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The Bikeriders, parlano Austin Butler e Jeff Nichols: «La libertà è solo un momento. Ed è ciò che la rende nostalgica e affascinante»
Alessio Zuccari

The Bikeriders, parlano Austin Butler e Jeff Nichols: «La libertà è solo un momento. Ed è ciò che la rende nostalgica e affascinante»

Tags: austin butler, Jeff Nichols, The Bikeriders
The Bikeriders, parlano Austin Butler e Jeff Nichols: «La libertà è solo un momento. Ed è ciò che la rende nostalgica e affascinante»
The Bikeriders, parlano Austin Butler e Jeff Nichols: «La libertà è solo un momento. Ed è ciò che la rende nostalgica e affascinante»

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Alessio Zuccari
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My Red Carpet ha incontrato il regista e il protagonista del film che racconta la storia e le vite personali di un gruppo di motociclisti di Chicago degli anni Sessanta.

C’era una volta a… Hollywood, Elvis, adesso The Bikeriders. Con i suoi ruoli recenti, che l’hanno lanciato nell’Olimpo dei grandi divi hollywoodiani, Austin Butler sembra stia scolpendo la propria carriera attraverso una personale mitologia della prima parte della seconda metà del Novecento. Lo abbiamo incontrato in occasione della tappa romana del tour promozionale del film. Assieme a lui, il regista Jeff Nichols, al timone di una storia basata sul fotolibro del 1968 di Danny Lyon in cui racconta le vite dei membri dei Vandals MC, un club di motociclisti di Chicago in cui Benny (Butler) è conteso tra la sua compagna Kathy (Jodie Comer) e il leader del gruppo Johnny (Tom Hardy).

Posto subito davanti al confronto con James Dean, Butler però si schermisce, anche se riconosce di essere attratto da quanto l’attore fosse «animalesco, spontaneo, vulnerabile». Poi scherza ricordando: «Qualcuno una volta mi disse che se da un lato avevamo Marlon Brando che diceva “fuck you”, dall’altro lato c’era Montgomery Clift che diceva “help me”. E poi nel mezzo stava James Dean, che invece diceva “help me fuck you”».

C’è però un filo conduttore nella sua scelta di abbracciare progetti che condividono l’orizzonte temporale degli anni Cinquanta e Sessanta? «Il desiderio di lavorare con grandi registi, è la prima cosa che mi stimola. A volte solo dopo ti capita di realizzare che ci sono punti di contatto, talvolta anche ironici. Come quando in Elvis, su uno dei giornali, si parla della Manson Family e poi all’improvviso penso ‘Oh, di questa cosa ho fatto parte in C’era una volta a… Hollywood‘».

The Bikeriders, il Quei bravi ragazzi di Jeff Nichols

The Bikeriders, parlano Austin Butler e Jeff Nichols: «La libertà è solo un momento. Ed è ciò che la rende nostalgica e affascinante»
Photo Credits: Universal Pictures

The Bikeriders è un film che Nichols insegue da molti anni. Ha scoperto il libro di Lyon grazie al fratello, e in quelle pagine ammette di aver trovato «gli ingredienti che non avevo per esperienza di vita». A cosa gli occorrevano? A fare un film che non fosse solo sulle motociclette, che non fosse solo sui motoclicisti. «Quello che stavo davvero cercando di fare era Quei bravi ragazzi» confessa il regista. «Se guardi il film di Scorsese, ci sono sicuramente dei paragoni estetici che puoi fare, ma sono piuttosto superficiali. Tanta musica, fermi immagine, rallentatore. Ma la verità è che ciò che Scorsese stava facendo in Quei bravi ragazzi era il descrivere una sottocultura con tutti i suoi dettagli.»

Quindi continua: «Nella prima ora Quei bravi ragazzi è completamente romantico. Vuoi stare con Henry Hill. Vuoi essere un gangster. Nella seconda ora, no. E dal punto di vista narrativo è la stessa struttura che ho applicato a The Bikeriders. La prima ora è romantica, piena di musica e divertimento. Nella seconda ora, questi personaggi iniziano a pagare le conseguenze delle decisioni di far parte di questo mondo.»

Il punto di vista di una donna su un mondo di virilità fragili

The Bikeriders, parlano Austin Butler e Jeff Nichols: «La libertà è solo un momento. Ed è ciò che la rende nostalgica e affascinante»
Photo Credits: Universal Pictures

E cruciale ai fini di questo discorso era per Nichols adottare un punto di vista femminile sopra un contesto prevalentemente maschile e virile. L’occasione pratica è offerta dalla presenza del personaggio interpretato da Jodie Comer: «Kathy è ispirata dalle interviste contenute nel libro di Lyon. E sono le migliori interviste del libro. È la più perspicace, introspettiva e, a volte, esasperante».

Spostando il discorso sul piano tematico, aggiunge: «Teniamo presente che stiamo parlando di una cultura di uomini della classe operaia che probabilmente non sono molto bravi ad esprimersi, forse nemmeno a riconoscere le emozioni che provano. All’improvviso rischia di diventare pesante e falso perché si mettono in posa o si nascondono. Quindi, per arrivare alla verità delle cose, sembrava che avessi bisogno di metterle attraverso l’obiettivo di una donna».

La ricerca della libertà

The Bikeriders, parlano Austin Butler e Jeff Nichols: «La libertà è solo un momento. Ed è ciò che la rende nostalgica e affascinante»
Photo Credits: Universal Pictures

Ma la libertà, inseguita dal film e dai suoi personaggi a partire dalla tagline della locandina di The Bikeriders, cosa rappresenta davvero per il protagonista e il regista? «Equilibrio e tensione» riflette Butler. «Basta guardare una moto, giusto? Una moto è bellissima e rappresenta benissimo la libertà. Vuoi salirci sopra, vuoi pedalare, sentire il vento tra i capelli, ma può ucciderti in qualsiasi momento. Quindi c’è una tensione in questo. Quella stessa tensione è nella mascolinità, quella stessa tensione è in Kathy. E nessuno di questi personaggi è equilibrato, nonostante cerchino di esserlo».

«La libertà forse è un costrutto, forse non è reale, o forse è solo un momento. La penso in questo modo in relazione a The Bikeriders» conclude Nichols. «La libertà non è costante, e questo è ciò che la rende nostalgica ed è anche ciò che la rende attraente. Johnny non può toccare la libertà di Benny, perché Johnny ha moglie e figli, un mutuo e un’auto. Brama la libertà di questo giovane. La brama perché sa che non potrà più ottenerla. E tutto questo è un sentimento di nostalgia, più che di libertà».

The Bikeriders è al cinema dal 19 giugno con Universal Pictures.

Guarda il trailer ufficiale di The Bikeriders:

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