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The In Between, recensione: tra Serendipity e A Ghost Story
Tags: joey king, netflix, the in between
The In Between?– Non ti perder? ha tutte le caratteristiche per diventare uno dei teen-drama che rimarr? in tendenza su Netflix per un po’. Per gli adolescenti di oggi, una travolgente storia che mescola i piani narrativi della vita e della morte, interrogandosi contemporaneamente sulla distanza fisica e cognitiva che intercorre tra questi, ? quanto di meglio ci si possa aspettare dal duo protagonista Joey King – Kyle Allen. Il film ? diretto da Arie Posin, meglio conosciuto per il film del 2005, Kidnapped – Il rapimento, ed ? scritto da Marc Klein, autore di sceneggiature rinomate, tra cui Serendipity, uno dei classici della commedia romantica, e Mirror, Mirror. Il cast di supporto include Kim Dickens, John Ortiz e Celeste O’Connor.
The In Between segue la storia di Tessa, una giovane ragazza con un passato straziante alle spalle. ? un’aspirante fotografa che ha paura di innamorarsi, per una motivo pi? che giustificato, ma decide di provarci comunque quando incontra Skylar, un vero inguaribile romantico, estremamente affascinante e dalla personalit? irresistibile. Egli ha un debole per il lieto fine, ma il destino vuole che non lo otterr?…
Dopo essersi incontrati per la prima volta in un cinema, i due hanno un vero e proprio colpo di fulmine e, poco dopo, iniziano a frequentarsi. Passano un’estate appassionata insieme e hanno un futuro promettente che li aspetta, ma la loro fiorente storia d’amore si interrompe bruscamente, o almeno cos? sembra, a causa di un tragico incidente.
The In Between ? una storia avvincente di amore e perdita, arricchita da elementi trascendentali, che descrive l’emozione del dolore nel modo pi? tangibile possibile per un pubblico di giovani adulti. Intrecciando abilmente due storyline distinte, passando dall’allora all’oggi, dunque il prima e il post-incidente, ? favorita l’immedesimazione tanto con il fiorire della storia d’amore di Tessa e Skylar, gli alti e bassi della loro relazione, quanto con il dolore connesso alla perdita di una persona cara, il tempo necessario per rielaborare un lutto inaspettato e logorante.
E’ l’attenzione alla forma visiva che rende The In Between perfettamente fruibile per i giovani spettatori. C’? sempre l’idea dell’altro lato: come lo descrivi? Come si descrive la solitudine? In poche parole, il sottotesto ? sempre presente, e bisogna trovare un’adeguata soluzione registica per poter concretizzare le linee che separano chi ? ancora vivo da chi non c’? pi?. In questo senso, la palette cromatica e l’illuminazione sono graduate di conseguenza, aiutando lo spettatore a mettere a fuoco i cambiamenti che Tessa sta attraversando mentre si muove attraverso la narrazione.
Forse l’in between del titolo ? un concetto astratto, forse solo pura oscurit?, o citt? d’oro tra le nuvole: il film non si spinge all’estremo per descriverlo concretamente. L’idea principale ? quella di poter regalare un luogo d’incontro, di familiare solitudine per Tessa e Skylar, un mondo non conforme alle leggi della fisica, ma il cui accesso ? garantito dal volere bene.