Top News, Interviste
0
Martina Barone
Tutto chiede salvezza: la parola a Federico Cesari e ai realizzatori della serie
Tags: Federico Cesari, netflix, Tutto chiede salvezza
Dall’autore del libro omonimo al creatore della serie Francesco Bruni, passando per il cast: cosa c’è da sapere di Tutto chiede salvezza
Tutto chiede salvezza è il romanzo del 2019 che riporta un periodo della giovinezza del suo scrittore Daniele Mencarelli. Libro diventato serie per la piattaforma di Netflix, in uscita il 14 ottobre, che vede trasposto il racconto rivisitato e rielaborato affrontato dall’uomo quando era ragazzo, che lo ha portato fino ad un ricovero temporaneo nel reparto di un TSO. Un coraggio non indifferente quello dell’autore arrivato tra i finalisti del Premio Strega e che vede trasposto il proprio lavoro per la regia e sceneggiatura di Francesco Bruni, a cui è stata affidata la versione seriale della storia di Mencarelli.
“Al principio ho avuto un senso di terrore” confessa lo scrittore e poeta quando gli è stata data la notizia che il suo romanzo sarebbe diventato una serie TV “Sapevo che a prevalere era un senso di responsabilità verso coloro che vivono determinate malattie, ma era importante anche che non si trascurasse la parte dell’intrattenimento, perlustrando le differenze tra il male e il bene all’interno di un mondo fatto comunque di sofferenza. Perché in fondo credo sia questo lo scopo della letteratura: entrare nei luoghi e scovare al loro interno. Ringrazio perciò del risultato realizzato da Francesco Bruni, che col suo lavoro permetterà al pubblico di comprendere che le malattie mentali sono patologie più diffuse di quanto si pensi. In verità la linea sottile che divide la normalità da coloro che sono dentro ad un TSO è un crinale davvero sottile”.
Una volontà da parte dell’autore Bruni immediata, un desiderio di realizzare la versione audiovisiva di Tutto chiede salvezza partita ancor prima di conoscere Mencarelli. “Ero arrivato a pagina trenta del romanzo quando ho sentito il bisogno di chiamare Daniele e parlare con lui del suo lavoro. Il romanzo è una realtà approfondita, raccontata senza alcun tipo di indulgenza o di retorica. Non è nemmeno sentimentale.” continua Francesco Bruni “Eppure ha qualcosa che è riuscito a commuovermi fin da subito. Con la trasposizione della serie abbiamo cercato di essere il più realistici possibile e l’unico tradimento nei confronti del libro riguarda la storyline dedicata al personaggio di Nina”.
A interpretare il ruolo di Daniele, che rimane omonimo allo scrittore anche nella serie, è il giovane Federico Cesari conosciuto ai più grazie a Skam, tornata anche su Netflix soltanto un mese prima con la quinta stagione. “Mi sono approcciato alla storia prima di tutto col romanzo, poi con la sceneggiatura. Quello che avevo ben chiaro erano due cose: la caratteristica fondamentale del personaggio era la sua ipersensibilità e che incontrare una persona come Daniele rappresenta una rivelazione dal punto di vista umano.” conferma l’interprete, e prosegue “L’arco narrativo del protagonista era chiaro, ciò che volevo far trasparire era la sua sincerità, anche per quel suo lato oscuro. Parlarne direttamente con il vero Daniele è stata poi la fortuna più grande, non solo per la mia performance, ma per aver trovato un’empatia che difficilmente ho riscontrato mai in qualcun altro”.
A seguire Federico Cesari nella composizione del cast di Tutto chiede salvezza è Fotinì Peluso, che aveva già collaborato con Francesco Bruni nel suo Cosa sarà del 2020. È proprio sul rapporto con il regista e sceneggiatore che l’attrice si concentra: “Per me Francesco è stata una scoperta. Ammiro la sua sensibilità nel saper trattare temi così importanti, anche pesanti, ma ha il suo modo di raccontarli e questo mi è sempre piaciuto. Così come i suoi personaggi, che per me dall’Adele di Cosa sarà alla Nina di Tutto chiede salvezza presentano mille sfumature”.
Insieme a Cesari e Peluso a parlare del lavoro sulla serie sono anche i componenti della camerata di “matti” che Daniele incontra durante la sua permanenza al TSO. C’è Andrea Pennacchi, il quale interpreta il ruolo di un professore convinto di vedere un uccellino inesistente sul ramo di un albero: “Il mio maestro è un eroe tragico. Sa indicare la via per la salvezza degli altri, ma non per se stesso. Dargli senso è stato facile, era scritto tutto chiaramente sulla sceneggiatura. E la cosa bella di Tutto chiede salvezza è che siamo riusciti a creare un vero senso di comunità”. A parlare del proprio personaggio è anche un bravissimo Vincenzo Crea: “Mi è piaciuto leggere Gianluca e volevo restituire lo stesso sentimento di divertimento e commozione che mi era arrivato dalla pagina. Ha un’emozione che non riesce a controllare e che esce fuori in maniera che non si immagina. Ho provato ad affrontare questo ruolo col rispetto necessario, ma anche grande gioco”.
Ad unirsi a Pennacchi e Crea è anche il collega Lorenzo Renzi, in una parte complessa da interpretare. “Il mio Giorgio è un bambino. Si dice spesso che i matti sono degli eterni bambini e lui ne è l’apoteosi. Ha una semplicità e un’immediatezza spiazzanti che appartengono alla sfera del dolore. Più che un personaggio è la fotografia del trauma che ha vissuto”. A prendersi (teoricamente) cura di questi pazienti è l’infermiere rude e scontroso di Ricky Memphis, descritto dallo stesso attore: “Pino è un po’ la linea comica di Tutto chiede salvezza, ma è anche un uomo disilluso, abbastanza ignorante e imbruttito dalla vita. È razzista, indelicato, è un ruolo drammatico perché si porta dentro diverse cose. Appartiene a una generazione disincantata che, adesso, è fortunatamente cambiata molto”.
Tutto chiede salvezza è disponibile su Netflix dal 14 ottobre.