Dal secondo film da regista al ruolo del dio greco in Thor: Love and Thunder: Russell Crowe è tra i protagonisti della Festa del Cinema di Roma

Il gladiatore è tornato a Roma. Russell Crowe non può proprio separarsi dalla città eterna e ha deciso perciò di tornare per presentare durante la Festa del Cinema di Roma il suo secondo film da regista, Poker Face, in sala dal 20 ottobre. L’attore si è dimostrato incredibilmente generoso col suo pubblico, partecipando ad una masterclass con dei giovani studenti di cinema e facendo il bis il giorno dopo con la conferenza stampa durante l’evento cinematografico.

Crowe, oltre a ribadire la sua fede nei confronti della Lazio, aprendo nuovamente il dibattito sulle squadre calcistiche della Capitale, ha raccontato dell’estrema sfida nel realizzare la pellicola con protagonista Liam Hemsworth, andando anche ad approfondire il ruolo del suo Zeus, raccontando alcuni retroscena della produzione di Thor: Love and Thunder. Ripercorriamo in tre punti l’incontro di Russell Crowe alla Festa del Cinema di Roma. 

Russell Crowe e un film in mezzo alle difficoltà

“Il film mi è arrivato quando la produzione era già avviata. La persona che doveva occuparsi della regia si è dovuta ritirare per dei problemi di famiglia e così mi è stato proposto di prendere in mano le redini del progetto. Perché questa prefazione è importante? Perché nello stesso periodo era appena venuto a mancare mio padre e se c’è una cosa che mi ha insegnato è che si accettano sempre le sfide che la vita e il lavoro ti propongono. La sceneggiatura era incasinata, Sydney era entrata in lockdown, ma allo stesso tempo duecentottanta persone della troupe rischiavano di perdere il lavoro. Abbiamo perciò riscritto il film e lo abbiamo trasformato da un’opera action a una pellicola sull’eredità. È stato complicato vista la quarantena; le attrezzature e i costumi arrivavano sottobanco. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta e ho reso questo film l’insieme di tutte le mie esperienze”

Poker Face: tra cinema e gioco d’azzardo 

“Del gioco d’azzardo? Penso il peggio. Non capisco come sia possibile che alle persone sia concesso di poter giocare 24h su 24h online. Sono il proprietario di una squadra di football in Australia e trovo vergognoso che molte squadre abbiano come sponsor queste aziende. Capisco quanto faccia gola avere investimenti ingenti, nello sport soprattutto in quanto aiutano la squadra a migliorarsi, ma trovo comunque che sia un processo vergognoso e aberrante. Il motivo poi risiede anche sicuramente nel fatto che io, di mio, spendere fino all’ultimo centesimo, per questo lo trovo pericoloso. Scommetto solo una volta l’anno su un cavallo”

Com’è interpretare Zeus in Thor: Love and Thunder?

“Non ho avuto modo di fare promozione per Thor: Love and Thunder perché ero impegnato col lavoro. Ma l’elemento che voglio sottolineare è stato come ho cercato che a venir fuori fosse la grecità di Zeus. La produzione vedeva già una strada segnata per il personaggio. Strada segnata io? Che i miei personaggi non ne hanno mai seguita una? Perciò ho chiesto a quale voce pensava Taika Waititi e il regista mi ha risposto: “Non so, quella di Il Gladiatore?” Volevano davvero un accento perfettamente inglese per un dio greco? Il problema è che la produzione pensava che sarebbe risultato offensivo accentuare un accento greco, allora per risolvere la diatriba siamo arrivati a una soluzione. Avremmo fatto due prove, una con l’inflessione in inglese e una in greco. E lo Zeus greco ha decisamente schiacciato lo Zeus inglese!”