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Federica Marcucci
Oceania 2: la recensione del film
Tags: oceania 2
Sono passati ben sette anni da quando Vaiana salpava alla scoperta dell’Oceano per far riscoprire al suo popolo il proprio passato. Ora, con Oceania 2, la vediamo più matura e consapevole, decisa a mettere alla prova tutta se stessa per una sfida ancora più grande. Un film coerente con la sua legacy in cui si ride e ci si emoziona in puro stile Disney ma in cui avremmo desiderato che fossero esplorati di più alcuni snodi della trama così come la crescita psicologica dei personaggi.
È trascorso ormai del tempo dal momento in cui il villaggio di Vaiana ha riabbracciato la propria identità grazie alla guida della giovane navigatrice. Decisa più che mai a mettersi in contatto con gli altri popoli dell’Oceano Vaiana scoprirà che una nuova missione la attende e che, accettandola, dovrà spezzare un’antica maledizione per far sì che il suo villaggio possa finalmente riunirsi con altre genti. Del resto il futuro risiede nel passato e sin dal primo film Vaiana ci ricorda quanto il legame con le proprie radici sia fondamentale per tracciare la propria rotta con coraggio.
Ormai consapevole delle sue capacità Vaiana non è più l’adolescente del primo film ma una giovane donna che abbraccia con consapevolezza un compito arduo, intraprendendo un viaggio oltre i confini del mondo che le farà comprendere quanto perdersi non sia necessariamente qualcosa di negativo e grazie a cui scoprirà anche il valore del gioco di squadra grazie a una ciurma fedele quanto scalcagnata composta da Moni, Loto, Kele e ovviamente il semidio Maui.
Il film riprende quindi le tematiche del suo precedessore riuscendo a essere coerente e originale pur, tuttavia, con qualche neo. Ci sarebbe infatti piaciuto che uno dei nuovi personaggi, Matangi, una misteriosa figura femminile che dà del filo da torcere a Vaiana e protagonista di una bellissima sequenza cantata (Perditi interpretata da Giorgia che presta la voce al personaggio) fosse stata più approfondita giustificando in modo migliore il suo screentime e, di conseguenza, il suo ruolo nell’intreccio. Tuttavia, grazie a una scena post credit, sembrerebbe che Disney abbia già pensato a un suo ritorno…
Sotto questo aspetto il film guarda al futuro con un finale aperto che, potenzialmente, si prepara a espandere la narrazione dell’universo di Vaiana che, in questo sequel, risulta impreziosito da un’animazione di altissimo livello che gioca con le sequenze dinamiche, in particolare durante i numeri musicali. Basti pensare alla già citata Perditi ma anche a Oltre e ancor più in là che, sebbene non riesca a entrare nei cuori e nelle orecchie come i pezzi di Lin-Manuel Miranda rappresenta sicuramente erede spirituale di Oltre l’orizzonte.