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Single Drunk Female | Molto più della semplice sobrietà
Tags: disney, single drunk female
La prima stagione di Single Drunk Female, serie tv ideata da Simone Finch e disponibile su Disney+, ha solo un problema: non ? abbastanza lunga. Nell’epoca pi? “gonfia” di prodotti streaming ed episodi televisivi che corteggiano la durata dei film, ? ormai quasi impossibile ritrovarsi ad esclamare: “Voglio di pi?!”, ma in questo caso ci siamo riusciti.
La storia di una giovane donna di classe media che affronta con piglio umoristico gli alti e bassi della vita, si sa, ? il nuovo genere preferito dalla TV. Sarebbe dunque facile liquidare Single Drunk Female come l’ennesima variazione della formula Fleabag/This Way Up, ma in realt? la faccenda ? molto pi? interessante.
Sofia Black-D’Elia, protagonista di Single Drunk Female, incarna e individua i caratteri della comunemente nota Generazione Z, costretta a ritornare nella propria casa natale quando l’alcolismo manda in frantumi la sua vita, che tenter? di riassestare con un’energia frizzante e irriverente che va gi? come un bicchiere alto di acqua frizzante.
Con Single Drunk Female siamo di fronte a una di quelle rare esplorazioni della dipendenza – da sostanze, da ci? che ci manca, dal pensiero negativo – che evita accuratamente il misery-porn: si pu? ridere di gusto durante la visione, senza mai doversi sentire la persona peggiore del mondo (concetto bandito dal soggetto in se).
L’alcool ? costato tutto a Samantha: la sua carriera, il suo fidanzato e le ultime vestigia del simil rispetto che ha ricevuto dalla sua ben poco empatica madre. C’? molta oscurit? dietro all’apparente impianto comedy del progetto, e una serie pi? ingombrante dal punto di vista tematico ci avrebbe sguazzato dentro senza ritegno alcuno. Tuttavia, Single Drunk Female, portata sullo schermo dai produttori di Girls e Russian Doll di Netflix, fa zig invece che zag – a partire da un’esilarante scena di apertura in cui Samantha attacca verbalmente il suo capo dopo essersi presentata a lavoro (? redattrice in una media company a New York) tracannando vodka. Non dovrebbe essere divertente. Eppure, Black-D’Elia ? irresistibilmente spassosa.
Un’accusa di aggressione dopo, Samantha ? tornata a casa a Boston, dove ? “costretta” a vivere con la sua eclettica e pi? che hippy madre (Ally Sheedy, che interpreta il ritratto analogico di mezza et? dell’adolescente gotica di Breakfast Club). Sta anche cercando di evitare il suo ex e la sua nuova futura sposa (anche lei ex migliore amica di Samantha).
Single Drunk Female ? totalmente onesta nei riguardi del lungo viaggio che Samantha deve affrontare mentre cerca di riprendersi, cucire le ferite, volersi pi? bene. Ci sono le riunioni degli Alcolisti Anonimi – dove lei riallaccia i rapporti con un ragazzo, “frequentazione occasionale” dei suoi giorni da ubriaca – e un azzeramento della carriera che la vede abbandonare i piani alti di Manhattan per un lavoro al bancone della gastronomia nel suo supermercato locale.
Sono dettagli accuratamente vividi, osservati e rielaborati dall’occhio di chi questa storia l’ha vissuta davvero: la showrunner Simone Finch ha frugato nei sui stessi ricordi ed esperienze per restituire il pi? personale dei racconti, a cui aveva gi? iniziato a lavorare 10 anni fa, quando beveva pesantemente e stava lavorando come assistente per il canale tv via cavo Madam Secretary.
Samantha ? chiaramente un disastro, ma Black-D’Elia riesce a far sua una sceneggiatura vivace che, in molti frangenti, colloca la serie in un universo parallelo adiacente ai film della Marvel, dove gli eroi diventano saggi quando si trovano di fronte a un male indicibile. Che dai diamanti non nasce niente Single Drunk Female ce lo dimostra episodio dopo episodio, colpendo fragorosamente con le tante risate, ma depositandosi silenziosamente – seppur con la giusta dose di rumore necessario – nel nostro cuore.