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Martina Barone

RoFF17 | Raymond e Ray: recensione del film con Ethan Hawke e Ewan McGregor

Tags: AppleTV, Raymond & Ray, roff17
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RoFF17 | Raymond e Ray: recensione del film con Ethan Hawke e Ewan McGregor

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Due attori che interpretano dei fratellastri per AppleTV+: Ewan McGregor e Ethan Hawke sono i protagonisti di Raymond e Ray

La coppia Ethan Hawke e Ewan McGregor è un’assicurazione certa se si vuole realizzare una pellicola con i due attori. Se poi li si vuole rendere fratelli e li si mette al centro di una storia retta principalmente dai loro protagonisti sempre presenti sulla scena, allora lo è ancora di più. Ciò che però non ci si aspetta è che in verità, nonostante il loro spalleggiarsi e il caricare l’immagine di una presenza scenica magnetica e accerchiante, il film non riesca ad essere all’altezza delle aspettative.

Ciò che accade a partire dalla trama di Raymond e Ray, pellicola di AppleTV+ che vede gli interpreti impersonare la parte di due fratelli nati dallo stesso padre e da madri diverse, che hanno sempre odiato il genitore fedifrago il quale li ha fatti soffrire ingiustamente oltre ogni modo. Un rancore che gli uomini hanno serbato dentro per anni, cercando o di scenderci a patti o di perdersi nei fumi inebrianti delle droghe, tentando di trovare sollievo da tutto quel dolore causato da una delle persone che più doveva amarli nella vita, e che invece li ha trattati come il peggiore dei mali.

Due fratellastri e un padre da seppellire

Un padre, quello ormai morto dei protagonisti, che come ultimo desiderio chiede alla sua prole di recarsi alla propria sepoltura e di scavare loro la sua tomba. Di partecipare a una veglia funebre in cui saranno altri i segreti e le tensioni che riaffioreranno nella mente di quei fratelli. Chiamati entrambi con lo stesso nome e uniti pur avendo esacerbato anche il loro di rapporto, incapace di subire i rimandi e i ricordi di uno dei periodi più ardui e complicati della loro esistenza. 

Pur dal tema all’apparenza lugubre, Raymond e Ray è in verità una commediola che cerca di sovvertire alcuni canonici rituali come la cerimonia di addio di un uomo che ha condizionato la vita di chi gli stava accanto e vede in quei figli ancora profondamente provati la maniera di trovare un modo per redimere il padre e fare pace con quel risentimento che hanno provato per anni. Una giornata intera dedicata a riscoprirsi a propria volta, a riflettere su quanto la figura genitoriale abbia influito sul legame dei due e sulle scelte che hanno intrapreso arrivando fino all’età adulta. Non sempre felici e nemmeno soddisfatti di alcune svolte che hanno dovuto percorrere, le quali forse potranno mettere un punto fisso e di ripartenza per poter stravolgere, stavolta in positivo, i giorni a venire.

Raymond e Ray: una parentesi famigliare

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Credits: AppleTV+

Seppur tentando di raggiungere una riflessività che si dimostra troppo alla buona, più di quanto sicuramente voglia dare a credere, e che descrive un arco dei personaggi chiaro che li porta dal principio ad un punto del tutto differente alla fine, Raymond e Ray non ha l’arguzia di scrittura che ricerca e che viene fuori solamente a tratti durante la pellicola. Un mostrare come ventiquattrore, tra scoperte e rivelazioni, rimorsi e perdono, possono realmente dare uno scossone alla propria vita, non stravolgendo alla stessa maniera lo spettatore, che osserva così la trasformazione e l’apertura dei protagonisti, chiudendosi però a propria volta.

Una storia di traumi che riaffiorano nel momento della fine, che se è definitiva per quel padre ingrato e assente può rappresentare un nuovo inizio per i fratellastri. Un’opera però che, se pone sul finale un’apertura verso un’esistenza differente per gli uomini, per lo spettatore lascia il film avvolto su se stesso, non portando dietro nulla. Un addio anche per il pubblico, che dopo il piacere di aver conosciuto Raymond e Ray non ha nessun particolare rammarico nel perderli di vista.

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