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Alessio Zuccari
Elio, recensione del nuovo film Pixar diretto da Domee Shi e Madeline Sharafian
C’è una scena, nella storia del cinema, che è diventata pura iconografia: un uomo, sotto una pioggia battente, che canta e balla con l’ombrello come se il mondo fosse il suo palcoscenico. È Gene Kelly in Singin’ in the Rain, film del 1952 della Metro-Goldwyn-Mayer. Ma non è solo una sequenza memorabile: è un inno all’euforia dello spettacolo, alla resilienza dell’artista, alla bellezza dell’illusione.
Oggi quella stessa magia torna a teatro, con il musical Cantando sotto la pioggia, in arrivo in anteprima nazionale al Teatro Alfieri di Torino dall’8 maggio. Un evento attesissimo, che celebra uno dei capolavori più amati della storia del cinema, con una nuova veste teatrale che promette emozioni, ritmo e glamour.
La produzione italiana vede sul palco un cast d’eccezione: Lorenzo Grilli nei panni dell’affascinante Don Lockwood, Flora Canto nel ruolo della volitiva e brillante Kathy Selden e Martina Stella, che dà voce (anzi, voce e non-voce!) alla divertente e capricciosa Lina Lamont. Insieme a loro, un ensemble ricco di talenti che darà corpo alle iconiche coreografie e alle scene intramontabili del film.
Lo spettacolo è basato sul film della Metro-Goldwyn-Mayer, per gentile concessione di Warner Bros. Theatre Ventures, Inc., con libretto di Betty Comden e Adolph Green e canzoni di Nacio Herb Brown e Arthur Freed. Le coreografie originali del film firmate da Gene Kelly e Stanley Donen vengono riprese con rispetto e reinventate per il palco. La traduzione e l’adattamento sono curati da Luciano Cannito, regista e coreografo di grande esperienza. Le musiche sono pubblicate da EMI, con tutti i diritti amministrati da Sony/ATV Music Publishing LLC.
Cantando sotto la pioggia è prodotto da I Due della Città del Sole Srl e Compagnia dell’Alba, in collaborazione con Maurice Rosenfield, Lois F. Rosenfield e Cindy Pritzker, Inc., e in accordo con Music Theatre International (www.mtishows.eu).
Il racconto si svolge nella Hollywood degli anni ’20, quando l’industria cinematografica affronta la rivoluzione del sonoro. Un cambiamento che porta scompiglio, incertezza, ma anche infinite possibilità creative. Sullo sfondo di questa rivoluzione, si sviluppa una storia d’amore, amicizia e spettacolo, con numeri indimenticabili come Good Morning, Make ‘Em Laugh e, ovviamente, Singin’ in the Rain.
Per noi di My Red Carpet, che amiamo raccontare il cinema in tutte le sue forme, assistere a questa trasposizione teatrale significa celebrare l’eredità del grande schermo. È un viaggio nostalgico, ma anche una festa viva, pulsante, contemporanea. Un atto d’amore verso chi sogna con un palcoscenico sotto i piedi e le luci puntate addosso.
Torino si prepara a cantare… sotto la pioggia. E noi saremo lì, con il cuore bagnato di meraviglia.