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Venezia 78 | Madres Paralelas, recensione: il film di Pedro Almodóvar sulle madri imperfette

Tags: madres paralelas, Pedro Almodóvar, Venezia78
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Venezia 78 | Madres Paralelas, recensione: il film di Pedro Almodóvar sulle madri imperfette

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Sinossi di Madres Paralelas:

Due donne condividono la stanza di ospedale nella quale stanno per partorire. Sono entrambe single e al termine di una gravidanza inattesa. Janis, di mezza et?, non ha rimpianti e nelle ore che precedono il parto esulta di gioia. Ana invece ? un?adolescente spaventata, contrita e traumatizzata. Janis tenta di rincuorarla mentre passeggiano tra le corsie dell?ospedale come delle sonnambule. Le poche parole che scambiano in queste ore creeranno un vincolo molto forte tra le due e il fato, nel fare il suo corso, complicher? in maniera clamorosa le vite di entrambe.

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Recensione di Madres Paralelas:

Pedro Almod?var ha fatto il suo capolavoro. Non Madres Paralelas, film che ha presentato in apertura della 78esima edizione della Mostra Internazionale d?Arte Cinematografica di Venezia, bens? Dolor y Gloria, opera precedente che ha visto trionfare il suo attore feticcio Antonio Banderas come Miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes. Nel lavoro sull?infanzia e l?amore per il cinema di Almod?var compariva anche la sua musa Pen?lope?Cruz, madre reale e di fantasia nell?opera semi-autobiografica, che si rif? medesimo genitore, questa volta ?parallelo?, nel nuovo film del regista.

Ruolo che Cruz continua a ricoprire con giunonica premura, con una bellezza che non si scalfisce e l?accompagna nell?accrescimento collaborativo con l?autore spagnolo e la rende una delle icone incontrastate del panorama europeo. Un?attrice che, se in Dolor y Gloria era finita per raffigurare la mamma stessa del cineasta tra ricordo e riproduzione filmica, in Madres Paralelas diventa metafora di una maternit? ancora pi? grande: quella di un Paese e della Storia che racchiude.

Tra cinema e teatro, finzione e verit?

Partendo dall?indipendenza di due madri single, ricostruendo uno dei gineprai che da sempre si fanno caratteristica della visione di Almod?var, l?autore cerca un collegamento con l?animo di una terra martoriata come la sua amata Spagna e della poetica che l?ha descritta e fermentata. Federico Garc?a Lorca ? il collegamento tra teatro e cinema, vita vera e finzione degli eventi che vuole porsi come marchio di una guerra civile che ancora pulsa nella memoria dei territori iberici e che il cineasta integra all?incontro, la conoscenza, la passione e la perdita di due donne, diventate sopra ogni altra cosa due madri.

La casualit? degli avvenimenti che porta i personaggi di Pen?lope Cruz e della sua co-protagonista Milena Smit a intrecciare le loro vite si sdoppia in una ricostruzione storica che viene quasi solamente evocata, camminando in parallelo (come ricorda il titolo del film) su due binari differenti, i quali non vanno mai ad incontrarsi direttamente, seppur indubbiamente congiunti. A rendere particolare il racconto del personaggio di Janis (Cruz) ? il principio che fa vivere alla donna ci? che i suoi avi hanno attraversato sotto l?epoca di Franco. La presenza, poi l?improvviso strappo dalle braccia dei propri cari, violento e spesso dettato dalla morte, e infine il sapersi ri-unire per trovare maggiore forza di prima sono le fasi dell?esistenza sullo schermo della protagonista e che, a mo? di eco, Almod?var ripropone per dare spazio ad un sofferto pezzo di ci? che ? stato ieri.

Il particolare e l’universale di?Madres Paralelas

Ma se l?intenzione ? chiara, la circolarit? detta il percorso da far intraprendere alla narrazione e Lorca riverbera nei testi che vengono messi in scena e nel suo medesimo essere nominato – in momenti teatrali che molto ricordano i monologhi di Asier Etxeand?a in Dolor y Gloria, qui sostituito da Aitana S?nchez-Gij?n -, ? come uno stacco netto che divide in due parti Madres Paralelas. Il melodramma tipico di Pedro Almod?var che vede ribaltata la propria natura per rivolgersi ai sommovimenti del passato, per cercare di assestarli e poter dare loro finalmente pace. La ?guerra? privata di una madre diventa quella civile di un paese, di un intero popolo. Janis-Pen?lope Cruz ritorna alle radici e la maternit? ritrova le madri, le figlie e le sorelle che hanno dovuto superare il lutto – dei loro padri, fratelli, ma anche dei figli.

L?analogia ? immediata in Madres Paralelas, la sua stesura sensata e la maniera di coglierla semplice e istantanea. Ma gli stilemi almod?variani sono troppo predominanti in una prima parte che sembra voler dirigersi precipitosamente nel suo universale (le conseguenze della guerra civile), perdendo di vista l?importanza dell?individualit? dei personaggi del film, delle sue due donne protagoniste e di un dramma che pensavamo personale usato al contrario per fare da cassa di risonanza. L?estetica meravigliosa e calda del cineasta spagnolo tinteggia una pellicola che dovrebbe scaldare le viscere e invece lascia un quieto torpore. Una madre che vuole riaccoglierci tutti, ma non riesce a tenerci con presa decisa, donandoci un affetto che dura solamente il tempo di un abbraccio.

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