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Steven Spielberg, Rita Moreno e Tony Kushner parlano di West Side Story
Tags: rita moreno, Steven Speilberg, west side story
Era il suo sogno da quando era bambino. Erano anni che Steven Spielberg cercava di realizzare il suo musical ed ora finalmente grazie alla collaborazione dello sceneggiatore Tony Kushner ci ? riuscito. I due sono colleghi gi? da anni, con Kushner che torna a lavorare col cineasta dopo i successi di Munich (2005) e Lincoln (2012) e che per l?occasione si ? dovuto cimentare con la rivisitazione di un classico della storia del cinema quale West Side Story, uscito nel 1961 e vincitore di dieci premi Oscar. Statuette tra cui spicca quella alla migliore attrice non protagonista Rita Moreno, che per i sessant?anni d?anniversario del musical riprende posto all?interno del film di Spielberg, ma in tutt?altro ruolo, oltre a farsi anche produttrice esecutiva del film.
?Non mi divertivo cos? tanto dai tempi di E.T.? dichiara il regista, di cui West Side Story fa parte fin dall?infanzia come l?aneddoto che ci racconta sul vinile del film ?I miei genitori comprarono il disco originale del West Side Story andato in scena a Broadway. Io lo portai in camera mia e lo imparai a memoria. Un giorno a tavola inizia a cantare Gee, Officer Krupke e ci sono quei versi in cui la canzone fa ?Mio padre ? un bastardo, mia madre un?alcolizzata??. Mia madre mi chiese immediatamente dove avevo sentito queste cose e le dissi che erano sul disco che mi avevano dato loro, quindi non potevano farci niente!?.
Canzoni del musical composte da Stephen Sondheim, che realizz? West Side Story quando aveva solamente ventisette anni. E a cui il mondo dello spettacolo ha dovuto dire addio il 26 novembre 2021, poco meno di un mese prima dell?uscita del film di Steven Spielberg in sala. Il paroliere per? ha preso parte alla lavorazione della versione contemporanea del musical, come afferma Spielberg: ?Stephen ? stata la prima persona che ho incontrato appena acquistati i diritti di West Side Story. Ci eravamo gi? conosciuti ai tempi dello Sweeney Todd di Tim Burton visto che la Dreamworks collaborava al progetto e ci eravamo rivisti in altri eventi. C?? stato da subito un grande dialogo e ho voluto coinvolgerlo nella sceneggiatura. Voleva questa nuova versione di West Side Story ed ? stato fondamentale averlo accanto ad ogni seduta di registrazione delle canzoni.?.
Una benedizione fondamentale per poter riproporre uno dei musical pi? di successo della storia dello show business, nonch? capolavoro del cinema dal valore imprescindibile. Era perci? ovvio sentire una tale pressione, come ammette Tony Kushner: ?Quando Steven mi ha proposto di scrivere la sceneggiatura di questo nuovo West Side Story sono letteralmente impazzito. Ero fuori di me, non sapevo che fare. Sembrava impossibile, tutti adorano il film originale! Ma mio marito mi ha fatto capire che non potevo assolutamente perdere questa opportunit?. Ed ecco dunque la nostra versione, dove ho voluto sostituire al personaggio di Doc sua moglie, una vedova che ha preso in mano le redini del negozio, e quel ruolo era pensato per avere con noi Rita Moreno.?.
Era infatti solamente con un cameo che Rita Moreno avrebbe dovuto fare la sua comparsa nel musical di Steven Spielberg. Ma l?intuizione di Kushner rende l?aurea di questo West Side Story ancora pi? emotiva, con l?attrice che spiega quanto sia difficile a volte intraprendere il passaggio di testimone: ?Non ? stato affatto facile passare la torcia. Sarebbe falso dire il contrario. Come se non volessi essere di nuovo giovane, energica e bella cos? da poter interpretare ancora Anita. Ma Steven e Tony hanno ideato il personaggio di Valentina per questo nuovo film che personalmente amo. Lei ha solamente una scena con Anita e quando l?abbiamo girata ? stato davvero strano. ? stato difficile guardare il personaggio e non vedere me, ma si ? creato qualcosa di estremamente forte in quel momento, perch? la scena in questione ? molto intensa. Io l?ho vissuta al tempo, quel momento in cui Anita sta quasi per venire stuprata, ed ? Valentina in questo caso a fermare i ragazzi. ? stato come se la proteggessi visto quello che avevo passato anche io.?.
E se Valentina ? un personaggio del tutto inedito, all?interno del nuovo West Side Story spicca una New York che era gi? presente nell?opera del 1961, ma che in questo caso diventa in assoluto una dei protagonisti. ?Abbiamo girato dove gli edifici erano gli stessi degli anni Cinquanta.” dichiara Spielberg “Queens, Nord di Harlem, Brooklyn. Ci sono anche il New Jersey e Paterson in cui abbiamo ricreato i quartieri portoricani. Abbiamo fatto ricorso al digitale, come nella prima sequenza, ma tutto quello che vedete ? stato ricostruito o allestito per richiamare quel periodo storico. Volevo che New York fosse protagonista, ? un po? come se le stessi dedicando il film.?. E se doveste indovinare un altro aspetto su cui ha messo mano il digitale non ci credereste: ?Il sudore! Ci sono state giornate davvero caldissime e per togliere il sudore dai vestiti dei ballerini abbiamo utilizzato il digitale.?.
L?ambientazione anni Cinquanta si lega anche al motivo per cui regista e sceneggiatore non hanno voluto spostare l?opera ai giorni nostri. ?I motivi sono due.? elenca Tony Kushner ?La colonna sonora non si sarebbe abbinata bene a una rivisitazione moderna. La musica e le melodie di West Side Story hanno un linguaggio molto specifico e nonostante ci siano dei capolavori senza tempo come Somewhere volevamo rimanere pi? specifici possibili. E poi c?? la questione del contesto storico: alcune classi sociali degli anni ?50 sono state caratterizzate da una forte povert? e per quanto ? possibile riscontrarla anche in seguito eravamo interessati a quel preciso momento della Storia americana e dell?immigrazione.?.
Il West Side Story di Steven Spielberg si rivela cos? un adattamento fedele eppure estremamente personale. Che riporta al classico del 1961, ma si anima della passione del regista, che ha raggiunto cos? il suo obiettivo: ?Sentivamo che ogni scena doveva essere perfetta, non ce n?era una in particolare che temevamo fosse sotto le aspettative. Tutte avevano la stessa importanza. West Side Story ? una celebrazione della vita che sfocia poi nella tragedia. C?era un?attenzione chirurgica, sostenuta dall?ossessione per le ricerche di Tony (Kushner). E soprattutto eravamo aperti a qualsiasi idea: una scena l?abbiamo scritta pi? di trenta volte e la versione definitiva l?abbiamo consegnata il giorno prima di girarla. Perch? non bisogna mai lasciare niente sul tavolo e questo significa ripensare anche a tutta una sequenza, altrimenti il pubblico se ne accorge.?.
Il meraviglioso musical West Side Story di Steven Spielberg ? in sala dal 23 dicembre.