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Cristiana Puntoriero
Uno splendido disastro: recensione del film su Prime Video
Tags: film, prime video, Recensione
Dal 5 maggio su Prime Video è disponibile Uno splendido disastro, il film con Dylan Sprouse e Virginia Gardner che adatta il romanzo young adult di Jamie McGuire.
Abby è una studentessa universitaria che vuole prendere le distanze dal suo oscuro passato. Travis è un affascinante ragazzo per cui Abby prova una forte attrazione. Travis non crede nelle relazioni. I due inizialmente decidono di essere soltanto amici, ma l’attrazione è talmente forte che Travis arriverà a chiedersi se Abby sia l’eccezione alla sua regola sentimentale.
Sarà sfuggito a qualche dipendente di Prime Video, ma il bollino 7+ che compare in alto a sinistra nei primissimi secondi di Uno splendido disastro sono fuorvianti. L’adattamento del primo capitolo della serie di romanzi young-adult della scrittrice statunitense Jamie McGuire (bestseller del 2011 a cui poi seguirà Infinitamente bello; Uno splendido racconto; Il mio disastro sei tu; Un disastro è per sempre e L’amore è un disastro), non è di certo un film da guardare in famiglia, e non tanto per le scene di sesso, ‒ a volte goffo, a volte lascivo, a volte imbarazzante ‒ ma piuttosto per la scelta di divertita trivialità a cui ha optato lo sceneggiatore e regista Roger Kumble (After 2, Cruel Intentions).
Più che svenevole teen-movie infatti, Uno splendido disastro vira più verso i toni da commedia romantica d’ispirazione screwball, con i due beniamini opposti caratterialmente i quali man mano si scoprono (in più sensi) essere l’opposto di come si sono finora mostrati. Se Travis ci viene presentato come il bad boy tutto muscoli e niente cervello, ultimo di cinque fratelli maschi allevati a scazzottate e pollo fritto; Abby, puritana figlia di un padre poco virtuoso, è come si autodefinisce lei stessa “una ragazza qualunque da una città qualunque”.
La loro repulsione/attrazione diventa quindi il gioco perfetto che ricalca il classico trope enemies to lovers, paradigma sfruttato fino all’osso, fra punzecchiamenti reciproci, scommesse vinte e perse, l’attrazione sempre sostenuta a turno, che fa viaggiare il film per ¾ del tempo, arrivando poi ad esplosioni hot sotto le lenzuola di un letto condiviso da amici senza benefit, e un finale simil Ocean’s Eleven in cui i tanti cazzotti presi da Trevis nel ring in quelle lotte clandestine fra studenti del college, tornerà utile ad Abby per saldare i debiti di un pentito papà.
Nonostante l’attitudine del non problematizzare più del dovuto l’attrazione della protagonista femminile verso un lui non proprio gentiluomo (d’altronde siamo ai tempi del #metoo), Uno splendido disastro finisce per cercare a tutti i costi la via inefficace della resa in ridicolo di lui e del girl empowerment per lei, non realizzando però che quel miscuglio di toni romantici e comici, e quel crime davvero superfluo, diventa semplicemente un vano tentativo di decostruire e ricostruire il primo amore non più idilliaco come spesso si tratteggia al cinema, ma appunto ‘splendido’ perché sperimentato a pieni polmoni nel ‘disastro’ di ciascuno dei personaggi (lui inconcludente e rude, il tipico maschio da salvare; lei tendente alla caduta, alla brutta figura, all’inesperienza sentimentale).
La McGuire di romanzi simili ne ha scritti altri 5 come già detto. Preparatevi ad una sequela di film come questo, perché è già al secondo posto dei più visti di Prime.