Top News, Interviste
Sconfort Zone, Maccio Capatonda: "Con questa serie mi metto a nudo, come in psicanalisi"
Alessio Zuccari

Sconfort Zone, Maccio Capatonda: "Con questa serie mi metto a nudo, come in psicanalisi"

Tags: Maccio Capatonda, prime video, sconfort zone
Sconfort Zone, Maccio Capatonda: "Con questa serie mi metto a nudo, come in psicanalisi"
Sconfort Zone, Maccio Capatonda: “Con questa serie mi metto a nudo, come in psicanalisi”

Sconfort Zone, Maccio Capatonda: "Con questa serie mi metto a nudo, come in psicanalisi"

Top News Interviste
Alessio Zuccari
Tags: Maccio Capatonda, prime video, sconfort zone

Arriva su Prime Video la nuova serie TV che racconta la crisi creativa del comico, che si mostra tra le insicurezze con uno show tragicomico.

“Questa è una serie scritta da Marcello per Maccio, diciamo autobiografica al 52%”. Così Marcello Macchia, in arte Maccio Capatonda, presenta Sconfort Zone, la nuova serie da lui scritta, diretta e interpretata per Prime Video. Uno show in sei episodi in cui Macchia si sovrappone a Capatonda, in cui il confine tra autore, comico e personaggio si mescola e confonde in quello che è un racconto volto a esorcizzare la paura del blocco creativo e del rimanere incastrato all’interno della propria immagine pubblica.

“Questa serie nasce dalla volontà di esplorare nuovi generi, nuovi modi per evolvere la mia comicità” racconta Macchia, protagonista nei panni di un se stesso in crisi creativa. “Cercavo un modo per mettermi un po’ a nudo anche a livello recitativo e raccontare qualcosa di più strutturato. La crisi creativa è qualcosa che mi perseguita di continuo, un incubo che ho e che magari è giusto che io abbia. Così per la prima volta ho cercato di fare qualcosa con la quale spogliarmi delle mie maschere, per farmi vedere al pubblico come non mi avevano mai visto”.

“Da un certo punto di vista Sconfort Zone è una serie molto psiconanalitica” continua l’autore. “La parte autobiografica, relativa alla backstory del personaggio e alle sue motivazioni, è legata al rapporto con i miei genitori, con il mio agente, con la fama. Il resto è come se poi fosse una simulazione delle paure che non ho mai affrontato”. Ma nonostante la serie sia un progetto differente da tutto ciò Macchia ha affrontato fino ad ora, non significa che sia necessariamente uno spartiacque nella sua carriera. “Credo sia una direzione un po’ diversa, perché ritengo esistano solo transizioni graduali. Ad esempio una delle idee che ho adesso è fare un horror, mettendoci però sempre del comico dentro”.

Sconfort Zone, una serie tra amici e collaboratori di sempre

Sconfort Zone, Maccio Capatonda: "Con questa serie mi metto a nudo, come in psicanalisi"
Photo Credits: Prime Video

A fianco di Macchia, in regia c’è anche Alessio Dogana. “Con Maccio abbiamo collaborato già in occasione de Il migliore dei mondi, c’è un affiatamento molto forte”. spiega Dogana. “Ed è stata un po’ per tutti un’occasione per scoprire la nostra personale sconfort zone, l’opportunità per conoscere e confrontarsi con dei lati che pensavo di non avere. Il lavoro più importante è avvenuto sulla scelta dello stile di regia, avevamo necessità di trasmettere un mood specifico, a tratti documentaristico. Ai personaggi ci siamo avvicinati sempre con gli zoom, quasi a spiarli, con un approccio voyeuristico”.

Tra gli autori della serie, oltre allo stesso Macchia, Alessandro Bosi e Mary Stella Brugiati, c’è anche Valerio Desirò, in Sconfort Zone pure con un ruolo. “Di Marcello sono amico nella vita vera, e lavorarci insieme è stato sostanzialmente interpretare me stesso e mettere in scena il nostro rapporto” racconta Desirò. “La nostra collaborazione dura da tempo e questo è per me il mio primo grande progetto. Lo sconfort vero lo abbiamo però vissuto durante la fase scrittura, perché abbiamo lavorato alla serie in un momento in cui ci stava capitando davvero di tutto. All’inizio non faceva ridere per nulla” ironizza, “sembrava Lars von Trier”.

Nella serie anche Edoardo Ferrario. “Ho conosciuto Maccio guardando i video della Gialappa’s Band e poi nel tempo siamo diventati amici” racconta il comico e standup comedian. “A me, come a Gianluca Fru e Valerio Lundini [entrambi con dei piccoli ruoli, ndr], è stato chiesto di non recitare ma di essere solamente noi stessi”. Poi scherza: “Ho accettato solo perché abbiamo girato molte scene in una spa, da cui tra l’altro viene fuori che siamo tre bei fregni. Il nostro insomma lo abbiamo fatto”.

Sconfort Zone è su Prime Video dal 20 marzo.

Articoli recenti

Light & Magic 2: "Questa stagione racconta l'avvento del digitale, che ha cambiato tutto"
Top News
Alessio Zuccari
Light & Magic 2: "Questa stagione racconta l'avvento del digitale, che ha cambiato tutto"
Una figlia, recensione del film di Ivano De Matteo
Top News
Alessio Zuccari
Una figlia, recensione del film di Ivano De Matteo
I peccatori, recensione del film di Ryan Coogler
Top News
Alessio Zuccari
I peccatori, recensione del film di Ryan Coogler
Moon - Il panda: recensione del film di Gilles de Maistre
Top News
Alessio Zuccari
Moon - Il panda: recensione del film di Gilles de Maistre
STAY CONNECTED