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Spoiler Alert: recensione del film con Jim Parson
Tags: Ben Aldridge, Jim Parson, Spoiler Alert, storia d'amore
Iniziare una storia d’amore dalla sua fine, quando entrambi hanno il cuore spezzato: è il film Spoiler Alert del regista Michael Showalter, tratto dall’omonimo libro autobiografico di Michael Ausiello.
Michael Ausiello è un giornalista televisivo, scrive per Tv Guide ed è gay. Quando incontra il fotografo Kit Cowen è amore a prima vista e nonostante la paura di “essere innamorati” i due iniziano una relazione. Tutto sembra andare a gonfie vele, sono la coppia più stimata e ammirata nel loro gruppo di amici, se non fosse che a Kit viene diagnosticato un tumore molto raro.
Chi non ha mai sognato almeno una volta nella vita di essere il protagonista di una serie tv? Michael Ausiello da bambino sognava così tanto di far parte di una sit com degli anni 80 che aveva coinvolto anche i suoi fratelli e la mamma all’interno del suo show personale, un escamotage molto creativo per evitare di pensare troppo agli insulti e alle prese in giro che riceveva a scuola in quanto in sovrappeso.
Poi Michael è cresciuto, è diventato un giornalista, ma ha conservato nel cassetto quel sogno televisivo.
Nonostante il film Spoiler Alert abbia inizio dalla sua stessa fine, come dice Michael “dalla morte dell’eroe”, le due ore della pellicola scorrono tra risate agrodolci, lacrime e grandi emozioni. La premessa della tragica fine ci allontana dall’ideale “happy ending” ma è il monito per restare sempre più emotivamente coinvolti da una storia d’amore destinata concludersi tragicamente.
Si alternano i momenti di divertimento a quelli di disperazione, portando lo spettatore su una montagna russa di emozioni contrastanti, dove la gioia e il dolore corrono insieme, mostrando quella che Kit e Michael vorrebbero come la vita insieme per sempre e quella che invece sono costretti a vivere.
Nonostanti i protagonisti siano interpretati da Ben Aldridge e Jim Parson, che abbiamo ampiamente amato in The Big Bang Theory, a naufragare non è solo la love story al centro della narrazione, ma il film stesso, a cui manca quella patina hollywoodiana caratteristica di altri film del genere, vedi Colpa delle Stelle o Io prima di te.
Il vero punto di interesse però di Spoiler Alert non è tanto come il cancro abbia dissolto quella magica storia d’amore tra il fotografo e il giornalista (la storia stava andando a rotoli già prima della diagnosi), ma piuttosto indaga sui meccanismi emotivi e comportamentali della coppia: vuole studiare la fase dell’innamoramento, la passione che gira attorno ai personaggi di Parson e Aldridge.
Spoiler Alert non è un film che scade subito nel pietismo: le lacrime sono asciugate da una potente ironia e quasi ci si dimentica del destino di Kit; il regista Michael Showalter, usando vari riferimenti alla pop culture, come le citazioni alle serie tv Supercar e Felicity, riesce a inserire sia i toni del dramma sia quelli della commedia, andando di pari passo ai sentimenti dei due protagonisti e dello spettatore.
A Spoiler Alert manca fondamentalmente un tema portante. Volendo dividere Spoiler Alert in tre macro atti, nel corso di questi si interscambiano diverse tematiche che vengono approfondite giusto il tempo della micro scena: Michael “ex bambino grasso”, il coming out più veloce della storia di Kit e ancora il nuovo lavoro di Michael come direttore editoriale, il tradimento e la separazione. Tutto dura troppo poco, non si ha il tempo di assimilare l’informazione e tutto risulta vagamente bidimensionale. Peccato diciamo noi, perché nel mese del Pride avremmo voluto vedere qualcosa in più.