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Martina Barone
Super Mario Bros. - Il film: recensione della pellicola tratta dal videogioco
Tags: Super Mario, Super Mario Bros - Il film, super mario bros.
Mario e Luigi sono due fratelli di Brooklyn che si ritroveranno in un universo fantastico da dover salvare, insieme al loro amato quartiere.
Nel cast di voci di Super Mario Bros. – Il film: Claudio Santamaria
Nel giro di poche settimane in Italia sono arrivati due prodotti associabili per tipo di pubblico, esperienza di intrattenimento e provenienza “estranea” al mondo del cinema. Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri ha dato l’occasione a tanti appassionati di Stranger Things di sentirsi finalmente come i loro eroi della serie Netflix, non mettendosi magari direttamente a tirare i dadi sul cartellone, ma simulandone l’attività e sentendosi appagati con la trasposizione del gioco da tavola, svagandosi come di fronte a un’avventura anni Ottanta.
La medesima che potranno vivere gli spettatori e i fan di Super Mario Bros. – Il film, che traendo proprio ispirazione dal suo anno di sviluppo e pubblicazione, il 1985, si affida a costrutti e atmosfere che ricalcano tale prototipo di operazioni audiovisive. Facendolo grazie alla musica e ai colori, soprattutto con un racconto che ha la capacità di avvolgere e coinvolgere lo spettatore e condurlo direttamente nel mondo dinamico e scanzonato del videogioco.
È proprio su un punto così imprescindibile, la storia, su cui Super Mario Bros. – Il film si basa e che è la sua chiave di riuscita più immediata – come per l’appunto anche per Dungeons & Dragons. Arrivando da universi differenti seppur non troppo distanti rispetto a quello del cinema, chi dal videogioco e chi dai giochi da tavola, entrambi i film hanno una narrazione su cui i personaggi possono realmente funzionare, muovendosi sapendo di potersi affidare a un sostegno solido, su cui non aver paura di scivolare.
È poi su questo tessuto narrativo che Super Mario Bros. – Il film (e ritorniamo sempre anche a Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri) va inserendo i riferimenti immancabili del prodotto originale, non dimenticando le proprie origini e, anzi, riportandole orgogliosamente e agendo come easter eggs con cui rendere entusiasti i fan.
Innesti videoludici che non vanno mai a inficiare sul racconto, e viceversa, facendo in modo che non ci sia alcuna mancanza in nessuno dei due versanti: né quello legato alle radici del videogames della Nintendo, né nell’adattamento cinematografico il quale presenta tutta una propria identità.
Quella in cui sono immancabili i guanti bianchi di Super Mario, i suoi baffoni grandi, le piste arcobaleno e i kart su cui sfrecciare, con tanto di suoni e motivetti che riportano alla dimensione del videogioco, quello che non viene mai abbandonato, bensì rimaneggiato affinché si abbini al meglio al differente medium utilizzato.
È fin dalla prima sequenza di corsa che Super Mario Bros. – Il film sottolinea la sua ibridazione: sfondo piatto, quasi in 2D, Mario e Luigi si affrettano ad arrivare nella casa dei loro primi clienti superando ostacoli e scorrendo davanti agli occhi come se fossimo noi a farli muovere sullo schermo. Come se avessimo il joystick in mano.
Viene quasi la sensazione di poter saltare, schivare, roteare immedesimandoci nei personaggi. Diventando parti attive della pellicola, eppure rimanendo semplicemente seduti. Arrivando alla soluzione ottimale tra l’incrocio di cinema e videogames. Quella che aveva saputo esprimersi con drammaticità nella serialità di The Last of Us e che sceglie la commedia per Super Mario Bros. – Il film, spruzzandola un tantinello di cinema per ragazzi, quello di cui è bello godere a qualsiasi età.
Con un Bowser innamorato, una principessa Peach combattiva e il desiderio di mostrare che anche i “piccoli” ce la possono fare, Super Mario Bros. – Il film è come ritrovare compagni di giochi con cui sai per certo che saprai divertiti. E lo fai sul serio. Zompando sopra i funghi e mangiandoli all’occorrenza. Potenziando l’icona di Super Mario e il suo mito.