2019
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TFF37: L'inganno perfetto, la recensione del film con Helen Mirren e Ian McKellen
Tags: helen mirren, ian mckellen, l'inganno perfetto, the good liar, Torino Film Festival
Presentato all?interno della sezione ?Festa Mobile? del 37esimo Torino Film Festival, The Good Liar, in uscita il 5 dicembre nei cinema italiani con il titolo L?Inganno Perfetto, il nuovo film Bill Condon (La Bella e la Bestia) unisce per la prima volta sul grande schermo due grandi interpreti inglesi: Ian McKellen ed Helen Mirren.
?Il genio della truffa Roy Courtnay (McKellen) non riesce a credere alla propria fortuna quando incontra online la benestante vedova Betty McLeish (Mirren). Mentre Betty gli apre le porte di casa e della sua vita, Roy rimane sorpreso scoprendosi affezionato alla donna: quella che sarebbe dovuta essere una truffa veloce e rapida si trasforma in un percorso da funambolo ? il pi? infido della sua vita.
Le bugie necessitano di abilit?, di savoir-faire, e senza dubbio L’inganno perfetto?ne ? ben dotato: una coppia di attori brillantissimi e ben bilanciati nelle loro performance; un setting londinese di gusto; una sceneggiatura perfettamente ideata e calcolata, forse anche troppo.
Bill Condon ha tratto la sua storia dall?omonimo romanzo di Nicholas Searle, adattato per lo schermo cinematografico dall?abile drammaturgo Jeffrey Hatcher. Guardando L’inganno perfetto?si ha l?impressione di stare osservando una vicenda troppo ben oliata, troppo orchestrata, che impedisce la sospensione dell?incredulit? dello spettatore. La domanda ad un certo punto non sar? pi? ?Chi sta mentendo?? ma ?Chi mente di pi???.
Il cast riesce per? ad ammorbidire questo carico eccessivo di imprevedibilit?: Ian McKellen ed Helen Mirren riescono a gestire magistralmente la vicenda e sono senza dubbio loro a ingannare lo spettatore, non la sceneggiatura. La loro performance attoriale ? sibillina, affascinante e vale da sola il prezzo del biglietto.
In fondo per?, fa bene The Good Liar a osare: non capita spesso di vedere un film con protagonisti assoluti due attori che stanno vivendo la terza et? da molto tempo. Scelta per lo pi? rischiosa dal punto di vista economico, ma ammirevole.
Bill Condon ha affrontato e vinto una sfida solo a met?, forse perch? lui stesso ha voluto scegliere soltanto una parte: se avesse affiancato su due binari paralleli sia la vicenda di Roy che quella di Betty, allora L’inganno perfetto?avrebbe guadagnato in suspense, magari avvicinandosi ad uno stile pi? hitchcockiano. Preferendo soltanto il punto di vista di Roy, il personaggio di Betty perde spessore, affidando alla Mirren il compito di catturare lo spettatore disponendo di un numero limitato di scene ad effetto.