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Venezia 78: Anya Taylor-Joy alla Mostra del Cinema per Last night in Soho

Tags: anya taylor-joy, edgar wright, last night in soho, matt smith, mostra del cinema di venezia, venezia 78
Venezia 78: Anya Taylor-Joy alla Mostra del Cinema per Last night in Soho

Venezia 78: Anya Taylor-Joy alla Mostra del Cinema per Last night in Soho

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,Last night in Soho ? il thriller psicologico dell’acclamato regista Edgar Wright. La pellicola narra la storia di Eloise, un’aspirante stilista, che ? misteriosamente in grado di viaggiare negli anni Sessanta, dove incontra Sandie, un’affascinante aspirante cantante. Ma non ? tutto oro quello che luccica e i sogni del passato iniziano a rompersi e frantumarsi in qualcosa di molto pi? oscuro.

Il volto di Sandie ? Anya Taylor-Joy, l?ormai nota ?regina degli scacchi?. Durante la conferenza stampa ha dichiarato di essere molto contenta di aver partecipato alla realizzazione di questo film perch? ha potuto mettersi alla prova con un personaggio diverso dal solito, unico nel suo genere e molto lontano da lei.

Del mio personaggio mi ? piaciuto il fatto che ? molto diversa da me e in un certo senso mi spaventa. Sandie ? cos? sicura di s? ed estroversa, sa cosa vuole ed ? arrivata a Londra con la determinazione di diventare una star. ? un?aspirante cantante, attrice e ballerina che vuole assolutamente arrivare al successo. Quando ho letto la sceneggiatura ho pensato: ?Come potr? mai tirare fuori tutti questi aspetti??.

Sandie, per?, esiste solo nei sogni di Eloise, vera protagonista della storia. Ellie, interpretata da Thomasin McKenzie, ? una ragazzina che vive in campagna e che aspira a diventare stilista. Il trasferimento a Londra porta trambusto nella sua vita, motivo per cui la notte evade dalla sua quotidianit? viaggiando nel tempo e impersonando Sandie. Le due ragazze sono una lo specchio dell?altra: Anya e Thomasin riescono a ricreare perfettamente questo dualismo e dimostrano un incredibile talento.

Di McKenzie il regista dice:

Thomasin ? cos? reale nel film che guardandola non pensi al fatto che ? un?attrice che sta recitando un parte, perch? riesce a sparire dentro al ruolo che interpreta. ? veramente fantastica. Oltre a questo l?ho scelta perch? ? molto giovane e curiosa del mondo. In fase di casting ero certo che sarebbe entrata nel profondo con il suo personaggio.

Last night in Soho, ancora prima di essere un thriller psicologico, ? una celebrazione della citt? di Londra, in tutte le sue bellezze e contraddizioni. Il tentativo del regista ? descriverla in modo onesto, senza giudizi e soprattutto senza maschere, mostrando anche il suo alto pi? diabolico.

Amo Londra e amo gli anni Sessanta. Per? con questa citt? ho un rapporto di amore-odio perch? ? capace di essere ugualmente meravigliosa e brutale. Per questo motivo ? facile idealizzare le epoche precedenti, anche quelle non vissute personalmente. A tutti ? capitato di pensare che viaggiare indietro nel tempo sarebbe stata un?esperienza elettrizzante. Ma la vera domanda ?: lo sarebbe stata davvero? Gli anni Sessanta vengono raccontati con molto entusiasmo da chi li ha vissuti, ma ho sempre avuto l?impressione che in queste storie ci fosse qualcosa di non detto. Il punto del film ? chiedersi cosa si nasconde dietro agli occhiali rosa.

Un elemento fondamentale di Last night in Soho ? la colonna sonora. Il regista ? noto nel settore per curare molto gli elementi sonori dei suoi film e con questa pellicola non ha fatto eccezioni. Durante la conferenza stampa ha confessato la sua enorme passione per la musica, nata da bambino quando andava a spiare i tesori contenuti nella box di vinili dei suoi genitori.

Il film si svolge a Londra in due periodi storici diversi: il tentativo della colonna sonora era quello di differenziali ma allo stesso tempo unirli.

Man mano che il film si sviluppa, le due epoche iniziano a fondersi. All?inizio della pellicola, per?, volevamo tenerle separate quindi abbiamo utilizzato una tecnica insolita: i primi 15 minuti sono quasi monofonici. Il suono proviene da un solo input che viene diffuso dall’altoparlante anteriore. Solo quando Eloise arriva negli anni Sessanta siamo passati al surround, che ha reso tutto inevitabilmente pi? teatrale e coinvolgente. L?intento era quello di rendere il sogno di Eloise pi? attraente della realt?.

Ti abbiamo incuriosito? A breve sar? onlina la nostra recensione. Nel frattempo leggi le recensioni degli altri film che abbiamo visto alla 78. Mostra Internaizonale d’Arte Cinematografica di Venezia.

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