunciare, che spesso manca.

Nome di donna vuole imporsi come denuncia e manifesto, ma nonostante l?apprezzabile lavoro di sceneggiatura, il film non ? incisivo come vorrebbe. Il principale problema sono le scelte drammaturgiche che non risultano abbastanza coraggiose e dunque impallidiscono davanti alla grandezza del tema: la scelta di rendere, nella sua seconda parte, la storia una battaglia processuale (Nome di donna ? infatti la denominazione dell?indagine del PM) sminuisce il fine ultimo della pellicola e rimpicciolisce davanti ai grandi modelli americani.

Un vero peccato, per esempio, se si pensa al potenziale del personaggio di Adriana Asti, una grande attrice di teatro in pensione, che poteva essere esaurito meglio (perch? non parlare delle molestie anche nel suo ambiente e in un altro periodo storico?).

Quello che sta accadendo oggi ? una lotta di classe e la molestia ? abuso di potere, pertanto la struttura narrativa doveva essere pi? cinematografica e non vicina alla fiction tv. Giordana avrebbe potuto consegnarci un prodotto pi? tagliente e inquietante, tenendo conto che, e non ci stancheremo mai di ripeterlo, quello delle molestie ? un argomento potente e delicato, molto attuale e di cui non bisogna mai smettere di parlare. Ma il fatto di aver avuto la forza di trattarlo fa sicuramente onore a tutta l?operazione. Promosso.?

Photo Credits: Videa

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