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Vostro onore: recensione prime puntate della serie con Stefano Accorsi
Tags: rai, stefano accorsi, Vostro Onore
Nel 2020 esce su Showtime la prima stagione della serie Your Honor, tratta dall?originale prodotto israeliano Kvodo che vede un giudice ligio e corretto dover mentire e sottrarsi alla propria etica per proteggere il figlio adolescente. Un uomo che non ha mai risparmiato la giustizia applicandola con fermezza ad ogni suo verdetto, sfalsata da quell?incidente che ha visto il ragazzo immischiato e che il padre cerca di nascondere andando contro qualsiasi sua convinzione. ? l?archetipo familiare, quello in cui si farebbe qualsiasi cosa per proteggere i propri figli. Ed ? anche una intelligentissima dicotomia che permette di poter creare un racconto fatto di poli opposti che vanno duramente scontrandosi.
Un formato narrativo, quello del Kvodo del 2017, ripetibile a rotazione per qualsiasi Paese scelga di acquistarne i diritti, potendolo di volta in volta adattare alle proprie realt? sociali specifiche, cos? da poter dettare adeguatamente i risvolti riguardanti tanto la parte del crime, quanto quella della politica giuridica nazionale. Un prodotto ripreso anche dall?Italia e affidato alla schiera di produzioni Rai che vedono approdare in quattro puntate la versione nostrana della serie prendendo come intransigente giudice uno Stefano Accorsi che trascina l?intero racconto.
? Vostro onore la narrazione divisa a puntate che andr? settimanalmente in onda in prima serata e che cercher? di adattare ai canoni stilistici e sociali della nostra Penisola la lotta di un uomo costretto a dover scegliere tra ci? in cui ha creduto per tutta la vita e un figlio colpevole travolto dall?escalation di eventi burrascosi e violenti. Un progetto che la Rai ha in mano da prima ancora che gli episodi con protagonista Bryan Cranston uscissero in America, generando un apprezzamento generale ed entusiastico che port? l?attore ad una nomination ai Golden Globe, ma soprattutto che riconferm? quella che doveva essere una miniserie per un suo proseguimento con una seconda stagione.
Un?operazione slittata e arrivata in ritardo, ma che pu? usufruire della scia di successi del risultato americano per poter intrigare lo spettatore e invitarlo a unirsi alla lotta interiore del protagonista Vittorio Pagani, cercando di vedere quali sono state le soluzioni e i trucchi applicati per rendere Vostro onore una storia tutta italiana. Un tentativo in cui sceneggiatori e regista, Alessandro Casale alla sua prima vera direzione, riescono discretamente bene, lasciando delle sbavature che sono solamente un problema interno alle puntate in s?, ma che non inficiano in toto la costruzione della serie.
La lunghezza della prima puntata, per?, mostra come Vostro onore abbia un problema di dilatazione dei tempi e di allungamento delle situazioni. Un estendersi che, non comprimendo il contenuto delle puntate, porta a rivelarne sempre di pi? gli strascichi e le imperfezioni, che non intaccano l?intera struttura del racconto, ma influenzano l?andamento generale della serie che rivela cos? i suoi alti e i suoi bassi. Alla base la questione principale rimane comunque solida ed ? sicuramente quella a dare man forte ad una storia che pone in prima persona non soltanto il giudice dell?interprete Accorsi, ma lo spettatore in s?.
L?eterna domanda tra giusto e sbagliato che si riconverte in giustizia o amore, che vuole mettere nei panni del protagonista chiunque lo guardi dal di fuori, ma a cui chiaramente nessuno potr? mai dare una vera risposta, se non almeno da coinvolti. Una miniserie dall?evidente potenziale con cui intrigare gli spettatori, che rifletteranno su quanto spesso la morale sia un argomento difficile da giudicare.