Recensioni
0
My Red Carpet
Tre di troppo: recensione del film con Fabio Di Luigi e Virginia Raffaele
Tags: fabio de luigi, Tre di troppo, virginia raffaele
Marco (Fabio De Luigi) e Giulia (Virginia Raffaele) vivono la propria vita di coppia in modo armonioso e passionale. Entrambi sfoggiano una forma invidiabile e una mise sempre alla moda. Per loro il mondo si divide in due: l’Inferno, abitato da genitori esasperati e soggiogati da piccoli esseri pestiferi, e il Paradiso, dove uomini e donne liberi da sensi di colpa, si godono i piaceri della vita senza figli e fieri di vivere in appartamenti sempre in perfetto ordine.
Loro sanno bene da che parte stare, ben distanti da quelle coppie di amici in perenne crisi coniugale e logorati dalla vita da genitori. Eppure, il destino è già all’opera per sconvolgere le loro vite e sgretolare tutte le loro certezze: all’improvviso e inspiegabilmente, si risvegliano con tre bambini di 10, 9 e 6 anni che li chiamano mamma e papà. Liberarsene e tornare alla felice vita “precedente” diventerà il loro unico obiettivo. Una commedia sulle gioie e le difficoltà di essere o diventare genitore.
Nel cast: Fabio De Luigi, Virginia Raffaele, Barbara Chiachiarelli, Fabio Balsamo, Marina Rocco
Fabio De Luigi torna alla regia dopo il suo debutto dietro la macchina da presa nel 2016 col film Tiramisù. Stavolta, stando alle dichiarazioni dell’attore e comico, l’interprete che si fa anche protagonista del suo nuovo Tre di troppo ha accettato di dirigere l’opera sceneggiata da Michele Abatantuono e Lara Prando visto il territorio similare ai suoi lavori nell’ultima parte di carriera.
Quella incentrata su di un cinema per famiglie che lo ha visto già papà in opere come Ti presento Sofia, 10 giorni senza mamma con annesso sequel 10 giorni senza Babbo Natale, per non contare la sua partecipazione come cattivo nel fantasioso La Befana vien di notte 2 – Le origini.
Anche in Tre di troppo c’è un elemento incantato il quale, però, ha più i connotati della maledizione. Prima di tutto per come tale sortilegio viene lanciato nel film dal personaggio interpretato da Barbara Chichiarelli, secondo poi per la presenza di una figura come un uomo-cicogna che, seguendo i protagonisti di De Luigi affiancato da Virginia Raffaele, porterà ai personaggi nella notte tre bambini da dover accudire. Non certo ragazzini qualsiasi, bensì i loro figli, quelli che la coppia di Marco e Giulia non aveva mai voluto e che capirà cosa vuol dire diventare genitori.
Una fattura frutto della stanchezza da parte dell’amica di un duo che, non avendo bambini in casa, può andare a ballare tutte le sere che vuole e non presentarsi con un po’ di pancetta in più o delle occhiaie pronunciate durante i pranzi della domenica. Un voler mettere l’uomo e la donna nella posizione di non dover più giudicare o criticare coloro che si affannano o si dedicano con attenzione alla salute dei loro figli e della famiglia, diventando gradualmente esattamente quel tipo di persone che deridevano, pur rigettando da prima l’idea di dover davvero occuparsi di quei bambini apparsi dal nulla.
Tre di troppo ha dunque la convenzionalità delle opere fatte per il largo pubblico, ma si concede assieme anche qualche spunto più frizzantino come la danzante sequenza iniziale per fare entrare lo spettatore nella vita dei protagonisti prima di vederla definitivamente stravolta. Degli sketch e delle gag canonici che l’atmosfera della pellicola è riuscita però ad amalgamare con abilità così da poter risultare amabile e gradevole. A tratti realmente simpatica quando mette in scena le difficoltà impreviste della neo-famiglia, rimanendo comunque nei ranghi, ma raggiungendo così buoni risultati.
Il problema maggiore di Tre di troppo rimane solamente il suo credere di non voler schierarsi in fondo con nessuna delle fazioni che tira in ballo, tra coloro che vogliono dei figli e coloro che non ne avevano in programma, non volendo certo spingere gli spettatori a mettere su una famiglia con tanto di pargoli, ma dando comunque la sensazione che “più si è, meglio è”. Un film che per questo scade in una retorica che c’era però da aspettarsi, immaginando immediatamente il ribaltamento emotivo che la presenza dei figli avrebbe suscitato e sapendo per questo che avrebbe riservato un finale scontato e bonario.
A ogni modo la trascinante verve di Fabio De Luigi e Virginia Raffaele dimostra che il duo di attori e comici funziona al punto da veder bene incastrato il loro umorismo, che si mescola diventando uno solo e rendendoli per questo un’effettiva coppia all’interno di Tre di troppo. Una pellicola di cui sono al timone portando dietro i loro giovanissimi comprimari e offrendo una visione leggera al pubblico, per un’opera di e per la famiglia, grande o piccola che sia.