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Martina Barone
RoFF17 | Piefrancesco Favino e il cast parlano di Il colibrì
Tags: il colibrì, Piefrancesco Favino, roff17
La regista Francesca Archibugi e il cast si alternano per raccontare la realizzazione di Il colibì
Sandro Veronesi, dopo il Premio Strega del 2006, replica la vittoria con il suo Il colibrì nel 2020. Proprio come Caos Calmo, anche il libro con protagonista Marco Carrera si tramuta in versione cinematografica per la regia e sceneggiatura di Francesca Archibugi, alla stesura dell’opera assieme ai collaboratori Francesco Piccolo e Laura Paolucci. Un film che segue fedelmente le pagine del romanzo, secondo anche il volere della regista: “Abbiamo seguito le impronte del libro perché funzionavano. Si tratta di una materia incandescente da maneggiare. Volevamo farla nostra, non rendendo la pellicola un’illustrazione visiva del romanzo, ma non allontanandoci nemmeno dal significato profondo che contiene”.
Una storia che concentra la propria attenzione attorno alla figura di un uomo e della sua esistenza, lunga un’intera vita. Un personaggio che accetta e abbraccia le sua gracilità, come non sempre si è portati a fare, soprattutto nell’ambito maschile. Anche se per il protagonista Pierfrancesco Favino sarebbe importante andare avanti rispetto a quei ruoli di genere che la società ci impone: “Non ho mai avuto una mia distinzione tra uomo o donna. Anche perché se da piccolo non parlavo con mia sorella, l’avrei fatto con le porte. Si ha l’idea che la mascolinità debba essere più penetrativa, meno morbida, ma è assurdo che questi aspetti debbano per forza essere catalogati. E sono contento del mestiere che svolgo proprio perché mi mette in crisi sulla definizione che la società si aspetterebbe di me. Noi dobbiamo parlare degli uomini, delle donne, delle loro vite, non di quello che hanno tra le gambe”.
Favino però non è l’unico a interpretare il ruolo di Marco Carrera, insieme a lui infatti c’è Francesco Centorame, che aveva già prestato il volto allo stesso personaggio dell’attore nel film Gli anni più belli. “Sono onorato prima di tutto di far parte di una storia come Il colibrì e poi di aver ritrovato ancora una volta Piefrancesco, che è un mio punto di riferimento. È un esempio per me, così come credo possa esserlo per gli spettatori il protagonista Marco”. Tra i giovani interpreti del film compare anche Benedetta Porcaroli, altro volto ormai noto del panorama italiano: “Ho letto il libro appena è uscito e mi ha commossa il dolore che ha raccontato assieme al profondo legame che si crea tra personaggi. Il mio ruolo è quello di una figlia che instaura un rapporto ancestrale con i genitori, che da bambina ha un forte bisogno di amore, di unione, come tutti i bambini. A colpirmi poi è stata questa metafora del filo, il quale è inevitabile che alla fine si spezzi”.
Sempre in un collegamento con Caos Calmo e Sandro Veronesi, come avvenne con la pellicola del 2008, anche Nanni Moretti ha preso parte alla versione cinematografica di un’opera dello scrittore, che è contento che questo film arrivi in sala: “Forse nessuno più di me sa che preferisco la sala cinematografica, sia in quanto regista, che come produttore. Penso sempre a quale tipologia di opera può finire dentro a un cinema. Ci vuole però un lavoro duro, quello che Francesca Archibugi ha svolto, ma anche leggi che aiutino le sale ad andare avanti”. Se intanto il problema delle sale cinematografiche in Italia è ancora al centro del dibattito, a far parte del cast e dare una quota internazionale è l’attrice Bérénice Bejo: “Mi sono divertita nel girare Il colibrì perché ho avuto l’occasione di confrontarmi con un grande attore come Favino. In più non è il mio primo film italiano e più ne faccio più diventa facile”.
In chiusura del film, sui titoli di coda di Il colibrì, è possibile ascoltare il nuovo brano di Marco Mengoni dal titolo Caro amore lontanissimo. Un brano che viene dal passato, scritto da Sergio Endrigo e rimasto fino ad ora inedito. “La canzone parla di cercare di restare in equilibrio su un filo trasparente come accade di dover fare nella vita. Sono onorato nell’aver preso parte a questo progetto. Caro amore lontanissimo è un pezzo del ’73/’74, rimaneggiarlo e poterlo lavorare era il mio sogno nel cassetto”.
Il colibrì è in sale dal 14 ottobre distribuito da 01 Distribution.